Nitrati in frutta e verdura le raccomandazioni dell'Efsa

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Nitrati in frutta e verdura le raccomandazioni dell'Efsa

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Che cosa sono i nitrati?
Sono composti di nitrogeno presenti in natura, sono formati da azoto ed ossigeno e sono molto usati come fertilizzanti nella coltivazione degli ortaggi e come conservanti nelle carni e salumi. Si trovano già naturalmente nei terreni, ma negli ultimi decenni le quantità di nitrati presenti sono notevolmente aumentati nell'ambiente (terreni e acqua) a causa di coltivazioni intensive che fanno uso di prodotti chimici e di produzioni in serra.
Le piante li assorbono dalle radici.

Sono sostanze che all'interno dell'organismo subiscono una trasformazione in Nitriti e Nitrosammine, sostanze dannose per la salute.
Per tale ragione l'assunzione di Nitrati non deve superare un limite giornaliero che è consigliato dall'OMS.

Articolo dell'EFSA.

L’EFSA mette a confronto i rischi per i consumatori derivanti dalla presenza di nitrato negli ortaggi con i benefici di una dieta bilanciata ricca di frutta e verdura

Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) ha valutato i rischi e i benefici, per i consumatori, derivanti dalla presenza di nitrati negli ortaggi e ha concluso che gli effetti positivi dovuti al consumo di frutta e verdura sono superiori al potenziale rischio per la salute umana presentato dall’esposizione al nitrato attraverso gli ortaggi. Frutta e verdura sono componenti fondamentali di una dieta salutare e bilanciata e, se assunti quotidianamente in quantità sufficienti, potrebbero contribuire a ridurre il rischio di insorgenza di alcune malattie. Il gruppo di esperti scientifici ha affermato che un consumatore medio che assume circa 400 g di frutta e verdura mista al giorno[1] non supera la dose giornaliera accettabile (ADI)[2]per il nitrato. Nella stima dell’esposizione il gruppo di esperti scientifici ha ipotizzato che i 400 g di frutta e verdura assunti dai consumatori possano essere potenzialmente costituiti da ortaggi contenenti una quantità di nitrato nettamente superiore rispetto alla frutta. Il gruppo ha affermato che una piccola parte della popolazione dell’Unione europea (il 2,5%), rappresentata dai grandi consumatori di ortaggi a foglia verde, potrebbe superare la dose giornaliera accettabile per il nitrato.

La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di produrre un parere sui rischi per i consumatori derivanti dalla presenza di nitrato negli ortaggi e di valutare il rapporto rischi-benefici per la salute, allo scopo di offrire una base scientifica aggiornata ai gestori del rischio impegnati nella definizione di strategie future sulla concentrazione di nitrato negli ortaggi. Il gruppo di esperti scientifici CONTAM dell’EFSA è stato coadiuvato da un gruppo di lavoro di esperti, che comprendeva anche un membro del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie(NDA). Gli studi epidemiologici non suggeriscono un aumento del rischio di cancro associato all’assunzione di nitrato attraverso la dieta o l’acqua potabile. Tuttavia, una volta assunto dall’organismo, il nitrato si trasforma in composti, come il nitrito e il monossido di azoto, che possono avere ripercussioni sulla salute[3]

Commentando il parere, Josef Schlatter, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare, ha affermato: “Abbiamo valutato sia i rischi, sia i benefici derivanti dall’esposizione al nitrato mediante gli ortaggi, e siamo giunti alla conclusione che gli effetti positivi derivanti dal consumo di ortaggi siano superiori ai rischi”.


Le principali fonti alimentari di nitrato sono gli ortaggi, le conserve di carne e l’acqua potabile, ma frutta e verdura possono rappresentare più della metà o quasi due terzi dell’assunzione complessiva di nitrato.

Il nitrato è presente in misura variabile nella maggior parte degli ortaggi; tuttavia, il fattore determinante di un’elevata esposizione al nitrato attraverso l’alimentazione non è costituito dalla quantità di verdura consumata in termini assoluti, bensì dal tipo di verdura (per esempio, ortaggi a foglia) e dalla rispettiva concentrazione di nitrato.

