Emulsionanti alimentari: cosa sono, quali vanno evitati

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greensoul
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Emulsionanti alimentari: cosa sono, quali vanno evitati

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Cosa sono gli emulsionanti alimentari

Gli emulsionanti sono degli additivi alimentari che hanno la funzione di stabilizzare ed amalgamare più fluidi insieme che non si miscelano omogeneamente e che fanno parte di un composto o miscuglio detto appunto "emulsione". Qualsiasi miscela di ingredienti che richiede l'utilizzo di elementi che non si amalgamano fra di loro, come il grasso e l’acqua, necessita dell'aggiunta di emulsionanti e stabilizzanti che fanno ottenere e mantenere la consistenza desiderata.

Quindi, gli emulsionanti agiscono sull'emulsione in modo da rendere i suoi componenti omogenei ed impedirne la separazione.
Infatti, l'emulsione (cioè un miscuglio fatto di liquidi che non si miscelano omogeneamente) ha una durata breve e, se non si utilizzassero gli emulsionanti, gli ingredienti che compongono l'emulsione si deteriorerebbero separandosi.

Molto utilizzati nell'industria alimentare sono la lecitina di soia (E322) e i mono e digliceridi degli acidi grassi.

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Quali sono gli emulsionanti e dove si trovano

Gli emulsionanti alimentari si trovano in tantissimi prodotti industriali, dal pane alla cioccolata, dal gelato alla margarina e anche nelle carni (soprattutto nella preparazione di insaccati e salsicce).

- Gli emulsionanti utilizzati per l'impasto del pane hanno le seguenti sigle: E471 (con funzione ammorbidente), E472e, E481, E482 con funzione di fortificanti.

- Nella carne si usano le sigle E471 ed E472C.

- Nella cioccolata si usano spesso gli emulsionanti con sigla E322 lecitina di soia ed E442 fosfati di ammonio, quest'ultimo rende la cioccolata modellabile in varie forme, mentre l'addittivo con sigla E492 evita che il prodotto diventi opaco in superficie durante la lunga conservazione ad alte temperature.

- Nei gelati gli emulsionanti più utilizzati sono quelli con le sigle E471, E432 ed E436 che servono a mantenere il prodotto integro durante il congelamento. Gli stessi emulsionanti si trovano in yogurt, frullati che contengono latte e nei sorbetti.

- Nella margarina viene usato l'emulsionante E471 che serve ad omogeneizzare l'acqua nella fase oleosa.

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Quali sono gli emulsionanti che sono ammessi e quali da evitare?

L'utilizzo di questi additivi nell'industria alimentare è regolamentato da una legislazione dell'Unione Europea e a tal proposito si possono trovare maggiori informazioni sul sito https://www.efsa.europa.eu/it/topics/to ... -additives in cui si dice che:

"Gli additivi alimentari sono sostanze deliberatamente aggiunte ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni tecnologiche, ad esempio per colorare, dolcificare o conservare.

Nell’Unione europea tutti gli additivi alimentari sono identificati da un numero preceduto dalla lettera E. Gli additivi alimentari devono sempre essere indicati tra gli ingredienti degli alimenti dove sono presenti. Le etichette dei prodotti devono riportare sia la funzione dell’additivo nell’alimento finito (ad esempio colorante, conservante) sia la sostanza specifica usata, utilizzando il riferimento al relativo numero E o alla sua denominazione (ad esempio E 415 o gomma di xantano). Gli additivi che figurano più comunemente sulle etichette alimentari sono gli antiossidanti (per prevenire il deterioramento da ossidazione), i coloranti, gli emulsionanti, gli stabilizzanti, gli agenti gelificanti, gli addensanti, i conservanti e i dolcificanti."


Quindi poiché c'è una regolamentazione ben precisa, l'utilizzo dovrebbe essere abbastanza sicuro e solo in casi in cui gli addittivi sono inseriti in dosi elevate e si ha un'esposizione prolungata si possono avere casi di allergie e sensibilizzazioni che causano problemi gastroenterici.

Una lista di additivi alimentari è pubblicata a questa pagina del forum: Elenco addittivi alimentari innocui e nocivi

Gli emulsionanti innocui sono quelli di questa lista:
  • E400 Acido alginico
    E401 Alginato di sodio
    E402 Alginato di potassio
    E403 Alginato d’ammonio
    E404 Alginato di calcio
    E405 Alginato di 1.2 propandiolo
    E406 Agar-agar
    E407 Carragenina
    E410 Farina di semi di carrube
    E412 Gomma di guar
    E413 Gomma adragante
    E414 Gomma d’acacia (gomma arabica)
    E415 Gomma di xanthan
    E416 Gomma di karaya
    E417 Gomma di tara
    E418 Gomma di gellano
    E420 Sorbitolo
    E421 Mannitolo
    E422 Glicerolo
    E431 Stearato di poliossietilene
    E432 Monolaurato di poliossietilensorbitano
    E433 Monooleato di poliossietilensorbitano
    E434 Monopalmitato di poliossietilensorbitano
    E435 Monostearato di poliossietilensorbitano
    E436 Tristearato di poliossietilensorbitano
    E440 Pectine
    E442 Fosfati di d’ammonio
    E444 Saccarosio di isobutirrato acetato
    E445 Esteri della glicerina della resina del legno
    E460 Cellulosa
    E461 Metilcellulosa
    E463 Idrossi-propil-cellulosa
    E464 Idrossi-propil-meticellulosa
    E465 Etilmetilcellulosa
    E466 Carbossimetilcellulosa
    E470a Sali di sodio, di potassio e di calcio degli acidi grassi
    E470b Sali di magnesio degli acidi grassi
    E471 Mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E472a Esteri acetici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E472b Esteri lattici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E472c Esteri citrici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E472d Esteri tartarici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E472e Esteri mono-e diacetitartarici di mono-e diglicerididegli acidi grassi
    E472f Esteri misti acetici-tartarici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E473 Esteri di saccarosio degli acidi grassi
    E474 Sucrogliceridi
    E475 Esteri poliglicerici degli acidi grassi
    E476 Poliricinoleato di poliglicerolo
    E477 Esteri dell’1.2 propandiolo degli acidi grassi
    E479b Prodotto di reazione dell’olio di soia ossidato termicamente con mono-e digliceridi degli acidi grassi
    E481 Stearoil-2 lattilato di sodio
    E482 Stearoil-2 lattilato di calcio
    E483 Tartrato di stearile
    E491 Monostearato di sorbitano
    E492 Triestearato di sorbitano
    E493 Monolaurato di sorbitano
    E494 Monooleato di sorbitano
    E495 Monopalmitato di sorbitano
Fra questi troviamo l'additivo E407 Carragenina che è usata sin dal 1930 come addensante nei gelati, nei formaggi cremosi e spalmabili, nei budini e nei prodotti cremosi in genere.

La Carragenina è ottenuta dall'impiego di diverse tipologie di alghe rosse (Chondrus crispus o Lichene marino e Gigartina mamitiosa o Muschio d'Islanda) presenti nelle coste atlantiche e si ricava a seguito della loro bollitura.
Al momento è una sostanza ritenuta sicura negli Stati Uniti, ma sono emersi dei dubbi derivati da uno studio del Cornucopia Institute.
Secondo questi studi la Carragenina potrebbe provocare infiammazioni a livello intestinale con disturbi quali gonfiore addominale, problemi digestivi e mal di stomaco.
La tesi si baserebbe sull'uso di Carragenina a basso peso molecolare che è stata impiegata per indurre processi e reazioni infiammatorie su modelli animali, tuttavia l'impiego della Carragenina non sarebbe avvenuto in questi casi per via alimentare, ma per iniezione agli arti dei topi e in dosi elevate.

La preoccupazione sull'uso alimentare della Carragenina deriverebbe in particolare dalle pubblicazioni di Joanne Tobacman che descrivono gli effetti di questa sostanza a livello intestinale sulle cavie animali e sulle cellule in coltura.
Si è osservato un aumento della morte delle cellule intestinali in coltura e una riduzione della proliferazione cellulare per cui si è ipotizzato che l'uso prolungato di Carragenina possa contribuire alla formazione di ulcere intestinali in vivo, simili a quelle che si trovano nelle patologie infiammatorie intestinali.
Il possibile effetto infiammatorio potrebbe essere dovuto alla somiglianza fra la Carragenina e i glicosaminoglicani, quest'ultimi sono molecole che si trovano in vari tessuti umani sia in modo singolo, sia associate ad altre proteine (proteoglicani).

