Flavonoidi: cosa sono, in quali cibi si trovano

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Flavonoidi: cosa sono, in quali cibi si trovano

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I Flavonoidi (il cui nome deriva da "flavus", ovvero "biondo") sono dei polifenolici (sostanze derivate dagli idrocarburi aromatici) metaboliti secondari delle piante superiori, cioè, in parole povere, sono dei composti chimici naturali prodotti dai vegetali; contribuiscono insieme ai Carotenoidi alla colorazione di frutta e verdura, conferendo le diverse gradazioni e sfumature cromatiche che vanno dall'arancio al giallo, dal rosso al viola, verde, azzurro, rosa ecc...

Sono essenzialmente idrosolubili e di solito si trovano nelle piante sottoforma di glicosidi (composti chimici ottenuti dalla reazione fra carboidrati e alcol).

I Flavonoidi denominati anche bioflavonoidi e spesso indicati e raggruppati con il nome di vitamina P, sono molto diffusi all'interno delle piante, nelle bucce dei frutti, nelle foglie, così come nella corteccia, nel legno e nelle radici.

Ci sono numerose classi di flavonoidi (più di 5000) e l'azione benefica e nutritiva dipende dalla composizione chimica complessiva dell'alimento o droga. La maggior parte è compresa in un gruppo che è indicato come Polifenoli, mentre altre sottoclassi sono:
Antocianine (o Antociani), Calconi, Catechine, Flavoni, Flavanoli, Flavanoni, Isoflavoni, Neoflavoni e Proantocianidine (o PAC).

Le principali proprietà dei flavonoidi sono:
- antiossidanti (proteggono dall'azione dannosa dei radicali liberi);
- protettivi di vene e capillari;
- anti infiammatorie.

I maggiori benefici che si hanno dall'assunzione di cibi o integratori di bioflavonoidi sono:
- miglioramento del sistema cardiovascolare;
- aiuto al buon funzionamento del sistema immunitario;
- azione protettiva per il fegato;
- azione protettiva per il sistema venoso e capillare (contrastano gonfiori, ritenzione idrica, cattiva circolazione, vene varicose, capillari fragili, emorroidi);
- azione protettiva e rigenerante per la pelle;
- azione anti infiammatoria importante per la prevenzione contro i tumori.

I Bioflavonoidi svolgono dunque un'azione protettiva e di rinforzo verso i tessuti connettivi dei vasi sanguigni legandosi con le proteine (per questa ragione vengono riconosciuti anche con il nome di Vitamina P) andando a rafforzare la permeabilità delle vie ematiche.
Il tessuto connettivo sotto l'azione dei bioflavonoidi si rinforza aumentando il suo tono e prevenendo la rottura di vasi capillari, edemi, infiammazioni e vene varicose.

La prova dell'efficacia della funzione dei Flavonoidi è data dal fatto che nelle piante in cui sono contenuti espletano un'azione difensiva contro attacchi esterni di sostanze nocive e la proteggono anche dai raggi ultravioletti; partecipano inolte alla fotosintesi clorofilliana.

L'attenzione medico-scientifica verso queste fito-sostanze, risale alla fine degli anni '30, quando si scoprì che l'estratto di bucce di arance combinato con Vitamina C era efficace nel rafforzare i capillari. Da allora si sperimentarono gli ulteriori benefici derivanti dall'assunzione di Flavonoidi.
Inoltre fu sperimentato che i Flavonoidi sono in grado di proteggere dall'ossidazione anche la Vitamina C (e vengono a volte definiti Vitamina C2).
E' quindi suggerita l'associazione sinergica nell'assunzione di bioflavonoidi e vitamina C.

Dove si trovano i Flavonoidi?

Come detto i Flavonoidi sono sostante che si trovano sia all'interno che all'esterno di piante (frutta e verdura), ma si trovano anche in sostanze liquide che risultano dalla lavorazione di alcuni frutti, è il caso del vino rosso, di succhi di frutta (agrumi, frutti rossi...) e tè verde.

Fra gli alimenti che hanno maggiore contenuto di bioflavonoidi abbiamo:

- frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi), e in generale nella frutta colorata (fragole, uva, meloni, agrumi, albicocche);
- aglio, cipolle, cavoli, finocchio, pomodori, lattuga, broccoli, barbabietole, spinaci, cardo mariano;
- ginko biloba, propoli, centella asiatica, ippocastano, rusco, grano saraceno;
- té verde, cacao, cioccolata fondente.

I bioflavonoidi più conosciuti sono: la Apigenina, la Baicalina, la Betanina, la Catechina (mela, tè verde), la Citrina, la Diasmina, l'Epicatechina (cacao, tè verde), l'Esperidina (arancia, limone, pompelmo), la Genisteina, la Luteolina, la Naringina (arancia, limone, pompelmo), la Pinocembrina (miele, propoli / dal polline dei fiori), il Pycnogenolo, la Quercetina (Biancospino, Calendula, Camomilla, cipolla, Ginkgo biloba, Iperico, Ippocastano, Luppolo, mela, mirtillo, tè verde), la Rutina (agrumi, Eucalipto, grano saraceno, Menta piperita, Rabarbaro, vino rosso).

Non ci sono valori specifici nell'assunzione giornaliera di flavonoidi, ma il consiglio è di assumerne una quantità compresa fra i 50 e i 200 mg. L'assorbimento avviene tramite l'intestino dal quale passano poi al flusso sanguigno.
Vengono assimilati meglio se abbinati a vitamina C, sali mineriali quali il calcio e il magnesio.

La carenza di Flavonoidi può mostrare i seguenti sintomi:
- fragilità capillare;
- ematomi ed edemi;
- infiammazioni;
- emorragie;
- emorroidi.

Gli elementi che disturbano l'assimilazione di Flavonoidi e ne contrastano i benefici sono: il tabacco, l'acool, la caffeina, i cortisoni, gli antibiotici, l'acido acetilsalicinico.
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