Glifosato nella pasta e nelle semole: marche che lo contengono

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greensoul
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Glifosato nella pasta e nelle semole: marche che lo contengono

Messaggio da greensoul »

L'Associazione Produttori in difesa dei consumatori GranoSalus si occupa di monitorare e testare la qualità della pasta e delle semole utilizzate per la produzione.
Il problema delle semole di grano duro non è da trascurare perché è sempre più pratica comune presso i produttori miscelare vari tipi di semola per risparmiare sui costi. Ci si ritrova ad avere qualità scadenti che risultano dall'uso di grani contaminati da alti livelli di glifosato o altre sostanze pericolose a discapito dei consumatori.

Un esempio molto famoso è l'impiego del grano canadese che viene liberamente importato e usato da molti produttori.
Il grano importato da paesi con clima continentale necessita di un massiccio uso di diserbanti che hanno lo scopo di farlo essiccare artificialmente per poterlo portare a maturazione, altrimenti il clima freddo non permetterebbe la raccolta poiché il grano rimarrebbe verde.
Inoltre, cosa molto pericolosa, i grani di paesi continentali è più soggetto a sviluppare malattie come la Furiosi che causa la formazione di micotossine (tra cui il Deossinivalenolo o vomitossina o DON).

Ci sono inoltre paesi che coltivano il grano in terreni in cui ci sono alti livelli di radioattività.

I motivi della preferenza del grano importato da parte dei produttori oltre che economici, sono anche dovuti ad una maggiore facilità di lavorazione, infatti alcuni tipi di grano come quello di terza categoria canadese ha un alto contenuto di glutine oltre che alti livelli di DON e glifosato.

Dai test effettuati su marchi famosi di pasta italiana, nel 2017 sono risultati positivi al glifosato e al suo metabolita AMPA i seguenti (l'annata del grano era quella del 2015):
- Spaghetti DiVella contenevano 0.110 mg/kg
- Spaghetti Barilla contenevano 0.102 mg/kg
- Spaghetti Garofalo contenevano 0.062 mg/kg
- Spaghetti DeCecco contenevano 0.052 mg/kg
- Spaghetti Voiello contenevano 0.050 mg/kg
- Spaghetti Granoro (Dedicato) contenevano 0.039 mg/kg
- Spaghetti La Molisana contenevano 0.033 mg/kg
- Spaghetti Coop contenevano 0.013 mg/kg.

Anche la trasmissione Report della Rai ha fatto analizzare dei campioni di 6 differenti marchi per l'annata di grano 2016 e sono risultati con livelli maggiori ai precedenti test (link alla puntata: http://www.report.rai.it/dl/Report/punt ... 0ed25.html)

- Barilla valore glifosato 0.301 mg/kg
- Garofalo valore glifosaro 0.286 mg/kg
- DiVella valore glifosato 0.249 mg/kg
- Rummo valore glifosato 0.137 mg/kg
- La Molisana valore glifosato 0.086 mg/kg
- De Cecco valore glifosato 0.083 mg/kg.

Inoltre nei test condotti da GranoSalus ci sono anche i valori di DON (micotossina), Cadmio e Piombo e questa era la situazione
Analisi_Pasta_glifosato_GranoSalus.jpg

MARCHE DI SPAGHETTI BIOLOGICI CHE NON CONTENGONO GLIFOSATO

Sono nove le marche di pasta biologica analizzate che non contengono glifosato e sono:
- Spaghetti biologici Vivi Verde Coop
- Spaghetti biologici Tre Mulini
- Spaghetti biologici Alce Nero
- Spaghetti biologici Libera Terra
- Spaghetti biologici Daunia&Bio
- Spaghetti biologici SaporiPrimi
- Spaghetti biologici Granoro (il Primo)
- Spaghetti biologici Barilla
- Spaghetti biologici Felicetti

Qualche traccia di glifosato è invece stata trovata negli spaghetti bio ViviBio (0.027 mg/kg) e DeCecco.

Riportiamo il testo per avere un'idea su come dovrebbe essere la buona pasta dal sito granosalus.it

Dunque, quali dovrebbero essere le caratteristiche della buona pasta?