Nonostante questi studi e pubblicazioni che ipotizzano un possibile rischio dall'uso della Carragenina, ad oggi essa è ritenuta sicura negli Stati Uniti mentre la Comunità Europea nel 2003 ha solo modificato il limite di contenuto di Carragenina a basso peso molecolare che negli alimenti non deve essere superiore al 5% e quindi restare inferiore a 50.000 dalton.

Un altro additivo con funzione di addensante e stabilizzante di cui si fa largo uso è la Gomma arabica sigla E414. Essa è ricavata dall'Acacia Senegal pianta originaria del Sudan. Viene estratta in perle biancastre e poi sottoposta a macinazione.
La gomma arabica si usa in special modo nei dolci, nelle caramelle e gomme da masticare, nei budini, nei gelati e nei sorbetti.
E' un additivo sicuro, ma alte dosi potrebbero avere effetti indesiderati come reazioni allergiche, gonfiore addominale e flatulenza.


Additivi emulsionanti e stabilizzanti in dettaglio


E400 - Acido alginico
E' un composto naturale estratto da diversi tipi di alghe brune (lavate, macinate e trattate chimicamente, in particolare la polpa) appartenenti alla famiglia delle Phaeophyceae, diffuse soprattutto in America. L'acido alginico è un composto con funzione prevalentemente addensante ed emulsionante. E' contenuto in diversi prodotti, come per esempio creme di gelati, dessert istantanei, budini, torte di budino, soft drink ecc.
Alle concentrazioni normalmente usate, non si conoscono effetti collaterali negativi causati da tale sostanza, mentre a dosi elevate l'acido alginico potrebbe diminuire l'assorbimento intestinale di ferro e anche di altri minerali.

E401 - Alginato di sodio
E' il sale sodico dell'acido alginico (vedi E400), un polisaccaride naturale. Anch'esso presenta una funzione prevalentemente addensante ed emulsionante. L'alginato di sodio, come anche gli altri Sali, può essere contenuto in diversi prodotti alimentari: dessert, salse per barbecue, creme per gelati, miscele per torte di ricotta, budini, formaggio a fette pretrattato ecc. Al momento. alle concentrazioni normalmente utilizzate, non si conoscono effetti collaterali negativi causati dall'alginato di sodio, mentre, a dosi elevate, potrebbe esserci una diminuzione dell'assorbimento intestinale del ferro e di altri minerali.

E402 - Alginato di potassio
Come E401. Utilizzato soprattutto, oltre che negli alimenti sopra citati, in prodotti a basso contenuto di sodio.

E403 - Alginato d'ammonio
Come E401. Utilizzato soprattutto, oltre che negli alimenti sopra citati, in bevande analcoliche, coloranti alimentari, glasse ecc. ..

E404 - Alginato di calcio
Come E401. Utilizzato soprattutto, oltre che negli alimenti sopra citati, in gelati e prodotti da panetteria congelati.

E405 - Alginato di 1.2 propandiolo
E' un additivo derivato dall' E400, ma a differenza di quest'ultimo contiene anche del glicole propilene, che può provocare, se assunto in grande quantità (cioè non alle dosi previste e consigliate), disturbi epatici e riduzione dell'assorbimento di minerali e vitamine. Al momento le ricerche su questo additivo sono ancora contraddittorie. L'alginato di glicole propilenico può essere contenuto in diversi alimenti - come per esempio gelati, budini, maionese, frappé, birra, formaggi freschi spalmabili, salse aromatiche, insalate confezionate, condimento per molluschi, ecc. - con funzione specificatamente addensante (senza alcun valore nutritivo). Entro le dosi consigliate non sembra aver effetti collaterali negativi. Nella birra aumenta la consistenza delle bollicine, che durano di piu'.

E406 - Agar-agar
E' un polisaccaride naturale, indigeribile, derivato da diverse alghe rosse appartenenti alla famiglia delle Gelidiacee, attualmente considerato innocuo e atossico. Ha principalmente una funzione addensante e stabilizzante, ed è utilizzato sia dall'industria alimentare - soprattutto per la preparazione di budini, gelatine, marmellate, caramelle, creme, carni in scatola, semiconserve ittiche, come addensante in pasticceria.ecc. - che da quella farmaceutica. L'agar agar viene utilizzato anche in fitoterapia, come calmante, antinfiammatorio e protettivo della mucosa gastrica e intestinale, grazie allo strato sottile che crea su queste pareti. È un composto che, oltre ad essere indigeribile, ha la capacità di trattenere grandi quantità di acqua: queste due caratteristiche lo rendono capace di dare una grande sensazione di pienezza gastrica; per questo motivo è spesso utilizzato in alimenti dietetici. Al momento non sono conosciuti, alle concentrazioni normalmente utilizzate, effetti collaterali negativi, mentre a dosi superiori (> 5 g), può provocare effetti lassativi aumentando la massa fecale (soprattutto nei bambini), flatulenza e gonfiore dovuto alla fermentazione del composto ad opera della microflora intestinale.

E407 - Carragenine o carragenani
Sono polisaccaridi di origine naturale estratti da alghe rosse riscaldate ad alte temperature e trattate con acidi. Sono composti resistenti all'azione della flora microbica intestinale con funzione addensante e gelificante. I carragenani possono essere presenti in svariati alimenti, come per esempio gelati, dessert, budini, caramelle, confetti, chewing-gum, prodotti dolciari da forno, biscotti, preparati per gelatine, frutta candita, spray di panna, maionese, carni in scatola, pesce in scatola. Non presentano, alle dosi normalmente utilizzate, effetti collaterali negativi, mentre ad elevate concentrazioni i carragenani possono provocare flatulenza e gonfiore, coliti ulceranti, a causa della fermentazione da parte della microflora intestinale. Alcuni ricercatori sostengono, però, che le carragenine possano provocare anche allergie, indebolire il sistema immunitario e ridurre l'assimilazione di minerali essenziali, oltre ad avere un'azione potenzialmente cancerogena. Controversa l' opinione dei ricercatori sull' azione cancerogena di queste sostanze.

E407a - Alga Euchema Trasformata
E' un polisaccaride naturale prodotto da diverse alghe (Chondrus crispus, Eucheuma spinosum, E. cottonii) presenti in Europa, Asia e America. L'E407a contiene una quantità considerevole di cellulosa. Per le caratteristiche ed il profilo d'uso dell'alga euchema trasformata si veda quanto scritto per l'E407.

E409 - Arabinogalattano-Gomma del larice
E' un polisaccaride naturale estratto dal larice occidentale. Viene utilizzato come addensante negli alimenti. Usato in oli essenziali, dolcificanti, budini, miscele e basi sapore (Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.)

E410 - Farina di semi di carrube
La farina di semi di carrube è un composto naturale estratto dai semi del carrubo (Ceratonia siliqua), albero coltivato soprattutto nelle regioni Mediterranee. Una curiosità: i semi del carrubo, detti carati, venivano usati nell'antichità per pesare l'oro e le gemme preziose. Impiegata come additivo, la farina di carrube esplica una funzione addensante, emulsionante, stabilizzante e gelificante. La farina di semi di carrube è un additivo alimentare utilizzato in gelati, caramelle, confetti, prodotti da forno e dolciari. Se consumato secondo le quantità consigliate, non presenta problemi per la salute del consumatore, mentre ad alte dosi può interferire con il metabolismo del colesterolo, provocare crisi d'asma, allergie respiratorie e reazioni cutanee in soggetti predisposti; a tal proposito sono state richieste indagini più approfondite. Non tossici.

E411 - Farina di semi d'avena (gomma d'avena)
E' un polisaccaride naturale, ricavato dall'avena, che viene utilizzato come stabilizzante e addensante in alimenti. (Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.)

E412 - Farina di semi di guar (gomma di guar)
E' un addensante e supporto per additivi, ricavato dalla macinatura dei semi del guar. Viene utilizzata in diversi prodotti, come per esempio carni in scatola, caramelle, bevande alla frutta, glasse, frullati, confetti, gelati, chewing-gum, dolci confezionati, salse. La farina di guar può provocare, a dosi eccessive, allergie, nausea, meteorismo, crampi addominali, eczema, cattiva assimilazione dei minerali e delle vitamine.Carne in scatola, caramelle, confetti, gelati, chewin-gum, pastigliaggi, salse, dolci confezionati. Non tossico.

