5G quali sono i pericoli per la salute?

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nemo
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5G quali sono i pericoli per la salute?

Messaggio da nemo »

Condivido una parte dell'articolo dal sito Altroconsumo sul 5G e su quali sono i pericoli per la salute.
In pratica non si sa ancora nulla di certo sui pericoli per la salute, ma stando alle attuali conoscenze si ipotizza che non debba nuocere, almeno non più delle precedenti tecnologie.

Copio la parte dell'articolo che spiega meglio quanto da me riassunto.
Il 5G: effetti sulla salute
Nonostante il panico scatenatosi intorno al 5G (si teme sarà causa di varie malattie, ad esempio tumori), al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno (non ci sono risposte chiare e definitive neanche sulle tecnologie precedenti, figuriamoci sul 5G che è ancora agli albori). Per poter valutare i potenziali effetti negativi sulla salute del 5G possiamo però rifarci alle prove disponibili sugli effetti delle emissioni legate a 2G e 3G, cercando di ipotizzare cosa possa verificarsi in conseguenza di esposizioni differenti. Ma anche in questo caso, serviranno anni di studi dalla sua diffusione per avere risposte chiare. Quello che sappiamo fino ad ora, però, rassicura più che allarmare: il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore (spieghiamo in seguito perché). Inoltre resta fermo il fatto che, anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna. Con una rete di questo genere, per la capillarità delle antenne del 5G, l’intensità dei segnali necessari e le frequenze utilizzate, viene da pensare a un’esposizione limitata e dagli effetti negativi paragonabili o addirittura inferiori a quelli derivanti dall’uso di tecnologie precedenti. Molto, poi, dipenderà dai livelli di esposizione che si genereranno, visti i crescenti servizi e oggetti connessi, ma è difficile fare previsioni; i livelli massimi per i campi elettromagnetici di dispositivi e antenne sono comunque soggetti a limiti di legge, al momento molto cautelativi, in particolar modo in Italia.

Recentemente si è aperto il dibattito sulla necessità di aumentare i limiti di campo elettromagnetico in vigore in Italia per portarli al livello di altri Paesi europei, in modo da permettere al 5G di svilupparsi in tutto il suo potenziale. La questione suscita polemiche tra chi considera questo aumento un pericolo per la salute. Ciò che possiamo dire è che i limiti di elettrosmog che ha adottato l’Italia sono inferiori ai limiti stabiliti dall’Icnirp (Commissione per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti), già di per sé molto tutelanti. L’ente ha fissato livelli massimi di esposizione alle radiazioni 50 volte più bassi della soglia a cui si ottiene un effetto termico dannoso, l’unica conseguenza nociva accertata per questa esposizione.

L’Italia ha avuto un’ulteriore cautela, decidendo di fissare arbitrariamente limiti e valori di attenzione ancora più bassi: ad esempio, per le nuove frequenze su cui poggerà il 5G, il valore limite raccomandato dell’Icnirp è di 61 V/m (Volt per metro), mentre il valore previsto dalla normativa italiana è dieci volte più basso (6 V/m). Inoltre, per lo Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), non ci sono prove che l’esposizione ambientale, dovuta alle antenne, sia problematica.
(Altroconsumo.it)



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