I composti Perfluorati PFOS e PFOA: cosa sono, come evitarli

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greensoul
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I composti Perfluorati PFOS e PFOA: cosa sono, come evitarli

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I COMPOSTI PERFLUORATI PFOS E PFOA
Il Perfluorottano sulfonato (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico sale ammonico (PFOA), sono due composti chimici persistenti sempre più diffusi nell'ambiente. Secondo il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare dell'EFSA, alcuni alimenti (in particolare i prodotti ittici) sembrano essere un'importante fonte di esposizione a questi contaminanti. Tuttavia per quanto riguarda il PFOA, anche altre fonti “non alimentari” contribuiscono all’esposizione totale quali l’inquinamento degli ambienti chiusi attraverso la polvere e l’aria contaminate dai prodotti trattati con composti perfluorati
(PFC). Queste sostanze chimiche possono accumularsi e occorrono anni prima che siano eliminate.

Dove si trovano
In conformità alle norme sotto riportate sono usati in processi industriali e beni di consumo tra cui tappeti e rivestimenti in tessuto idrorepellente e antimacchia, prodotti di carta per uso alimentare resistenti all’olio, ritardanti di fiamma contenuti nelle schiume presenti sia in alcuni materassi che nei sedili delle auto, alcune vernici per pavimenti.

Cosa fanno
Una elevata esposizione a PFOS e PFOA può avere conseguenze dannose per la salute, soprattutto a carico del fegato, della tiroide ed anche della fertilità.

Il PFOA è stato in passato utilizzato nella produzione di rivestimenti antiaderenti. Attualmente le aziende produttrici italiane di pentolame non utilizzano più rivestimenti prodotti con PFOA. Pertanto il consumatore deve rivolgere la propria attenzione ai prodotti provenienti da Paesi extraeuropei, soprattutto se privi del marchio CE.

COME RIDURRE L'ESPOSIZIONE
  • Limita l’uso di capi di abbigliamento con trattamenti opzionali idrorepellenti o antimacchia e privilegia quelli di origine e composizione identificabili.
  • Sostituisci utensili e pentole antiaderenti appena appaiono segni di usura.
  • Utilizza la carta oleata a contatto con gli alimenti solo secondo le indicazioni del produttore.
  • Riduci il consumo di popcorn da cuocere al microonde avvolti in buste contenenti composti perfluorati (PFC).
  • Al momento dell'acquisto di mobili o moquette, privilegia i prodotti che non hanno subito pretrattamenti anti-macchia e/o idrorepellenti.
COME SONO REGOLATI
- PFOS e suoi derivati: sono inseriti, con il Regolamento (UE) 757/2010, nell’elenco degli inquinanti organici persistenti (POPs). E’ vietata la produzione, l'immissione in commercio e l'uso di PFOS sia allo stato puro che all'interno di preparati o articoli. Sono previste deroghe per usi molto limitati, oggetto di riesami periodici, e norme specifiche per la gestione dei rifiuti contenenti PFOS.

- PFOA: è incluso nella Raccomandazione della Commissione Europea del 17 marzo 2010 sul controllo di sostanze perfluoroalchiliche negli alimenti - Le Decisioni 2009/544/CE e 2009/543/CE, del 13 agosto 2008, stabiliscono i criteri
ecologici per l’assegnazione di un marchio comunitario di qualità ecologica ai prodotti vernicianti per interni e per esterni.
“Nel prodotto non sono autorizzati sulfonati alchilici perfluorinati (PFAS), acidi carbossilici perfluorinati (PFCA) compreso l’acido perfluorottanico (PFOA).

- Per quanto riguarda i materiali a contatto con gli alimenti, il Regolamento (CE) n.1935/2004 stabilisce i requisiti generali cui questi devono rispondere. In particolare la norma stabilisce che tali materiali siano prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione e, in condizioni di impiego normale, non debbano trasferire agli alimenti componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana.

(Dal Decalogo del Ministero dell'Ambiente consultabile a questo link: Interferenti endocrini il decalogo del Ministero dell'Ambiente per evitarli)



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greensoul
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Re: I composti Perfluorati PFOS e PFOA: cosa sono, come evitarli

Messaggio da greensoul »

Uno studio pubblicato su Environmental Science and Technology Letters ha confermato la presenza di PFAS nei cosmetici.

Gli PFAS di cui si denuncia da tempo la tossicità per l'uomo e per l'ambiente, sono molecole chimiche che non si degradano e si accumulano in modo persistente.

PFAS sta per sostanze PerFluoro Alchiliche (acidi perfluoroacrilici), a cui appartengono una vasta gamma di composti chimici impiegati nell'industria.

I più diffusi sono: PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (perfluorottanosulfonato). PFOA e PFOS (8 atomi di carbonio) hanno un’elevata persistenza nell’ambiente (oltre 5 anni), mentre altri PFAS a catena corta (4-6 atomi di carbonio) hanno una persistenza ridotta, misurabile in qualche decina di giorni.

Pfas e rischi per la salute
Sono già molto noti in Italia dove stanno destando sempre più preoccupazione per via delle acque di fiumi e laghi inquinate pesantemente, nonché dei terreni. Tracce di Pfas sono state rilevate nel sangue degli abitanti del Veneto. (Approfondimenti nel post: Inquinamento Pfas in Italia).

Fra i gravi problemi di salute che provocano ci sono: cancro del rene, testicoli, ipertensione, malattie della tiroide, alterata coagulazione del sangue, basso peso alla nascita e immunotossicità nei bambini.


Per leggere l'articolo intero vai al post: Quali cosmetici contengono PFAS?


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