Olio di lino e semi di lino: proprietà e benefici

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Olio di lino e semi di lino: proprietà e benefici

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L'olio di lino si ricava dalla pressione a freddo dei semi di lino (Linum usitatissimum) pianta erbacea annuale conosciuta fin dall'antichità dalle popolazioni egizie, fenicie, ebree, greche, per ricavarne preziosi tessuti.
L’olio di semi di lino ha svariati utilizzi: dalla cucina (se di tipo alimentare) per i suoi ottimi contenuti di acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6), agli utilizzi di bellezza e salute per la pelle e i capelli e per finire anche nella pittura e nell'edilizia, in cui viene impiegato per legare i pigmenti di colore.

Benefici dell’olio di lino
Dal punto di vista alimentare un’assunzione in minima dose giornaliera aiuterebbe alla prevenzione di svariate malattie fra cui:
– cardiovascolari;
– diabete e colesterolo;
– del sistema nervoso;
– dell’apparato digerente;
– ascessi e infiammazioni (artriti, asma, allergie);
– malattie della prostata e tumori;
– emorroidi;
– disturbi della vista.


Ha un'attività antiossidante potenziata dal contenuto di vitamina E (17,5 mg per 100 g). Buona anche la presenza di lecitina, un insieme di fosfolipidi necessari per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cervello. A quest'olio sono ascritte anche proprietà antinfiammatorie utili in caso di emorroidi e regolatrici sulla funzione intestinale.

Due cucchiaini di olio di lino al giorno sono in grado di soddisfare, da soli, il fabbisogno quotidiano di acido alfa-linolenico (omega 3).
Questo alimento può quindi essere utilizzato per condire un pasto leggero a base di verdure e carne bianca, ma senza superare le dosi di assunzione consigliate.
Solo affiancandolo alle fonti lipidiche tradizionali, come l’olio di oliva, è infatti possibile soddisfare il fabbisogno di tutti gli acidi grassi, compresi quelli saturi, che alle giuste dosi sono comunque fondamentali per un'ottimale efficienza fisica.


Come conservare l’olio di lino
Per mantenere inalterate le sue qualità quest'olio va conservato in frigo e come ogni altro olio vegetale puro occorre tenerlo lontano da fonti di calore e luce.


I SEMI DI LINO
Anche i semi di lino possono essere considerati tra i principali "alimenti della salute". Nonostante le loro piccole dimensioni, contengono infatti numerosi elementi nutritivi che vengono ritenuti particolarmente benefici per il nostro organismo.

E' consigliabile inserirli nella propria alimentazione in modo regolare soprattutto se si ritiene di dover migliorare le proprie capacità digestive, ma anche per numerose altre motivazioni.

Essi sono considerati, insieme all'olio di lino, una delle fonti vegetali più ricche di omega3 presenti in natura. Poveri di colesterolo e di sodio, ma ricchi di acidi grassi, fibre e vitamine, sono particolarmente consigliati a coloro che seguono un'alimentazione vegetariana o vegana e che quindi non traggono tali elementi nutritivi da alimenti come il pesce e i molluschi.

Gli acidi grassi omega3 in essi contenuti sono in grado di proteggere l'organismo dall'insorgere di malattie che interessano l'apparato circolatorio e si sono rivelati utili nel trattamento di patologie come l'ipertensione e l'osteoporosi. Il consumo dei semi di lino, anche per questo motivo, è particolarmente consigliato alle donne che si rivelano maggiormente soggette all'osteoporosi durante la menopausa.

L'assunzione regolare di omega3 e degli stessi semi di lino è legata sia a un miglioramento delle funzioni digestive, sia ad un accrescimento dei livelli di colesterolo HDL, utile per la prevenzione di patologie a carico dell'apparato cardiovascolare. L'assunzione dei semi di lino può essere inoltre benefica nel caso in cui si soffra di stitichezza, per via della loro azione emolliente nei confronti dell'intestino. Per ottenere un apporto regolare di omega3 a partire da essi, gli esperti consigliano di assumere almeno tre cucchiaini di semi di lino crudi e tritati al giorno.

