I Parabeni

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Bioeco
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Cosa sono i Parabeni?

I parabeni sono una classe di sostanze organiche utilizzate come conservanti per la loro ampia azione antimicrobica, fungicida e battericida.
Sono stati impiegati da circa 70 anni dall'industria farmaceutica, cosmetologica ed alimentare per la conservazione di svariati prodotti (dai farmaci alle creme, profumi, detergenti, make up, alimenti...).

I parabeni in commercio sono sintetizzati in laboratorio mediante esterificazione dell'acido 4-idrossibenzoico con l'alcool appropriato.

Nelle etichette si trovano nella lista Inci con i seguenti nomi:
- metylparaben (E218);
- ethylparaben (E214);
- butylparaben (E219);
- propylparaben (E216);
- isopropylparaben;
- isobutylparaben;
- phenylparaben;
- benzylparaben;
- pentylparaben.

Perché sono nocivi?
Dal 2004 sono stati oggetto di numerosi dibattiti e controversie per stabilirne l'effetto nocivo sulla salute dell'uomo, soprattutto vengono imputati di causare cancro al seno, infertilità, allergie.
Tale imputazione nacque da uno studio condotto dalla dott.ssa Philipa Darbre, dell'Università di Reading (UK),la quale trovò parabeni in tutti i campioni di tessuto cancerogeno mammario da lei analizzati.

La ricerca fu svolta su scala ridotta e per tali motivi non si ha certezza sulle conclusioni, ma l'analisi di questi campioni dimostrò che i parabeni sono sostanze che tendono a penetrare nel corpo, a rimanere in modo residuo ed accumularsi nel tempo con la possibilità di agire come cancerogeni.

I parabeni fanno infatti parte di un vasto gruppo di sostanze chimiche denominate xenoestrogeni o "distruttori ormonali", sostanze estranee all'organismo capaci di imitare gli estrogeni, che sono potenti stimolanti della crescita e della trasformazione maligna delle cellule mammarie.

Come altri xenoestrogeni, i parabeni una volta nei tessuti umani possono rimanervi per decenni, agire indisturbati e provocare malattie a distanza di 20-30 anni. Alcuni studiosi sono convinti che l'enorme presenza di xenoestrogeni nell'ambiente e nella catena alimentare sia una delle cause del tumore alla mammella (aumentato negli ultimi decenni), delle cisti ovariche, dell'endometriosi, dell'infertilità delle coppie (1 coppia su 5 ha problemi di fertilità e nel 50% dei casi l'origine è maschile) e del cancro ai testicoli (aumentato del 3% negli ultimi anni). I pesticidi presenti nell'alimentazione sono anch'essi dei "disruttori ormonali".

La normativa oggi
La Commissione europea dopo diverse valutazioni dei dati scientifici prodotti dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (CSSC), ha limitato l'utilizzo di questi conservanti ed ha approvato due emendamenti:
1) il n.358/2014 vieta definitivamente 5 parabeni: isopropylparaben, isobutylparaben, phenylparaben, benzylparaben e pentylparaben;
2) il n.1004/2014:
- obbliga ad abbassare le concentrazioni singole e individuali di propyl e butylparaben (e dei relativi sali) da 0,4% a 0,14%;
- a non usare i due parabeni nei prodotti senza risciacquo applicabili all’area pannolino in bambini di età inferiore a tre anni;
- a indicare, nei prodotti senza risciacquo destinati a bambini di età inferiore a tre anni, la scritta “non utilizzare nell'area pannolino”.

Entro il 16 aprile 2015 tutti i produttori hanno dovuto adeguarsi.

I Parabeni ancora ammessi

- METHYLPARABEN (E 218): tra tutti gli altri parabeni pare che questo agente anti irritante e antibatterico sia considerata una sostanza sicura.
Nonostante ciò, un piccolo gruppo di persone ha mostrato reazioni allergiche a questa sostanza nonostante essa venga indicata anche per chi ha una pelle particolarmente sensibile.

- ETHYLPARABEN (E 214): di questo parabene si hanno ben poche informazioni in giro ma pare che sia simile al methylparaben a livello di tossicità, ovvero poca o assente.

- PROPYLPARABEN (E219): questo conservante, invece, è un’altra storia rispetto i precedenti.
Infatti è più facile che questa sostanza sia irritante, e può colpire in particolare occhi, pelle, tratti intestinali e respiratori attraverso l’ingestione e l’inalazione.
Inoltre, insieme al butylparaben, degli studi hanno evidenziato un potenziale rischio per la fertilità maschile in quanto pare che entrambi interferiscano con il ciclo riproduttivo con l’eliminazione di parte degli spermatozoi.

- BUTYLPARABEN (E 216): molto simile al propylparaben.
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"Gli uomini discutono, la Natura agisce." (Voltaire)

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