Imidazolidinyl urea: che cos'è, è meglio evitarla?

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greensoul
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Imidazolidinyl urea: che cos'è, è meglio evitarla?

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Imidazolidinyl_urea_Diazolidinyl.jpg

L'Imidazolidinyl urea è utilizzata in molti cosmetici per la sua efficace azione antimicrobica (sia nei confronti dei batteri Gram negativi che di quelli Gram positivi) e conservante.
Chimicamente l'Imidazolidinyl urea nasce dalla reazione di due molecole di allantoina e tre di formaldeide, presentandosi sotto forma di polvere bianca, microcristallina, idrosolubile ed igroscopica. E' di origine sintetica e non è biodegradabile.

La sua efficacia come antimicrobico e conservante nasce proprio dalla capacità in acqua di liberare formaldeide per cui il limite di utilizzo nei cosmetici è dello 0,6%, ma se la concentrazione in un prodotto supera lo 0,05% può cedere formaldeide.

Altro composto chimico simile è il Diazolidinyl urea, anch'esso usato come antibatterico e conservante nei cosmetici (non è però ammesso nei farmaci).

Che cos'è la formaldeide?

La formaldeide è un composto organico volatile, ed è conosciuta come aldeide formica, CH2O, usata commercialmente in soluzione acquosa al 37% col nome di formalina. Si presenta a temperatura ambiente come un gas incolore e dall'odore pungente.

E' ampiamente usata in più settori dell'industria: edilizia, vernici, colle, prodotti per la pulizia, disinfettanti, mobili, plastiche, coloranti, buste e imballaggi, ma può anche essere presente nei capi di abbigliamento, nella tappezzeria e persino come conservante alimentare.

L'esposizione prolungata può far insorgere irritazioni agli occhi, alle mucose orali e alla pelle. Altri sintomi che possono manifestarsi sono mal di testa, stanchezza, tosse e disturbi dell’attenzione. Oltre una certa soglia può causare asma bronchiale, polmoniti, edema polmonare.

Si può essere anche allergici alla formaldeide, manifestando dermatiti da contatto, prurito, irritazioni, rossori.

Per evitare quindi il più possibile l'esposizione alla formaldeide gli accorgimenti sono:
- leggere le etichette dei prodotti (negli alimenti può essere presente con la sigla E240);
- nelle camere più vissute evitare mobili composti da truciolato, compensato;
- evitare moquette;
- avere dei buoni sistemi di ventilazione in casa;
- mettere delle piante da interno adatte a purificare dalla formaldeide (ficus, dracena, felce di Boston).

L'uso di formaldeide invece nei prodotti cosmetici è stata limitata dalla legge 713/86 ad una percentuale massima dello 0,2% e ad uno 0,1% nei prodotti per l'igiene orale. Entro questi limiti, validi sia per la formaldeide usata pura che per l'uso dei surrogati come l'Imidazolidinyl urea, il prodotto è ritenuto sicuro.

La formaldeide è stata poi ufficialmente definita come cancerogena tra il 2004 e il 2006 dall'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro.

Bisogna precisare che il corpo produce formaldeide (detta endogena) che è indispensabile per la biosintesi di aminoacidi e base azotate del DNA. La concentrazione naturale di formaldeide che viene prodotta dalle nostre cellule è di ca. 2,5 μg per ml di sangue.
Anche gli alimenti, incluse frutta e verdura, contengono in modo del tutto naturale la formaldeide.

Ben diversi sono però l'inquinamento e i danni dovuti all'uso di formaldeide industriale estranea all'organismo e in percentuali elevate che si accumula nei tessuti corporei con diverse conseguenze.

I cessori di formaldeide nei cosmetici

Come detto sopra, l'Imidazolidinyl urea e Diazolinyl urea sono possibili cessori di formaldeide ancora molto usati nei cosmetici, soprattutto per rimpiazzare i parabeni ormai messi al bando. Entro i limiti previsti dalla legge non presentano particolari problemi, tranne per le pelli già sensibilizzate o molto delicate.

Altri composti chimici che possono rilasciare formaldeide sono: il sodio idrossimetilglicinato, la glicina, il benzilemiformale (Methanol), il bronopol (2-bromo 2-nitro, 1,3 diol).

Al momento i limiti di utilizzo di tali conservanti sono molto severi quindi non ci sono particolari problemi, né allarmismi.

Il consiglio è sempre di leggere le etichette e verificare quanti componenti possibilmente nocivi sono presenti ed evitare quei cosmetici con una complessità di ingredienti poco sicuri.
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