Oltre agli acidi grassi omega3, i semi di lino contengono sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B.

Le proprietà emollienti dei semi di lino si rivolgono oltre che all'intestino, all'apparato urinario, rendendoli utili nel caso in cui si soffra di cistite. I semi di lino stimolano il sistema immunitario, aiutano l'organismo ad attivare i propri processi depurativi e favoriscono la regolarità intestinale.
(Fonte web: greenme.it)


Come consumare i semi di lino
I semi di lino, interi o macinati, si consumano in insalata, si aggiungono alle zuppe oppure si amalgamano nell'impasto del pane (se preparato in casa). Si possono aggiungere a colazione nei cereali, nello yogurt o all'impasto di dolci fatti in casa (muffin, biscotti, torte...).

Inoltre possono essere aggiunti nelle ricette di polpette e hamburger vegetariani o ai french toast.
Se non vengono cotti a lungo, i semi sono in grado di preservare meglio il loro contenuto di proteine, acidi grassi essenziali e lignani (fitoestrogeni).

Possono essere utilizzati anche in ricette come sostituti dell’uovo: un cucchiaio di lino macinato e tre di acqua per uovo, o come sostituti per i grassi: tre cucchiai di semi di lino e due di acqua per ogni cucchiaio di burro. Aggiungere dei semi di lino aiuta a ridurre i tempi di cottura, in quanto fa sì che il cibo si cucini in modo più veloce ed è resistente alle alte temperature.


Scheda della pianta
- Classe: Dicotyledonae
- Sottoclasse: Dialypetaleae
- Ordine: Gruinales
- Famiglia: Linaceae
- Specie: Linum usitatissimum L.

Il Lino (Linum usitatissimum L.) è probabilmente originario delle zona compresa tra il Golfo Persico, il Mar Caspio e il Mar Nero; sembra sia stato portato in Europa settentrionale dai Finni e dagli Indo-europei nel resto dell'Europa. La sua coltura risale sia in Europa che in Egitto ad almeno cinquemila anni fa.
Nel Medioevo il lino era ampiamente coltivato in tutto il continente europeo e solo nel Settecento ebbe inizio il suo declino, dovuto soprattutto alla maggior coltivazione di altre piante da fibra; il declino si è accentuato nel corso del XX secolo con l'avvento delle fibre sintetiche.

A livello mondiale, il maggior produttore di semi di lino è il Canada, seguito a distanza da Argentina, India, Cina e Nuova Zelanda. In Europa viene coltivato in Francia, Gran Bretagna e Belgio.
La coltura del lino da fibra è diffusa in alcuni Stati dell'Ex-Unione Sovietica e Cina; in Europa, in Romania, Polonia, Francia, Olanda e Belgio. In Italia, nel 1990 solo alcune centinaia di ettari erano occupati per la produzione di seme e fibra.

Il lino appartiene alla Famiglia delle Linaceae, genere Linum, di cui fanno parte circa 200 specie tra cui il L. usitatissimum L., l'unica specie coltivata per scopi industriali; le altre specie presentano un modesto interesse, a esclusione di alcune utilizzate a scopo ornamentale.

La specie Linum usitatissimum L. comprende numerose forme e i tipi coltivati sono distinti in due grandi gruppi:
- Lino da fibra: comprende le forme a taglia alta, stelo elastico, fibre lunghe e duttili, infiorescenza ridotte, fiori piccoli azzurri o a volte bianchi, semi piccoli e bruni; queste forme prediligono ambienti costieri, freschi, senza forti escursioni termiche;
- Lino da olio: comprende forme a taglia ridotta, a portamento rigido, con steli brevi e robusti, ramificati alla base, con fibre corte e grossolane, infiorescenze molto sviluppate, fiori azzurri e a volte violacei, con semi più grandi, bruni o tendenti al rossastro; prediligono ambienti caldi e assolati.
(Fonte web: http://www.agraria.org)

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"Gli uomini discutono, la Natura agisce." (Voltaire)

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