da tommasoverola » 18/12/2019, 20:49
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Un nuovo rapporto ISPRA sulla plastica nel Mediterraneo.
Nello studio l'Ispra ha esaminato 128 ricerche dall'anno 1980 al 2019.
Risulterebbe che
"quasi 50.000 animali di 116 specie diverse nel Mediterraneo hanno ingerito plastica. Il 59% sono pesci ossei, tra cui molte che si mangiano comunemente, come sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi, gamberi rossi. Il restante 41% è costituito da altri animali marini come mammiferi, crostacei, molluschi, meduse, tartarughe e uccelli."
La cosa critica è che la plastica va nello stomaco dei pesci e diventa anche veicolo di trasporto per molti organismi marini. 168 specie vengono trasportate da plastica che galleggia nel mare, fra queste specie ci sono batteri che diventano nocivi per i pesci che li ingeriscono, poi i crostacei e gli organismi della famiglia dei Cnidari (coralli e gorgonie).
Poi si sa che i rifiuti marini in plastica quali lenze e reti da pesca, possono arrecare gravi danni distruggendo le colonie di coralli e gorgonie, anche nei fondali più profondi.
Infatti sempre secondo l'indagine dell'Ispra, sarebbero 44 le specie marine che restano intrappolate e soffocano nelle reti da pesca.
L'allarme più immediato è per la tartaruga marina
Caretta Caretta, per i coralli rossi, il tonno rosso, il capidoglio e lo spinarolo che sono nella
Lista Rossa dell'International Union for Conservation of Nature (IUCN).
Questo è il quadro abbastanza drastico della situazione nel Mediterraneo ed ancora mancano dati sugli effetti dell'ingestione delle microplastiche da parte dei pesci e dell'uomo.
L'articolo originale si trova su
Ansa [anchor]Plastica_Mediterraneo_Ispra[/anchor][attachment=0]Plastica_nel_Mediterraneo.jpg[/attachment]
Un nuovo rapporto ISPRA sulla plastica nel Mediterraneo.
Nello studio l'Ispra ha esaminato 128 ricerche dall'anno 1980 al 2019.
Risulterebbe che [i]"quasi 50.000 animali di 116 specie diverse nel Mediterraneo hanno ingerito plastica. Il 59% sono pesci ossei, tra cui molte che si mangiano comunemente, come sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi, gamberi rossi. Il restante 41% è costituito da altri animali marini come mammiferi, crostacei, molluschi, meduse, tartarughe e uccelli."
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La cosa critica è che la plastica va nello stomaco dei pesci e diventa anche veicolo di trasporto per molti organismi marini. 168 specie vengono trasportate da plastica che galleggia nel mare, fra queste specie ci sono batteri che diventano nocivi per i pesci che li ingeriscono, poi i crostacei e gli organismi della famiglia dei Cnidari (coralli e gorgonie).
Poi si sa che i rifiuti marini in plastica quali lenze e reti da pesca, possono arrecare gravi danni distruggendo le colonie di coralli e gorgonie, anche nei fondali più profondi.
Infatti sempre secondo l'indagine dell'Ispra, sarebbero 44 le specie marine che restano intrappolate e soffocano nelle reti da pesca.
L'allarme più immediato è per la tartaruga marina [b]Caretta Caretta[/b], per i coralli rossi, il tonno rosso, il capidoglio e lo spinarolo che sono nella [b]Lista Rossa dell'International Union for Conservation of Nature (IUCN)[/b].
Questo è il quadro abbastanza drastico della situazione nel Mediterraneo ed ancora mancano dati sugli effetti dell'ingestione delle microplastiche da parte dei pesci e dell'uomo.
L'articolo originale si trova su [url=http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2019/12/18/nel-mediterraneo-troppa-plastica-nello-stomaco-degli-animali_5bb00963-76e7-4d39-b32c-c8d8c045a0f8.html]Ansa [/url]