Le maggiori concentrazioni di nitrato si trovano nelle verdure a foglia verde come gli spinaci, la lattuga e la rucola. Il contenuto di nitrato negli ortaggi, inoltre, varia in relazione ad altri fattori, tra cui l’entità del ricorso a fertilizzanti a base di nitrato e la quantità di luce solare a cui sono esposte le coltivazioni (gli ortaggi che crescono nei paesi dell’Europa settentrionale tendono ad avere concentrazioni di nitrato più alte). Secondo quanto affermato nel parere, è improbabile che i vegetariani e i vegetaliani - che consumano un’elevata quantità di frutta e verdura - superino l’ADI, poiché il loro fabbisogno proteico è coperto di norma dal consumo di cereali, noci e legumi, ossia di alimenti a basso contenuto di nitrato.

Verdure quali la lattuga e gli spinaci sono già disciplinate da un regolamento europeo che definisce i tenori massimi di nitrato[4]. Stando alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, nel gruppo degli ortaggi a foglia è la rucola a possedere il più elevato tenore di nitrati. Per esempio, sarebbe possibile superare l’ADI consumando più di 47 grammi di rucola al giorno, senza tener conto di altre fonti di esposizione al nitrato. L’EFSA ha fatto notare, tuttavia, che un consumo giornaliero di questo quantitativo di rucola è alquanto improbabile nel lungo periodo e ritiene pertanto che il superamento una tantum dell’ADI non rappresenti una preoccupazione per la salute.

Il gruppo di esperti scientifici CONTAM ha sottolineato che l’assunzione di nitrato potrebbe essere ulteriormente ridotta grazie ad alcuni accorgimenti, ossia lavando o pelando le verdure e/o cucinandole, in modo da accrescere il margine di sicurezza.


[1] La stima pari a 400 grammi si basa sulle raccomandazioni dell’OMS concernenti il consumo di frutta e verdura. Il gruppo di esperti scientifici ha effettuato la propria valutazione del rischio partendo dal presupposto che questi 400 g siano costituiti interamente da ortaggi, come nel caso di alcuni grandi consumatori in alcuni Stati membri dell’UE.
[2] Il precedente Comitato scientifico dell’alimentazione aveva stabilito per il nitrato una dose giornaliera accettabile (ADI) pari a 3,7 mg/kg p.c./giorno; tale valore è stato confermato nel 2002 dal Comitato misto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari (JECFA). Il gruppo di esperti scientifici CONTAM ha osservato che non sono emersi nuovi dati tali da rendere necessaria una modifica di questa dose. L’ADI è la quantità di una determinata sostanza presente negli alimenti che può essere assunta per tutta la vita senza un rischio apprezzabile per la salute.
[3] I metaboliti e i prodotti di reazione del nitrato (per esempio, nitrito, monossido di azoto e i composti N-nitroso) possono provocare metaemoglobinemia (e quindi una diminuzione del livello di ossigeno nel sangue) e possiedono proprietà potenzialmente cancerogene.
[4] Il regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione definisce i tenori massimi di nitrato in spinaci e lattuga. Alcuni paesi (Belgio, Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Regno Unito) hanno ottenuto una deroga temporanea all’attuazione di questi requisiti per uno o entrambi gli ortaggi fino al dicembre 2008.


- Fonte articolo: efsa.europa.eu/it/press/news/080605

Vedi anche Tabella Nitrati nelle verdure



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greensoul
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Re: Nitrati in frutta e verdura le raccomandazioni dell'Efsa

Messaggio da greensoul »

Non ci sono dubbi sul fatto che consumare frutta e verdura abbia molti benefici e che questi siano superiori ai rischi.

Per abbassare la quantità di nitrati che ingeriamo ecco alcuni consigli:

- Lavare bene con bicarbonato le verdure;
- evitare il consumo della buccia;
- non conservare la verdura nella plastica perché la mancanza di aria avvia la trasformazione dei nitrati in nitriti;
- conservare la verdura in luogo fresco e per pochi giorni;
- mangiare le verdure cotte scolando l'acqua di cottura;
- scegliere le verdure di stagione e coltivate all'esterno piuttosto che quelle coltivate in serra;
- rimuovere le foglie più esterne e gli steli in cui si concentrano più nitrati e altre sostanze chimiche;
- condire le verdure con succo di limone o consumare in un pasto frutta con vitamina C perché previene la formazione di nitrosamine;
- scegliere prodotti biologici che in media contengono meno nitrati;
- se si ha un orto, raccogliere le verdure la sera.


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