Proposta di Legge sugli sprechi alimentari in Italia

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Proposta di Legge sugli sprechi alimentari in Italia

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Lunedì 14 marzo 2016, anche in Italia è finalmente stata presentata alla Camera la proposta di legge contro gli sprechi alimentari.
Il testo unificato di otto diverse proposte di leggi, ha l'obiettivo di limitare gli sprechi tramite l'incentivo al recupero e riutilizzazione dei prodotti ancora validi.

"Il testo di legge unificato si intitola “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”: è composto da 18 articoli.
All’articolo 1 si spiegano nello specifico le finalità: favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, dei prodotti farmaceutici e di altri prodotti (abbigliamento, per esempio) a fini di solidarietà sociale, ridurre la produzione di rifiuti e promuovere il riuso e il riciclo, contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni sulle materie oggetto della legge.

Per “eccedenze alimentari” si intendono quei prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari che mantengono i requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, ma che sono rimasti invenduti, che sono stati ritirati dalla vendita, che sono rimanenze di attività promozionali, che stanno per scadere, che non sono idonei alla vendita per alterazioni dell’imballaggio, ma che comunque si sono ben conservati.
Per “spreco alimentare” si intendono i prodotti alimentari scartati dalla catena e che, mancando un uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.

Attualmente le imprese, i ristoranti e i supermercati che vogliono donare le eccedenze devono presentare una dichiarazione cinque giorni prima. Con la nuova legge basterà invece una dichiarazione di riepilogo a fine mese, che garantisca la tracciabilità di quello che si è dato: dal documento di trasporto e dagli scontrini potrà essere scaricata l’IVA e la legge prevede un possibile sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato. Gli operatori del settore alimentare potranno cedere gratuitamente le eccedenze, se vorranno farlo, alle associazioni di volontariato, che le ritireranno direttamente e le destineranno «a favore di persone indigenti».

L’articolo 16 del testo unificato allarga la platea degli operatori che potranno ritirare le eccedenze, prima riservata solo alle ONLUS.

Le donazioni serviranno innanzitutto per il consumo delle persone, ma quelle non idonee potranno essere cedute per il consumo degli animali.
Le cessioni – e questa è un’altra novità che prima non era disciplinata con chiarezza – saranno consentite anche oltre il termine minimo di conservazione (il “consumarsi preferibilmente entro il”) purché siano garantite l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Le eccedenze alimentari potranno essere ulteriormente trasformate e le associazioni potranno anche fare degli accordi con gli imprenditori agricoli per recuperare i prodotti che rimangono a terra durante la raccolta.
La nuova proposta prevede anche lo stanziamento di fondi: quello legato al cosiddetto “Tavolo indigenti” (che lavora con le associazioni, le industrie, la grande distribuzione e le organizzazioni agricole per acquistare derrate alimentari) sarà incrementato con 2 milioni di euro per il 2016. Poi è prevista l’istituzione di due nuovi fondi, ciascuno da 1 milione di euro: il primo dipenderà dal ministero dell’Agricoltura e servirà a finanziare ricerca e sviluppo nel campo delle confezioni, il secondo dipenderà invece dal ministero dell’Ambiente e promuoverà nei ristoranti l’uso di contenitori per portarsi a casa gli avanzi. La legge dice anche che le regioni «possono stipulare accordi o protocolli d’intesa per promuovere comportamenti responsabili e pratiche virtuose volti a ridurre lo spreco di cibo e per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili, realizzati in materiale riciclabile, idonei a consentire ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo».
La legge interviene infine sui consumatori. Gli sprechi alimentari riguardano infatti non soltanto i produttori, i distributori e i ristoratori, ma anche i consumatori che producono il 43 per cento degli sprechi stessi. Per questo la proposta chiede una vasta sensibilizzazione sul tema in modo da rendere più consapevoli del problema tutte le parti in causa. La RAI e la radio dovranno assicurare un adeguato numero di ore dedicate all'argomento."
(Tratto da ilpost.it)


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