E413 - Gomma adragante
E' un polisaccaride naturale ricavato dalla resina di un albero presente nelle ragioni asiatiche. Impiegato come additivo alimentare, è un composto con funzione addensante, emulsionante e stabilizzante naturale. La gomma adragante è presente come additivo in diversi alimenti, quali, ad esempio, decorazioni per torte, formaggio a fette, gelati, salse, caramelle, confetti, chewin-gum, crema per pasticceria, dolci, canditi, budini ecc. Non si registrano effetti collaterali alle dosi normalmente utilizzate, ma il consumo ad elevate concentrazioni provoca flatulenza, diarrea e gonfiore (a causa della fermentazione da parte della microflora intestinale), allergie e reazioni cutanee. Non si conosce il metabolismo negli animali e nell' uomo.

E414 - Gomma d'acacia (gomma arabica)
E' un polisaccaride naturale che si ricava dall'essudato gommoso dell' “Acacia Senegal”, pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose tipica del Sudan. Viene raccolta in perle biancastre e insapore, che vengono poi macinate e purificate. La gomma arabica si presenta come una polvere finissima contenente qualche minerale, ma comunque priva di valore nutrizionale. La gomma arabica è la più antica tra le gomme naturali conosciute e può essere impiegata non solo come additivo alimentare, ma anche in altri contesti, per esempio come legante in cosmetica, come adesivo nella pittura e come agente nel processo di mummificazione. Nel campo dell'industria alimentare, la gomma d'acacia è utilizzata come addensante, stabilizzante e supporto per altri additivi; è attualmente considerata, dal punto di vista tossicologico, sicura. Viene utilizzata quindi in diversi alimenti e/o preparazioni, come per esempio glasse per dolci, budini, sorbetti, gelati, caramelle, gomme da masticare, salse, creme per pasticceria, prodotti dolciari da forno, confetti, frutta secca, salatini, semi tostati.ecc. E' comunque fondamentale sottolineare che il consumo di eccessive quantità di questo additivo, potrebbe causare reazioni allergiche (in soggetti che presentano iperattività), flatulenza e gonfiore (a causa della fermentazione da parte della microflora batterica intestinale). Per esposizione professionale in individui sensibili sono state notate riniti e asma.

E415 - Gomma di xantana
Più semplicemente Xantano, è un carboidrato complesso, un polisaccaride ad elevato peso molecolare ottenuto per fermentazione batterica di un idrato di carbonio semplice, quale il glucosio o il saccarosio. Per produrre la gomma xantana si utilizzano in particolare ceppi naturali di Xanthomonas campestris, da cui deriva il suo nome. Il prodotto ottenuto da questa fermentazione microbica viene purificato per estrazione con etanolo, oppure con propan-2-olo, quindi essiccato e macinato per ottenere la gomma xantana, che si presenta sottoforma di polvere color crema particolarmente solubile in acqua o salamoia, ma insolubile in alcool. Come anticipato, stiamo parlando di un carboidrato complesso, un polisaccaride costituito da monomeri di zuccheri semplici. Tra questi, i principali esosi (zuccheri a sei atomi di carbonio), sono il D-glucosio e il D-mannosio, mentre degna di nota è anche la concentrazione di acidi D-glucuronico e piruvico. La gomma xantano riconosce numerose applicazioni in campo alimentare, dove viene utilizzata come additivo addensante e stabilizzante, contrassegnato dalla sigla E415. Un'aggiunta minima di questo additivo (0.5-1% o meno) consente di aumentare moltissimo la viscosità di una bevanda o la texture (consistenza) di un alimento. La gomma xantana viene ad esempio utilizzata per la formulazione di salse, sughi e desserts, poiché grazie alle proprietà tixotropiche delle sue dispersioni questi prodotti possono essere riscaldati o refrigerati senza perdere la propria texture (consistenza). Ricordiamo brevemente che il tissotropismo è quel fenomeno per cui un sistema colloidale può passare dallo stato di sol a quello di gel passando da un'agitazione meccanica a una di quiete, e viceversa. Da un punto di vista reologico, la gomma xantano presenta quindi proprietà intermedie tra quelle di una soluzione e quelle di un gel. A riposo (ad esempio quando il ketchup è dentro il contenitore o sparso sulle patatine), lo xantano aumenta di consistenza, per poi diminuirla quando viene sottoposto a forze di taglio meccaniche (ad esempio quando scuotiamo la bottiglietta di ketchup prima dell'uso). La gomma xantana viene utilizzata anche nel campo dietetico e dell'integrazione alimentare, ad esempio per aumentare appetibilità, potere saziante e consistenza di alimenti light (poveri di grassi e calorie), dei prodotti da forno senza glutine e dei pasti sostitutivi in polvere. In campo cosmetico e farmaceutico la gomma xantana si rivela un ottimo stabilizzante per sospensioni ed emulsioni (in sostanza impedisce la separazione dei vari ingredienti).

E416 - Gomma di karaya
E' un polisaccaride naturale ottenuto dalla scorza dell'albero Sterculia Urens, tipico dell'India.
È un composto con funzione addensante, stabilizzante ed emulsionante. Può essere contenuto in diversi prodotti, come per esempio cibi a base di cereali e patate, liquori all'uovo, salse. Alle concentrazioni normalmente consumate, non sono conosciuti effetti collaterali negativi, mentre ad elevate concentrazioni, la gomma karaja può provocare flatulenza, gonfiore, diarrea, disturbi digestivi, cattiva assimilazione di minerali, allergie respiratorie come l'asma (soprattutto in soggetti sensibili) e orticaria.

E417 - Gomma di tara
E' un additivo di origine naturale ricavato dai semi della tara (Caesalpinia spinosa) originaria dell'America Latina e dell'Africa.
È un composto con funzione prevalentemente addensante che si può comunemente ritrovare in ogni genere di alimenti.
Attualmente non si conoscono effetti collaterali dannosi per la salute del consumatore.

E418 - Gomma di gellano
E' un additivo di origine naturale con funzione prevalentemente addensante e gelificante. Può essere addizionata dall'industria alimentare a diversi cibi, come per esempio confetture, gelatine, marmellate, prodotti a cottura ridotta. Sono sconosciuti, al momento, i possibili effetti collaterali causati da tale additivo (sono stati fatti pochissimi studi sull'impiego della gomma di gellano come additivo alimentare).

E420 - Sorbitolo
E' un composto naturale presente nelle alghe rosse e in molte bacche e frutti (come mele, pere, susine, ciliegie e sorbe, da cui prende il nome). Può essere ottenuto in laboratorio per riduzione del glucosio con tetraidroborato di sodio, e industrialmente può essere ridotto ad alte pressioni o per via elettrochimica attraverso il processo di idrogenazione. Per le sue caratteristiche, il sorbitolo è molto utilizzato nell'industria alimentare come dolcificante, stabilizzante e agente lievitante. Il suo potere edulcorante è pari a circa il 60% di quello del saccarosio; è altresì importante sottolineare che il sorbitolo non è utilizzabile dai batteri potenzialmente cariogeni per sostenere il proprio metabolismo. Il sorbitolo può essere contenuto in numerosi prodotti da forno e da pasticceria, e non solo. Una parte del sorbitolo presente nel nostro organismo viene assorbita e metabolizzata come fruttosio, mentre l'altra parte viene fermentata nel grande intestino, dove i gas prodotti possono causare gonfiore e flatulenza. Generalmente, solo dopo il consumo di un quantitativo eccessivo di sorbitolo possono verificarsi effetti collaterali negativi, escludendo quelli minori che possono comparire, anche a piccole dosi, in persone intolleranti al sorbitolo (formazione di gas).
Non è attualmente indicato un limite al consumo di tale additivo, ma nonostante questo è sconsigliata la sua somministrazione a bambini di età inferiore ad 1 anno, poiché causa gravi episodi di diarrea. Dopo l'ingestione si può anche effettuare un test (soffiando nove volte in un palloncino ad intervalli di tempo di circa mezz'ora) per verificare l'intolleranza al sorbitolo.Ha un valore calorico ridotto e fornisce 2,4 kcal/grammo rispetto alle 4 kcal/grammo degli altri carboidrati. Frutta secca, pasticceria, dolci, prodotti a basso potere calorico. Uso limitato in Australia che ne vieta l’uso in prodotti per bambini; può causare disturbi gastrici. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E421 - Mannitolo (mannite)
E' un alditolo chirale presente in molte piante, come conifere, alghe marine e funghi; il suo nome deriva dalla manna (la linfa del frassino) da cui si può ottenere. Oltre ad avere un origine naturale, il mannitolo può essere prodotto sinteticamente a partire dal glucosio.
Il mannitolo è un additivo con funzione stabilizzante, addensante, gelificante, emulsionante, edulcorante (potere dolcificante leggermente superiore alla metà di quello del saccarosio), lievitante e diuretica (appartiene alla classe dei diuretici osmotici ed è contenuto in diverse caramelle per la tosse e in certe medicine per bambini). Il mannitolo può essere aggiunto a molti prodotti da forno e da pasticceria, in alimenti dietetici e nella frutta secca. Una parte del mannitolo presente nel nostro organismo viene assorbita e metabolizzata come glucosio, mentre l'altra parte viene fermentata nel grande intestino, dove i gas prodotti durante la fermentazione potrebbero causare gonfiore e flatulenza. Può causare nausea, diarrea, vomito.
Generalmente, solo dopo il consumo di un quantitativo eccessivo, possono verificarsi effetti collaterali negativi di carattere gastrointestinale (a causa del suo effetto lassativo) escludendo gli effetti collaterali negativi che possono verificarsi, anche a piccole dosi, in persone intolleranti al mannitolo (formazione di gas). Nonostante tutto, il mannitolo non è un composto pericoloso per la salute del consumatore, essendo un carboidrato a tutti gli effetti. Sconsigliato alle donne gravide, alle nutrici e ai bambini, perché in seguito all'ingestione di mannitolo potrebbero accusare problemi gastrici. Vietato in Svizzera.

