Nel 2014, un laboratorio ufficiale di controllo ha scoperto per caso la presenza di clorato negli alimenti. Nel 2015, l'EFSA ha rilevato che i livelli di clorato nell'acqua potabile e nei cibi erano troppo elevati, con possibili gravi effetti sulla salute, in particolare per neonati e bambini, poiché può compromettere la funzione tiroidea inibendo l'assorbimento dello iodio.

Per affrontare la questione, la DG SANTE e la DG ENV hanno sviluppato un piano d'azione, approvato il 23 maggio 2017, che ha portato alle seguenti misure:
- Fissazione di un limite massimo di clorato nell'acqua potabile.
- Raccomandazione di buone pratiche igieniche per ridurre il clorato derivante dai disinfettanti.
- Mantenimento del limite di 0,01 mg/kg per gli alimenti destinati a neonati e bambini piccoli.
Definizione di nuovi limiti per il clorato negli alimenti comuni basati sui dati raccolti nei vari Stati membri.
Il regolamento (UE) 2020/749, in vigore dal 28 giugno 2020, ha modificato i limiti per il clorato in tutti gli alimenti, eccetto quelli per neonati e bambini piccoli, che restano soggetti a una normativa specifica.
(Fonte: Chlorate)
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