Mappa cartina Terra dei Fuochi

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NaturAthanor
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Re: Mappa cartina Terra dei Fuochi

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Dossier sulla Terra dei Fuochi dal sito del Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/news/p ... sier&id=36

La cosiddetta “Terra dei Fuochi” è un’area compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta.

Le direttive 23 dicembre 2013 e 16 aprile 2014 hanno individuato 88 comuni, da sottoporre alle indagini tecniche da parte di un gruppo di lavoro, per accertare l’eventuale esistenza di effetti contaminanti, a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi anche mediante combustione.

Fanno parte del gruppo di lavoro rappresentanti del Consiglio per la ricerca in agricoltura (CRA), dell'Ispra, dell'Istituto Superiore Sanità, di Agea, della Regione Campania, dell' Arpac, dell'Università degli studi di Napoli Federico II e dello stesso Istituto Zooprofilattico sperimentale di Abruzzo e Molise.

Le indagini sono svolte anche per il tramite dell’istituto Superiore di sanità e del Comando dei Carabinieri dei Nas.

Comuni mappati

Provincia di Napoli: Napoli, Acerra, Afragola, Arzano, Boscoreale, Brusciano, Caivano, Calvizzano, Camposano, Carbonara di Nola, Cardito, Casamarciano, Casandrino, Casalnuovo, Casoria, Castello di Cisterna, Cercola, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Grumo Nevano, Liveri, Marano, Mariglianella, Marigliano, Massa di Somma, Melito, Mugnano, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, Pomigliano d'Arco, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, Sant'Antimo, San Giuseppe Vesuviano, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Tufino, Terzigno, Villaricca, Visciano, Volla.

Provincia di Caserta: Caserta, Aversa, Capodrise, Capua, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Castelvolturno, Cesa, Frignano, Gricignano d'Aversa, Lusciano, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, Recale, San Cipriano d'Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant'Arpino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano, Villa Literno.
I risultati delle indagini tecniche svolte su 57 terreni dei comuni mappati (33 in provincia di Napoli e 24 in provincia di Caserta ) sono stati presentati l'11 marzo 2014 a Palazzo Chigi, durante una conferenza stampa, che ha visto la partecipato dei tre Ministeri coinvolti (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero della salute) .

Su un totale di 1.076 Km2 di terreni mappati, le aree ritenute sospette rappresentano il 2%, per un totale di 21,5 Km2, di cui 9,2 Km2 destinati all’agricoltura. Non esistono, quindi, elementi per definire a rischio il 98% dei terreni sottoposti a mappatura.

I dati e le informazioni raccolte sono condivise tra gli Enti coinvolti attraverso l'utilizzo della struttura informatica dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise anche al fine di consentire la raccolta sistematica delle informazioni, l’esecuzione delle procedure di classificazione e la registrazione dei terreni oggetto di indagine.

Dalla relazione del 30 gennaio 2015 del gruppo di lavoro, contenente la proposta di classificazione ai fini dell’uso agricolo dei terreni della classe di rischio “molto alto”, ricadenti nei 57 comuni individuati con la prima direttiva, emerge che, su un totale di 42.95 ettari di superficie agricola classificata, risultano:

- 15.53 ettari (pari al 36.1 %) idonei alle produzioni alimentari
- 15.78 ettari (pari al 36.7 %) con divieto di produzioni agroalimentari
- 11.6 ettari (pari al 27%) con limitazione a determinate produzioni agroalimentari in determinate condizioni.

Per quanto riguarda i restanti 31 comuni, definiti dalla direttiva del 16 aprile 2014, su un’estensione di 35.280 ettari totali, sono presenti 20.260 ettari di superficie agricola.

Dall'analisi ed integrazione geografica dei dati analitici pregressi disponibili e dall'analisi multi-temporale delle ortofoto, effettuata su tutto il territorio dei 31 comuni, è stato identificato finora un sito da sottoporre ad indagini dirette e su cui si propongono misure di salvaguardia atte a garantire la sicurezza delle produzioni agroalimentari.


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