E422 - Glicerolo (glicerina)
Per glicerolo s'intende esclusivamente la sostanza pura, mentre in commercio esistono anche suoi derivati, fra cui la glicerina (che contiene quantità di glicerolo pari al 95%). Il glicerolo, sintetizzato per la prima volta nel 1779 da Carl Scheele, è un composto organico naturale, nella cui struttura sono presenti tre gruppi –OH; proprio grazie a questa caratteristica chimica, il glicerolo è miscibile con l'acqua in ogni sua porzione. Il glicerolo è sia un componente dei lipidi (essendo normalmente presente nei grassi e negli oli) che dei fosfolipidi. Quando l'organismo utilizza le proprie riserve di grasso, prima le scinde in acidi grassi e glicerolo, poi in un secondo momento a livello epatico trasforma il glicerolo in glucosio, quindi convertendolo in una fonte di energia fondamentale per il metabolismo delle cellule.
Negli alimenti, il glicerolo presenta una funzione dolcificante, umettante, emulsionante e di supporto per additivi sintetici. Il prodotto, ricavato industrialmente come sottoprodotto della lavorazione del sapone, viene impiegato in campo alimentare come additivo (con la sigla E422); lo si può ritrovare in numerosi prodotti, come caramelle, aromi, liquori, sciroppi, prodotti da forno e da pasticceria, alimenti dietetici ecc...
Solo in grandi quantità da origine a mal di testa, sete, nausea, alta pressione.

E425 - Gomma di konjac o glucomannano di konjak
E' un additivo estratto dai tuberi dell'Amorphophallus Konjac, prevalentemente dotato di funzione gelificante, addensante e di supporto per additivi di origine vegetale. E' utilizzato in Giappone e in Cina sotto forma di farina. La gomma di Konjac può essere contenuta in diversi prodotti, come caramelle gommose e chewing-gum; è quindi molto facile farne un uso eccessivo se si consumano frequentemente questi cibi; in tal caso, l'eccesso di gomma konjac può causare flatulenza, diarrea e anche cattiva assimilazione delle proteine.

E426 - Emicellulosa di soia
E' un polisaccaride che viene estratto dalla fibra di soia usando idrossido di sodio diluito. Fibra di soia può essere aggiunto a molti cibi differenti, ed è disponibile in molte forme adattate alle esigenze specifiche. Viene utilizzato come emulsionante, stabilizzante, addensante e negli alimenti.Usato in molti prodotti tra cui le diete liquide, pane a basso contenuto calorico, e prodotti da forno.

E427 - Gomma Cassia
E' un additivo alimentare fatto dall' endosperma di Senna obtusifolia (chiamato anche obtusifolia Cassia o Cassia Tora). Viene utilizzato come addensante e agente gelificante. E' previsto l'uso come stabilizzante nei dessert di latte congelati. Utilizzata negli alimenti per animali domestici.
E430 - Stearato di poliossietilene 8
E' un composto naturale prodotto a partire dall'ossido d'etilene e dall'acido stearico. È un additivo con funzione prevalentemente emulsionante, addensante e stabilizzante, contenuto soprattutto in salse e cosmetici. Alle dosi normalmente utilizzate, non esistono effetti collaterali negativi, ma si pensa possa causare reazioni cutanee, disturbi digestivi, calcoli alla vescica e ai reni a dosi elevate. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E431 - Stearato di poliossietilene 40
E' un composto naturale prodotto dall'ossido d'etilene e dall'acido stearico. Presenta prevalentemente funzione emulsionante e stabilizzante.
Può essere contenuto in prodotti da forno e da pasticceria, in alcuni vini ecc.Alle dosi normalmente utilizzate, non esistono effetti collaterali negativi, ma si pensa possa causare reazioni cutanee, disturbi digestivi, calcoli alla vescica e ai reni a dosi elevate. Si stanno comunque continuando ad effettuare studi sullo stearato di poliossietilene 40 per determinarne l'effettiva tossicità, dato che a proposito esistono teorie discordanti.

E432 - Monolaurato di poliossietilensorbitano, polisorbato 20
E' un composto naturale prodotto dall'ossido d'etilene, dal sorbitolo (vedi E420) e dall'acido laurico. Presenta prevalentemente funzione emulsionante, stabilizzante e di supporto sintetico. È un composto che viene spesso utilizzato nei gelati, nei sorbetti confezionati, nelle decorazioni dei dolci, in certe creme da spalmare, nelle minestre, nei dolciumi, nel chewing-gum, nelle bevande analcoliche ecc.
Alle dosi normalmente utilizzate, non esistono effetti collaterali negativi, ma si ritiene che in soggetti predisposti il polisorbato 20 possa causare reazioni cutanee, disturbi digestivi, calcoli alla vescica e ai reni, aumento di peso, infezioni urinarie, cattiva assimilazione del ferro a dosi elevate. Si pensa anche che potrebbe contenere residui nocivi alla salute, come l'ossido di ferro, il diossano e il glicole di etilene.
Vietato in Australia.

E433 - Monooleato di poliossietilensorbitano, polisorbato 80
E' un composto naturale prodotto a partire dall'ossido d'etilene, dal sorbitolo (E420) e dall'acido oleico. Presenta principalmente una funzione emulsionante e può essere contenuto in diversi prodotti, come quelli da forno, ma anche dessert, gelati industriali, caramelle, chewing-gum, salse e zuppe liofilizzate ecc. Alle dosi normalmente utilizzate, non esistono effetti collaterali negativi, ma si ritiene che in soggetti predisposti il polisorbato 80 possa causare reazioni cutanee, disturbi digestivi, calcoli alla vescica e ai reni, aumento di peso, infezioni urinarie, cattiva assimilazione del ferro a dosi elevate. Si pensa anche che potrebbe contenere residui nocivi alla salute, come l'ossido di ferro, il diossano e il glicole di etilene.

