Mappa zone aree da bonificare dall'inquinamento in Italia

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NaturAthanor
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Mappa zone aree da bonificare dall'inquinamento in Italia

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Le aree "SIN" "siti di bonifica di interesse nazionale" ufficialmente riconosciuti dal Governo (ultimo Decreto Ministeriale dell'Ambiente dell'11 gennaio 2013) sono 39, ma in origine erano ben 57, di cui 18 sono poi passati di competenza alle rispettive Regioni perché non soddisfacevano più i nuovi criteri di valutazione per rientrare nei SIN.
Questa è la mappa dei SIN ufficiali aggiornata al 2013.
sin_2013.jpg
Per vedere la mappa ufficiale dei siti SIN compresi quelli Regionali cliccare qui: SIN 57 (39 Ministero Ambiente + 18 Regionali)

"Attualmente i SIN interessano:

1300 km² di aree marine, lagunari e lacustri (erano 1800);
1600 km² di aree terrestri (erano 5500).

Le Regioni con la maggiore area contaminata sono:

- Sardegna con 445.000 ettari;
- Campania con 345.000 ettari.

Contaminanti principali
I contaminanti maggiormente presenti all'interno dei SIN sono:

- le diossine;
- gli idrocarburi policiclici aromatici;
- metalli pesanti;
- solventi organo clorurati e policlorobifenili. (Fonte Wikipedia)"


L'ultimo studio "Sentieri" (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) dell'Istituto Superiore di Sanità, ha analizzato il tasso di mortalità in 44 siti inseriti nel Progetto SENTIERI (la prima trattazione sistematica in Italia della mortalità per causa nelle popolazioni residenti nei siti contaminati e oggetto di bonifica) e rilascia nel 2011 i risultati per il periodo 1995-2002.
E' possibile consultare i risultati e la trattazione del Progetto Sentieri a questo link: Progetto Sentieri - Risultati Studio Epidemiologico Nazionale Settembre - Dicembre 2011

Questa è la lista (parziale) delle zone più rilevanti per l'emergenza bonifica.

Legenda:
- colore blu siti SIN Ministero Ambiente
- colore rosso siti di competenza regionale