La buona pasta deve avere un contenuto proteico non molto alto poiché il tasso di glutine alto comporta problematiche intestinali e favorisce le intolleranze. La buona pasta non deve contenere contaminanti. Gliphosate ed altri pesticidi, micotossine come il Don, residui di metalli pesanti ed anche elementi di radioattività dal grano passano nella pasta.

Sugli effetti fortemente negativi di questi contaminanti esiste un'ampissima documentazione. Non si sa ancora molto su quale possa essere l' effetto additivo e sinergico (c.d. effetto cocktail) di questi contaminanti. Gli studi hanno finora esaminato l' impatto delle singole molecole e non l'effetto cocktail.

La buona pasta è anche pasta più buona specie se vengono utilizzati anche procedimenti di produzione ed essiccazione accurati, senza ricorrere alle alte temperature che producono altri tipi di problemi.

La buona pasta costa di più?

Non ci sono motivi per cui debba costare di più visto che in questi ultimi anni il prezzo del grano è crollato ma quello della pasta è rimasto invariato. Attualmente il grano italiano di qualità costa 0,20 euro al chilo ed un chilo di pasta costa mediamente 2 euro al chilo! Il grano italiano di qualità costa ai mulini meno del grano estero cattivo. Questo fenomeno distorsivo è un'ombra nascosta sulla trasparenza della formazione del prezzo all'origine.

Come si può riconoscere la buona pasta?

Al momento non è possibile perché sull'etichetta non troviamo informazioni sulla presenza di residui dannosi ma sappiamo solo che i produttori si mantengono sotto le soglie consentite. Però le soglie consentite dall'UE sono altissime (nonostante l'uso del gliphosate sia vietato). Sono soglie economiche e non biologiche! Inoltre sono tarate sul consumo medio europeo che è ben più basso del consumo medio italiano. Gli italiani sono dunque più esposti di tutti gli altri consumatori europei!

Quindi il paradosso è che proprio in Italia, Paese in cui la coltura del grano ha il suo habitat ideale, si consuma maggiormente pasta prodotta con grano importato.


L'Associazione GranoSalus sta continuando a far analizzare più campioni di pasta per monitorare la presenza di Glifosato, Micotossine, Ocratossina, Cadmio, Piombo, Cesio 137 e 134, Stronzio 90.

Si può sostenere l'Associazione GranoSalus (www.granosalus.it) con una piccola, ma importante donazione per aiutare a difendere il cibo sano da quello che il mercato speculativo ci vuole imporre.

Approfondimenti su Glifosato al post: Glifosato che cos'è, dove si trova, come evitarlo

Altri post sul Glifosato: Tracce di glifosato nei cereali, biscotti e cracker



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greensoul
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Re: Glifosato nella pasta e nelle semole: marche che lo contengono

Messaggio da greensoul »

Alla fine del 2017 altri test sono stati condotti da GranoSalus anche sulle semole.

Si sono riscontrati livelli anche più alti rispetto alla pasta delle stesse marche. Sicuramente ciò è dovuto alla miscelazione di semole italiane con semole importate.

C'è poi il caso del marchio Casillo (molini pugliesi) che sull'etichetta indica 100% Grano italiano, ma che presenta residui di glifosato che non dovrebbero assolutamente esserci visto la tracciabilità dichiarata della materia prima.

Si sono trovate tracce più alte di glifosato rispetto alla pasta nelle semole di De Cecco, Divella, Garofalo, La Molisana, Granoro; tracce di glifosato si sono trovate anche nelle semole: Progeo, Eurospin, Despar, Casillo, Martimucci, Loiudice, Minnini e F.lli Dell'Acqua.

Per fortuna ci sono stati casi in cui il glifosato non è stato trovato e sono le semole: Auchan, Careccia, Di Melfi, grano Cappelli Vivi Verde Coop e Rossetto, grano di Tumminia Eocene srl.
Analisi_Semole_Glifosato_GranoSalus.jpg
Durante il procedimento che GranoSalus ha affrontato presso i Tribunali di Roma e Trani è emerso che:

...“è vero che le quantità di contaminanti rilevate nella semola esaminata non risultano superiori ai limiti di legge, ma è vero anche che la presenza di tale sostanza può legittimamente indurre a dubitare della miscelazione del prodotto italiano con grani esteri, posto che nel territorio nazionale la presenza di glifosate è tendenzialmente da escludere giacchè il diserbante non può essere utilizzato in fase prossima alla raccolta”...


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