E434 - Monopalmitato di poliossietilensorbitano, polisorbato 40. Vedi E433
E435 - Monostearato di poliossietilensorbitano, polisorbato 60. Vedi E433
E436 - Tristearato di poliossietilensorbitano, polisorbato 65. Vedi E433


E440 - Pectine
Le pectine (E440) sono polisaccaridi costituiti da alcune centinaia di molecole di acido galatturonico (derivato dal galattosio) combinate parziamente con alcol metilico. Si trovano in natura combinate con la cellulosa negli spazi intercellulari dei tessuti vegetali: molti tipi di frutta e verdura come mele, pere, carote, patate, ecc., devono la loro consistenza proprio a questa struttura. Ad esempio la scorza di un'arancia contiene il 30 per cento di pectina, la buccia di una mela il 15 per cento e la buccia di una cipolla il 12 per cento.Le pectine sono estratte industrialmente dalla buccia degli agrumi e dalla buccia delle mele verdi. Poichè in presenza di zuccheri e acidi diluiti formano un gel stabile e forte, le pectine vengono utilizzate dall'industria alimentare come additivi gelificanti nella produzione di: marmellate, gelatine di frutta, preparazioni in gelatina. E come addensanti (oppure come stabilizzanti), assieme agli alginati, in prodotti acidi a base di latte e nella preparazione di: salse, gelati, budini, dolci surgelati, dessert a base di latte.La dose giornaliera ammessa è «senza limiti», in quanto le pectine vengono considerate del tutto innocue. Gelati, marmellate, budini, cramelle, confetti, crema per pasticceria, prodotti dolciari in genere. Largamente diffuse nel regno vegetale (agrumi e mele) forniscono consistenza, morbidezza e spalmabilita'.

E440a - Pectina
E' un polisaccaride naturale molto abbondante nella parete cellulare della frutta, in particolare nella buccia di mele, pere e arance. La percentuale di pectina varia da frutto a frutto in base alla specie e al livello di maturazione. La pectina ha la funzione di unire una cellula all'altra, dando così croccantezza alla frutta; però, con il procedere del processo di maturazione questo legame si scioglie e il frutto perde la propria consistenza. L'industria alimentare ricava la pectina principalmente dalla polpa di mele, dalle barbabietole e dalla scorza d'arancia.
Oltre alla pectina, esistono anche i suoi Sali che sono: Pectato di sodio, Pectato di potassio, Pectato di ammonio. La pectina presenta una funzione gelificante, emulsionante, stabilizzante e lievitante. Le pectine aggiunte ai vari cibi migliorano la spalmabilità, la morbidezza e la consistenza degli stessi. Per questo, sono contenute in numerosi prodotti, come per esempio marmellate, gelatine e succhi di frutta, budini, confetti, caramelle, creme da pasticceria, prodotti dolciari ecc. Alle normali concentrazioni usate, non sono presenti effetti collaterali negativi, mentre ad alte dosi potrebbero insorgere problemi intestinali come meteorismo e flatulenza. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E440b - Pectina amidata
Si ottiene tramite trattamento ammoniacale delle pectine stesse. Per quanto riguarda le caratteristiche di questo additivo, si può fare riferimento alle proprietà dell'E440a. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E441 - Gelatina
E' un composto ottenuto dai prodotti secondari degli animali, tra cui ossa, legamenti e pelle. Ha prevalentemente una funzione stabilizzante, addensante e gelificante. La gelatina è un additivo molto comune, che si può ritrovare in moltissimi prodotti come per esempio budini, latticini, formaggi, caramelle, gelati, sorbetti ecc. Inoltre, si ritiene che tale additivo possa contenere tracce di solfiti e di glutammato monosodico (E621) e di E220. Potrebbe causare anche allergie e asma. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E442 - Fosfati di d'ammonio
Sono ottenuti a partire da ammoniaca ed acidi grassi fosforilati, ricavati principalmente da olio di colza. Agiscono prevalentemente come stabilizzanti ed emulsionanti di sintesi. Sono spesso impiegati nel cioccolato e nei prodotti a base di cacao. In dosi elevate, possono causare disturbi digestivi e cattiva assimilazione dei minerali. Non sono però state fatte moltissime ricerche o studi su questo additivo, quindi non si hanno informazioni certe sugli effetti collaterali dei fosfati d'ammonio.

E444 - Saccarosio di isobutirrato acetato
E' un additivo alimentare prodotto sinteticamente.Può essere contenuto nelle bevande analcoliche aromatizzate, nelle bevande non filtrate ecc...
Non sono ancora chiari, al momento, gli effetti collaterali derivanti dal consumo di prodotti alimentari addizionati con E444.

E445 - Esteri della glicerina della resina del legno
Sono additivi alimentari prodotti sinteticamente. Possono essere contenuti in diversi prodotti, come per esempio nelle bevande alcoliche e analcoliche. Non sembra, al momento, che abbiano effetti nocivi sulla salute.

E450 - Difosfati e pirofosfati
Sono un gruppo di composti formati dall'unione di sali di sodio, di potassio e di calcio insieme a fosfati. Sono tutti ottenuti per via sintetica.
Sono principalmente emulsionanti, stabilizzanti e correttori di acidità. Questi additivi si possono trovare in diversi prodotti come per esempio formaggi fusi, carni in scatola, insaccati cotti, prosciutti cotti, carni preparate di tacchino, prodotti impanati e dolciari, latte concentrato, latte in polvere, farina di patate, preparati per budini. Difosfati e pirofosfati sono da consumarsi con moderazione, perché a dosi massicce possono comportare rischi di iperattività, di cattiva assimilazione dei minerali e anche problemi digestivi. Al momento, alle dosi normalmente presenti all'interno degli alimenti, non si riscontrano effetti collaterali negativi sulla salute dell'uomo. Alte concentrazioni di fosfati, invece, potrebbero alterare diversi processi metabolici.

E451 - Trifosfato pentasodico o pentapotassico
Vedi E450.

E452 - Polifosfati di sodio e di potassio
Latte in polvere, latte concentrato, farina di patate, preparati per budini, formaggio fuso, carne in scatola, insaccati cotti, prosciutto cotto, spalla cotta, carni preparate di tacchino, prodotti impanati e dolciari. Rendono il prodotto morbido e succoso, conferiscono aspetto untuoso. Danno problemi digestivi e possono provocare occlusioni intestinali. Sottraggono calcio all' organismo col rischio di rachitismo, da evitare per i bambini e donne incinta. Vengono aggiunti per mantenere il prodotto più morbido in quanto trattengono acqua amalgamandola con la parte grassa del composto. Allo stesso tempo si riducono i costi di produzione in quanto si riduce la materia prima in quanto aumenta la percentuale di acqua presente nel prodotto.

E459 - Beta-ciclodestrine
Agenti di rivestimento. Le ciclodestrine sono prodotte da amido per mezzo di conversione enzimatica. Nel corso di ultimi anni hanno trovato una vasta gamma di applicazioni nelle industrie farmaceutiche e chimiche dell'alimento, così come l'agricoltura e l'ingegneria ambientale. Te' aromatizzati e bevande aromatizzate istantanee in polvere, spuntini aromatizzati.

E460 - Cellulosa
E460(i) - Cellulosa microcristallina
E460c(ii) - Cellulosa in polvere

La cellulosa uno dei principali polisaccaridi costituenti il legno e in generale tutte le strutture vegetali. È costituita da un gran numero di molecole di glucosio, unite tra loro a formare una catena polimerica non ramificata. E' utilizzata principalmente negli alimenti come agente addensante, anti-aggregante ed emulsionante, ma anche in altri prodotti come negli smalti, nelle lacche, nelle gomme, per trattare certi tipi di tessuti e come stucco da legno.Può essere contenuta in diversi prodotti. Concentrazioni elevate di cellulosa, essendo insolubile, possono causare problemi intestinali, quali gonfiore, costipazione e diarrea. Per questi motivi non può essere usata negli alimenti per lo svezzamento dei neonati.