1) Bacino del fiume Sarno (Campania): inquinamento da concerie
2) Balangero, Corio e Coassolo Torinese (Torino - Piemonte): miniera di amianto e discarica di altri tossici nocivi
3) Bari (Puglia): amianto Fibronit (concorrente Eternit)
4) Basse di Stura (Torino - Piemonte): discariche industriali
5) Basso bacino del fiume Chienti (Civitanova Marche - Marche): presenza di tricloroetano
6) Biancavilla Cava di Monte Calvario (Catania - Sicilia): inquinamento da fluoroedenite
7) Bolzano: scorie industriali
8) Brescia (Lombardia): industrie Caffaro (diossina)
9) Brindisi (Puglia): petrolchimico e 2 centrali elettriche a carbone
10) Broni (Pavia - Lombardia): amianto
11) Bussi sul Tirino (Pescara - Abruzzo): discarica
12) Cagliari - Assemini (zona industriale), Laguna Santa Gilla: discarica industriale abusiva
13) Campobasso (Molise): inquinamento metalli industriali
14) Casale Monferrato (Alessandria - Piemonte): amianto
15) Cengio (Savona - Liguria): ex Acna (industrie chimiche)
16) Cerro al Lambro (Milano - Lombardia): impianto abbandonato di chimica militare (gas nervini)
17) Cogoleto (Genova - Liguria): stabilimento Stoppani (cromo esavalente per la concia delle pelli)
18) Cologno Monzese e Sesto San Giovanni (Milano - Lombardia): siderurgico e discariche
19) Crotone - area industriale (Calabria): inquinamento da rifiuti speciali industriali e metalli pesanti
20) Emarese (Valle D'Aosta): amianto
21) Falconara marittima (Ancona - Marche): raffineria Api
22) Fidenza (Parma - Emilia Romagna): impianto chimico, discarica rifiuti urbani
23) Fiume Saline (regione Abruzzo, tra Città Sant'Angelo e Cappelle sul Tavo) e fiume Alento (regione Abruzzo, parco nazionale della Majella): inquinamento industriale
24) Gela (Caltanissetta - Sicilia): petrolchimico Eni
25) La Maddalena (Sassari - Sardegna): base Usa con sommergibili atomici
26) Laghi di Mantova (Lombardia): polo chimico Eni ex Montedison
27) Laguna di Grado e Marano - Comuni di Carlino, Cervignano del Friuli, Marano Lagunare, San Giorgio di Nogaro, Terzo d’Aquileia e Torviscosa (Udine - Friuli Venezia Giulia): produzione cellulosa, area portuale
28) Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano (Pozzuoli - Napoli - Campania): cimitero di rifiuti della camorra
29) Litorale Vesuviano aree (Campania): rifiuti tossici
30) Livorno (Toscana): raffineria Eni
31) Manfredonia (Foggia - Puglia): polo chimico
32) Mantova (ex comune Virgilio ora Borgo Virgilio - Lombardia): metallurgico, chimico, petrolchimico
33) Mardimago e Ceregnano (Rovigo - Veneto): rifiuti tossici
34) Marghera (Venezia - Veneto): polo industriale
35) Massa e Carrara (Toscana): siderurgia e amianto
36) Milano Bovisa (Lombardia): gasometri di carbon coke
37) Milazzo (Messina - Sicilia): raffinerie Q8
38) Napoli Bagnoli (Campania): acciaieria dismessa e stabilimento Eternit
39) Napoli orientale (Campania): ex raffineria Mobil
40) Pianura (Napoli - Campania): discarica
41) Pieve Vergonte (Val d’Ossola - Piemonte): vecchia chimica
42) Pioltello Rodano (Milano - Lombardia): ex Sisas (acetilene e derivati; discarica cancerogena di circa cinquant’anni fa)
43) Piombino (Livorno - Toscana): siderugia
44) Pitelli (La Spezia - Liguria): discarica rifiuti a ridosso dell’arsenale della marina militare
45) Porto Marghera (Venezia - Veneto): impianti chimici, petrolchimico, raffineria, metallurgia, elettrometallurgia, meccanica, produzione energia area portuale e discariche
46) Porto Torres (Sassari - Sardegna): polo chimico (Eni e altri) (si segnala il progetto di investimenti nella chimica verde)
47) Portoscuso, polo metallurgico (Carbonia Iglesias - Sardegna): rifiuti industriali metallurgia
48) Priolo (Siracusa - Sicilia): petrolchimico Eni-ex Esso–Isab-Lukoil
49) Sassuolo - Scandiano, distretto delle ceramiche (Reggio Emilia): inquinamento da metalli pesanti (fra cui maggiormente piombo)
50) Serravalle Scrivia, ex sito Ecolibarna (Alessandria - Piemonte): discariche abusive, scorie industriali
51) Sesto San Giovanni (Milano - Lombardia): siderurgia
52) Strillaie ex discarica Grosseto (Toscana): rifiuti tossici
53) Sulcis (Sardegna): polo di alluminio a Portovesme
54) Taranto (Puglia): acciaieria Ilva e raffineria Eni
55) Tito provincia di Potenza - Zona Industriale ex Liquichimica (Basilicata): inquinamento da rifiuti industriali
56) Trento nord (Trentino Aldo Adige): piombo tetraetile per benzina rossa (cancerogeno)
57) Trieste (Muggia - Friuli Venezia Giulia): raffineria Aquila (primi del Novecento)
58) Val Basento (Regione Basilicata, tra Potenza e Matera, Comune di Pisticci): idrocarburi pesanti, contaminazione falde da metalli pesanti
59) Valle del Sacco e Bacino del fiume Sacco (fra Roma e Frosinone, zone fra i Comuni di Anagni e Colleferro - Lazio): contaminazione da rifiuti industriali (in particolare beta- esaclorocicloesano)


"Pensa agendo ed agisci pensando."

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tommasoverola
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Re: Mappa zone aree da bonificare dall'inquinamento in Italia

Messaggio da tommasoverola »

E' un post decisamente importante da tenere aggiornato.


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