E461 - Metilcellulosa
E' ottenuta dalla cellulosa, un polisaccaride costituente del legno e di tutte le strutture vegetali, metilata per via chimica. E' principalmente usata come emulsionante, agente anti-aggregante, addensante e stabilizzante. Può essere contenuta in diversi prodotti. Elevate concentrazioni di metilcellulosa possono causare problemi intestinali, quali gonfiore, costipazione e diarrea, dovuti all'insolubilità di tale prodotto. Vietato in Australia

E462 - Etil-cellulosa
E' un polisaccaride semi-sintetico ottenuto dalla cellulosa (E460), componente primario delle pareti cellulari del legno, delle piante verdi e alghe. Si produce una polvere idrofila che viene sciolta per formare un gel chiaro viscoso, che viene usato come addensante, agente anti-agglomerante ed emulsionante in molti alimenti. Usato raramente. Vietato in Australia

E463 - Idrossi-propil-cellulosa
E' ottenuta dalla cellulosa (E460), il principale polisaccaride costituente del legno e di tutte le strutture vegetali, propilata per via chimica.
Rispetto alla cellulosa, presenta una migliore solubilità in acqua (ed essendo solubile può essere fermentata nell'intestino).
L'idrossipropilcellulosa è principalmente usata come agente addensante, agente anti-aggregante ed emulsionante ma anche, fuori dall'ambito alimentare, come stucco da legno. E' un composto che può essere contenuto in diversi prodotti. Concentrazioni elevate di idrossipropilcellulosa possono causare problemi intestinali, quali gonfiore, costipazione e diarrea. Usato in molti prodotti, compresi prodotti pastorizzati, gelati, formaggi, latticini, pastelle, emulsioni da forno, cereali da colazione e prodotti da forno, ecc. Vietato in Australia

E464 - Idrossi-propil-metilcellulosa
E' un polisaccaride polimero semi-sintetico visco-elastico, ottenuto dalla cellulosa (E460). Si ottiene una polvere bianca che, quando è disciolta in acqua, è utilizzata come emulsionante, addensante, stabilizzante in molti prodotti alimentari. Usata in prodotti pastorizzati, gelati, formaggi, prodotti lattiero-caseari, pastelle, cereali da colazione e prodotti da forno, ecc. Vietato in Australia

E465 - Etilmetilcellulosa
Vedi E464. E' utilizzata come additivo soprattutto come eccipiente e addensante. Rende i liquidi densi e, se riscaldati, li gelatinifica. La sua struttura chimica conferisce, inoltre, alla sostanza, proprietà stabilizzanti. Può dare reazioni di intolleranza.Vietato in Australia

E466 - Carbossimetilcellulosa
Ottenuta dalla cellulosa (E460), come E464, ma modificata con acido cloroacetico. Vietati in Australia; possono provocare ostruzioni e distensioni intestinali. Vietato in Australia

E468 - Carbossimetilcellulosa sodica reticolata
E' un polisaccaride semi-sintetico che viene prodotto mediante acidificazione di carbossimetilcellulosa di sodio (E466) e poi riscaldato fino a che la sospensione è in grado di ottenere la reticolazione. Una volta che questo è avvenuto, il prodotto viene lavato, essiccato, ed è pronto per essere sciolto in acqua e usato come emulsionante in alimenti.Usato in molti prodotti tra cui i prodotti pastorizzati, gelati, formaggi, latticini, pastelle, cereali da colazione, prodotti da forno, ecc

E469 - Carbossimetilcellulosa idrolizzata enzimaticamente
E' un polisaccaride semi-sintetico rd è il sale sodico di un etere di cellulosa carbossimetilico, idrolizzato enzimaticamente con Trichoderma longibrachiatum in condizioni moderatamente acide. Principalmente viene usato come stabilizzatore di grasso. Usato in molti prodotti tra cui bevande analcoliche, sbiancanti a basso contenuto di grassi, alimenti a basso contenuto di grassi, panna, formaggi, creme, dessert a base di latte (budini, creme, ecc), i dolciumi, pastelle , ecc

E470a - Sali di sodio, di potassio e di calcio degli acidi grassi
E470b - Sali di magnesio degli acidi grassi

Sono ottenuti principalmente da fonti di origine vegetale, ma potrebbero essere utilizzati anche grassi di origine animale.
Questi additivi svolgono diverse funzioni: emulsionante, stabilizzante e di supporto; possono anche essere usati come agente di rivestimento.
Gli acidi sopracitati sono un complesso degli acidi: stearico, oleico, palmitico e miristico. Possono essere contenuti in diversi prodotti.
Generalmente sono considerati innocui per la salute del consumatore. Vietati in Australia.

E471 - Mono-e digliceridi degli acidi grassi
Sono additivi prodotti chimicamente a partire da glicerina (E422) e da acidi grassi naturali (che sono principalmente di origine vegetale, ma anche di origine animale). Il composto ottenuto è un insieme di più composti e ha una composizione simile al grasso naturale parzialmente digerito.
I mono e digliceridi degli acidi grassi presentano principalmente una funzione emulsionante e stabilizzate, ma anche antiossidante, gelificante e di supporto per coloranti. Possono essere presenti in molti alimenti, anche nel pane comune, nel riso a rapida cottura, nei dessert, nei gelati confezionati, in oli e grassi animali o vegetali (escluso l'olio di oliva). Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi per l'uomo in quanto il nostro organismo metabolizza questi prodotti come qualsiasi altro grasso.

E472a - Esteri acetici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
E472b - Esteri lattici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
E472c - Esteri citrici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
E472d - Esteri tartarici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
E472e - Esteri mono-e diacetitartarici di mono-e digliceridi degli acidi grassi
E472f - Esteri misti acetici-tartarici di mono-e digliceridi degli acidi grassi

Sono additivi alimentari ottenuti dalla glicerina (E422), dagli acidi grassi naturali e da altri acidi organici (acetico E260, lattico E270, tartarico E334, citrico E330). Gli acidi grassi sono specialmente di origine vegetale, ma anche i grassi di origine animale potrebbero essere utilizzati. I composti ottenuti sono un insieme di più prodotti e hanno una composizione simile al grasso naturale parzialmente digerito ed esterificato con altri grassi naturali. I mono e digliceridi degli acidi grassi sono utilizzati nei vari prodotti soprattutto con funzione emulsionante e stabilizzante. In particolare possono essere contenuti in oli e grassi, in alcuni tipi di pane e biscotti, fette biscottate, nei prodotti da forno, nei preparati per purè, nelle marmellate, nelle pappe di cereali per i neonati, nei panettoni e nelle colombe. Nei biscotti, nelle fette biscottate, nei panettoni e nelle colombe, i mono e digliceridi degli acidi grassi vengono utilizzati in particolare per mantenere la fragranza e la morbidezza di tali prodotti. Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi per l'uomo in quanto l'organismo metabolizza tutti i componenti esattamente come gli acidi normali e i grassi naturali di origine alimentare.

E473 - Esteri di saccarosio degli acidi grassi
sono composti ottenuti dalla glicerina (E422) e dagli acidi grassi naturali (che sono principalmente di origine vegetale, ma anche quelli di origine animale potrebbero essere utilizzati). I composti ottenuti hanno una composizione simile al grasso naturale parzialmente digerito ed esterificato con zuccheri. Principalmente, questi additivi hanno una funzione emulsionante, stabilizzante, di supporto di coloranti sintetici ed antiossidante; partecipano al trattamento delle farine. Gli esteri saccarosici degli acidi grassi possono essere contenuti in diversi prodotti come per esempio nei prodotti da forno. Al momento non sono conosciuti effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo in quanto il corpo metabolizza tutti i componenti proprio come lo zucchero ed i grassi naturali. L'unico rischio è il fatto che possa contenere piccole concentrazioni di solventi di estrazione.

E474 - Saccarogliceridi
Sono il prodotto della reazione fra saccarosio ed acidi grassi. I grassi possono essere sia di origine vegetale che animale. Questi additivi alimentari vengono impiegati, nei vari prodotti, per la loro funzione emulsionante e stabilizzante; partecipano al trattamento delle farine. Spesso vengono confusi con L'E473, ma si tratta di additivi alimentari diversi. I saccarogliceridi possono essere contenuti in diversi cibi, come per esempio in salse, zuppe, dessert, bevande a base di latte, bevande analcoliche, caramelle e confetti, e in alcuni integratori alimentari. Al momento non sono conosciuti effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo, in quanto il corpo metabolizza tutti i componenti dei saccarogliceridi proprio come lo zucchero ed i grassi contenuti negli alimenti. Vietati in Australia.

E475 - Esteri poliglicerici degli acidi grassi
Sono una combinazione di poliglicerolo e grassi naturali. I grassi possono essere sia di origine vegetale che animale.Questi additivi alimentari vengono usati, nei vari cibi, soprattutto per la loro funzione emulsionante, stabilizzante, antiossidante e di supporto per coloranti sintetici.
Gli esteri poliglicerolici degli acidi grassi possono essere contenuti in diversi alimenti, come per esempio in prodotti da panetteria, prodotti da forno, miscele per torte, budini ecc. Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo in quanto il corpo metabolizza tutti i componenti proprio come i grassi naturali di origine alimentare.

E476 - Poliricinoleato di poliglicerolo
E' una combinazione di poliglicerolo ed olio di ricino (olio ricavato dalla pianta Ricinus sp.). I grassi possono essere sia di origine vegetale che animale. Questi additivi alimentari vengono impiegati, nei vari prodotti, soprattutto per la loro funzione emulsionante e stabilizzante. Possono essere contenuti in diversi alimenti, come per esempio in prodotti da panetteria, in vari snack al cioccolato, in alimenti ipocalorici, nella cioccolata, in creme da spalmare ecc. Può esserci il rischio, in soggetti predisposti, di insorgenza di allergie, ma ancora in merito vi sono pareri contraddittori. Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo derivanti dal consumo di prodotti alimentari addizionati con poliricinoleato di poliglicerolo.

E477 - Esteri dell'1.2 propandiolo degli acidi grassi
Sono una combinazione di propanodiolo e grassi naturali.
I grassi sono specialmente di origine vegetale, ma potrebbero essere usati nella preparazione anche i grassi di origine animale. Questi additivi vengono utilizzati, in campo alimentare, per la loro funzione emulsionante, stabilizzante e come regolatori della cristallizzazione dei grassi. Possono essere contenuti in diversi alimenti, come per esempio in prodotti da panetteria. In soggetti predisposti e/o nelle persone particolarmente sensibili, alte concentrazioni di propilenglicole possono causare eczemi. Questo generalmente non accade con l'assunzione di tale additivo attraverso gli alimenti.

E478 - Esteri lattici degli acidi grassi
Sono una combinazione fra l'acido lattico, glicerolo (E422), propanodiolo e grassi naturali. I grassi sono specialmente di origine vegetale, ma anche i grassi di origine animale potrebbero essere usati nella preparazione. Questi additivi alimentari vengono impiegati soprattutto per la loro funzione emulsionante, stabilizzante e come regolatori della cristallizzazione dei grassi. Possono essere contenuti in diversi alimenti, come per esempio in prodotti da panetteria. In soggetti predisposti e/o nelle persone particolarmente sensibili, alte concentrazioni di propilenglicole possono causare eczemi. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E479b - Olio di soia ossidato
Prodotto di reazione dell'olio di soia ossidato termicamente con mono-e Digliceridi degli acidi grassi. Viene prodotto sinteticamente attraverso una reazione chimica fra l'olio di soia termo ossidato ed i mono e digliceridi degli acidi grassi. Questi composti possono essere contenuti all'interno di prodotti da forno confezionati, di grassi emulsionanti per arrosti, delle miscele per oli per fritture ecc.Al momento non sono conosciuti effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo.

E480 - Sodio diottil-solfosuccinato
E' l'estere di diottil solfosuccinato di sodio. Prodotto dalla reazione di ottano con anidride di acido maleico, seguita dalla reazione con sodio bisolfito (E222). Si produce un solido puro, bianco, ceroso che è solubile in molti liquidi e viene usato come emulsionante in alimenti. Usato in prodotti da forno, latticini, gomme da masticare e bevande analcoliche. Non presente sulla Gazzetta Ufficiale UE.

E481 - Stearoile-2 lattilato di sodio
E' un additivo alimentare di origine naturale, ottenuto dalla combinazione fra l'acido stearico e l'acido lattico. L'origine dell'acido stearico può essere sia vegetale che animale, anche se, quasi sempre, viene impiegato quello di origine vegetale. Questi additivi alimentari vengono utilizzati, nei vari cibi, soprattutto per la loro funzione emulsionante, stabilizzante e lievitante. Possono essere contenuti in diversi prodotti, come quelli da panetteria. Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo derivanti dal consumo di prodotti alimentari addizionati con stearoil lattilato di sodio.

E482 - Stearoile-2 lattilato di calcio
E' un additivo alimentare di origine naturale, derivante da una combinazione di calcio, acido stearico ed acido lattico. L'origine dell'acido stearico può essere sia vegetale che animale, anche se viene quasi sempre impiegato quello di origine vegetale. Questi additivi vengono impiegati, nei vari prodotti, per la funzione emulsionante e stabilizzante. Possono essere contenuti soprattutto all'interno di prodotti da panetteria (toast, panini morbidi). Al momento non si conoscono effetti collaterali negativi sull'uomo derivanti dal consumo di prodotti alimentari addizionati con .stearoil-2-lattilato calcico.

E483 - Tartrato di stearile (stearoile tartrato)
E' un additivo alimentare di origine naturale, ottenuto da una combinazione fra l'acido stearico e l'acido tartarico. L'origine dell'acido stearico può essere sia vegetale che animale, anche se viene quasi sempre impiegato quello di origine vegetale. Questi additivi alimentari vengono impiegati, nei vari prodotti, per la loro funzione emulsionante e stabilizzante. Possono essere contenuti per esempio all'interno di specialità inglesi e prodotti da panetteria. Al momento non si conoscono eventuali effetti collaterali negativi per la salute dell'uomo legati al consumo di prodotti alimentari addizionati con tartrato di stearile. Vietato in Australia.

E491 - Monostearato di sorbitano
E492 - Triestearato di sorbitano (Può aumentare l’assorbimento di sostanze liposolubili.)
E493 - Monolaurato di sorbitano

Questo gruppo di additivi alimentari è in grado di garantire, per tempi lunghi, la stabilità di una emulsione (infatti sono usati anche nel mondo della cosmetica e delle pomate farmaceutiche). In ambito alimentare, gli esteri del sorbitano possono essere impiegati in prodotti da forno, farciture, dessert, gelati, surrogati della panna, guarnizioni di pasticceria ecc. Non sembrano avere effetti negativi sulla salute.

E494 - Mono-oleato di sorbitano
Prodotto a partire dal sorbitolo (E420) e dall'acido oleico. Presenta una funzione principalmente emulsionante e stabilizzante. Può essere contenuto in diversi prodotti (vedi l'articolo sui sorbitani). Non sembra aver alcun effetto collaterale negativo per la salute dell'uomo. Vietato in Australia.

E495 - Monopalmitato di sorbitano
Prodotto a partire dal sorbitolo (E420) e dell'acido palmitico. Presenta una funzione principalmente emulsionante e stabilizzante. Può essere contenuto in diversi prodotti (vedi l'articolo sui sorbitani). Non sembra aver alcun effetto collaterale negativo per la salute dell'uomo. Vietato in Australia.

- Fonti web:
Gazzetta ufficiale Unione Europea
ilfattoalimentare.it
lachiavenelpozzo.com



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Re: Emulsionanti alimentari: cosa sono, quali vanno evitati

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Ultimi aggiornamenti su Carragenina (E407) ed alghe Eucheuma (E 407a) utilizzati come additivi alimentari.

Una rivalutazione è stata pubblicata dall'Efsa in data 26 aprile 2018.

E' stata riconfermato il dosaggio di utilizzo negli alimenti.

Nella rivalutazione si precisa che:
"Per quanto riguarda gli usi di carragenina negli alimenti per lattanti e bambini piccoli, il gruppo di esperti scientifici è d'accordo con l'SCF ( 1998a , 2003a , b ) "In assenza di ulteriori informazioni sul possibile assorbimento di carragenina da parte dell'intestino immaturo nel bambino molto piccolo, il Comitato ribadisce il suo punto di vista precedente (SCF, 1998a ) che non è consigliabile utilizzare carragenina in alimenti per lattanti alimentati dalla nascita, compresi quelli nella categoria di alimenti per scopi medici speciali. Il Comitato non ha obiezioni sull'uso di carragenina negli alimenti per i bambini più grandi, come il latte di proseguimento (SCF, 1983 ) e gli alimenti per lo svezzamento (SCF, 2003a)'."

Inoltre si avvisa che l'attuale limite di assunzione giornaliera di Carragenina ed Euchema è da considerarsi temporaneo in vista di ulteriori accertamenti.
"Nel complesso, tenendo conto della mancanza di dati adeguati per affrontare le incertezze di cui sopra, il gruppo ha concluso che il gruppo esistente ADI per carragenina (E 407) e eucheuma trasformata (E 407a) di 75 mg / kg di peso corporeo al giorno dovrebbe essere considerato temporaneo, mentre il database dovrebbe essere migliorato entro 5 anni dalla pubblicazione del presente parere. Entro il lasso di tempo, grande importanza deve essere attribuita alla creazione di un interlaboratorio adeguata convalidato metodo analitico per quantificare, al limite 5% esistente, la frazione in peso basso peso molecolare medio di carragenina, e per stabilire se questa frazione è associato a rischi per la salute."

In particolare desta preoccupazione la Carragenina a basso peso molecolare.

"Per gli additivi alimentari E 407 ed E 407a, la frazione di carragenina a basso peso molecolare è limitata nelle specifiche CE secondo i criteri di purezza. Il gruppo di esperti scientifici è stato informato da una parte interessata che il materiale sul mercato non è necessariamente conforme alle specifiche UE relative al limite della frazione a basso peso molecolare. Questa frazione è stata associata a potenziali rischi per la salute simili a quelli riportati per i preparati di carragenina degradata, come poligeenan o C16, a cui questa frazione mostra similarità nella struttura molecolare e peso molecolare medio ponderale. Sebbene,

Per quanto riguarda la carragenina degradata (ad es. Poligeenan, C16), il gruppo di esperti scientifici ha pertanto osservato quanto segue:

  • la carragenina degradata è stata descritta come assorbita ed essere presente in vari tessuti, in particolare il fegato e l'urina degli animali quando somministrati in acqua potabile o attraverso la dieta;

  • carragenina degradata non ha destato preoccupazione per quanto riguarda la genotossicità;

  • ratti esposti a ι-carrageenan degradato (peso molecolare medio ponderale di 20-40 kDa) attraverso acqua potabile, dieta o con sonda gastrica fino a 24 mesi sviluppati in colite di primo grado, metaplasia secondaria e infine tumori (carcinomi a cellule squamose, adenocarcinomi , adenomi);

  • le scimmie trattate con ι-carrageenan degradato (C16) attraverso l'acqua potabile hanno mostrato lesioni istopatologiche nel colon che variavano da piccole erosioni mucosali a basse dosi (750 mg / kg di peso corporeo al giorno) a ulcerazioni associate a infiltrazioni infiammatorie della lamina propria alle alte dose (2.900 mg / kg di peso corporeo al giorno). In questo studio, tutte le scimmie su C16 hanno perso sangue frequentemente dal tratto intestinale in un grado correlato alla dose e hanno sviluppato un certo grado di anemia. E 'stato rilevato un LOAEL di 750 mg di carragenina degradata (C16) / kg di peso corporeo al giorno;

  • gli studi di tossicità sono stati condotti principalmente con ι-carrageenan degradato, quindi la carenza di κ e λ-carrageenan era scarsamente caratterizzata dal punto di vista tossicologico.


Le seguenti incertezze sono state rilevate dal gruppo di esperti scientifici in merito alla chimica e al destino del carragenano (E 407) e delle alghe Eucheuma trasformate (E 407a):

  • non sono disponibili dati che mostrino la distribuzione del peso molecolare per diverse preparazioni di carragenina per uso alimentare nell'intervallo di peso molecolare medio ponderale definito di 200-800 kDa;

  • non sono disponibili dati che mostrino la distribuzione del peso molecolare per preparazioni a base di alghe Eucheuma elaborate per uso alimentare;

  • l'intervallo di peso molecolare medio ponderale di carragenina (E 407) e alghe Eucheuma trattate (E 407a) non è definito nelle specifiche UE che consentono la presenza di una frazione di peso molecolare medio ponderale bassa di carragenina. Sulla base delle informazioni fornite sui pesi molecolari medi ponderali delle carragenine disponibili in commercio, il materiale a basso peso molecolare deve essere accuratamente quantificato;

  • nella maggior parte degli studi tossicologici la carragenina utilizzata non è ben specificata e il suo peso molecolare medio ponderale e il suo contenuto di frammenti a basso peso molecolare non sono indicati;

  • sebbene sia stato affermato che non esiste un metodo analitico adeguato per misurare la frazione a basso peso molecolare, il gruppo di esperti scientifici ha osservato che vi è un'indicazione della percentuale della frazione a basso peso molecolare nell'additivo alimentare carragenina (E 407) testata in pochi studi tossicologici;

  • erano disponibili solo informazioni limitate sulla stabilità della carragenina negli alimenti. Non sono disponibili dati sulla stabilità di carragenina e / o di alghe Eucheuma trattate che affrontano la variazione normale dei parametri (temperatura, pH) rilevanti per gli usi alimentari autorizzati. Mancano informazioni sui possibili prodotti di degradazione in condizioni acide nei prodotti alimentari pertinenti;

  • studi che investigano l'idrolisi del carragenano κ-, ι- e λ hanno mostrato risultati contraddittori.


Il gruppo di esperti ha inoltre rilevato la seguente incertezza riguardo allo scenario di valutazione dell'esposizione:

le stime raffinate si basano su 41 categorie di alimenti su 79 in cui sono autorizzate carragenina (E 407) e alghe Eucheuma trattate (E 407a) che determinano una sovrastima dell'esposizione reale alla carragenina (E 407) e alle alghe Eucheuma trasformate (E 407a) come additivi alimentari nei paesi europei considerando solo gli usi degli additivi alimentari per i quali sono stati considerati i dati forniti.

Tra le incertezze dei dati biologici e tossicologici, il gruppo di esperti scientifici ha esaminato quanto segue:

  • la mancanza di studi tossicocinetici comparativi e tossicologici affidabili tra i diversi tipi di carragenina e le loro corrispondenti frazioni a basso peso molecolare;

  • la possibilità teorica che un degrado limitato potrebbe verificarsi in condizioni rappresentative della situazione in vivo ;

  • nessuna conclusione ferma sugli altri tipi di carragenina potrebbe essere tracciata sull'osservazione del sangue occulto nelle feci di scimmie rhesus che hanno ricevuto una carragenina commerciale;

  • la caratterizzazione del materiale di prova nella maggior parte degli studi tossicologici era limitata;

  • non sono stati condotti studi tossicologici adeguati con carragenenolo di peso molecolare medio basso (circa 200 kDa), tranne uno studio di 90 giorni (con un carrageneno medio a peso molecolare nel range di 196-257 kDa, non specificato se si trattava di un numero medio o media ponderale);

  • test per tossicità cronica e tossicità riproduttiva e dello sviluppo è stata eseguita quasi esclusivamente con κ / λ-carrageenan; quasi nessun dato su ι-carrageenan era disponibile;

  • dati inadeguati sulla possibile rilevanza dell'esposizione alla carragenina per le malattie infiammatorie intestinali esistenti negli esseri umani;

  • la rilevanza per l'uomo delle osservazioni negli studi sugli animali che indicano l'induzione di intolleranza al glucosio e glucosuria da parte di carragenina non è chiara;

  • il possibile ruolo del solfato e le interazioni delle varie forme di carragenina con la microflora intestinale in alcuni degli effetti infiammatori riportati dai carragenani.


Complessivamente, nella maggior parte degli studi tossicologici, la distribuzione del peso molecolare della carragenina testata non è o è descritta solo in modo inadeguato. La frazione a basso peso molecolare di carragenina è associata a potenziali effetti avversi. Ciò è dovuto alla sua somiglianza nella struttura molecolare e peso molecolare medio ponderale con quelli di carragenina degradata, come poligeenan o C16, noti per causare effetti infiammatori intestinali. Inoltre, i risultati che suggeriscono che la carragenina potrebbe agevolare la malattia infiammatoria dell'intestino negli esseri umani hanno bisogno di chiarimenti. I composti in esame utilizzati in un gran numero di test di tossicità non sono quindi considerati in grado di riflettere adeguatamente la diversità dei preparati dell'additivo alimentare sul mercato, in particolare per quanto riguarda l'ampia gamma di pesi molecolari medi ponderali riportati. Il gruppo di esperti ha osservato che la maggior parte di questi problemi sono stati sollevati e discussi in una recente revisione (David et al.,2018 ).

Il gruppo di esperti scientifici ha inoltre preso in considerazione altre incertezze in sospeso relative alla pertinenza degli studi disponibili per valutare la sicurezza dell'additivo alimentare autorizzato carragenina (E 407). Le proprietà fisico-chimiche della carragenina dipendono dalla conformazione chimica (spirale elicoidale o casuale) in cui è presente nelle preparazioni e negli alimenti (cibi solidi o liquidi) e sono influenzate dalla presenza di cationi, proteine ​​e pH e temperatura. Queste condizioni potrebbero influire sulla tossicità della carragenina e sono quindi rilevanti per la valutazione della sicurezza dell'additivo alimentare negli usi autorizzati. Inoltre, i risultati di alcuni studi suggeriscono che l'esposizione alla carragenina potrebbe essere correlata all'induzione di intolleranza al glucosio e glucosuria."


Testo completo della rivalutazione a questo link: https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/5238


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