Come eliminare PFOA Acido Perfluoroottanoico dall'ambiente

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Come eliminare PFOA Acido Perfluoroottanoico dall'ambiente

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Uno studio scientifico si è concentrato sui test per la degradazione delle sostanze chimiche note come "prodotti chimici per sempre", in particolare l'acido perfluoroottanoico (PFOA). Questi prodotti sono chiamati così perché sono estremamente resistenti alla degradazione e tendono ad accumularsi nell'ambiente e negli organismi viventi, creando problemi sia per la salute umana che per l'ecosistema.

Cosa sono i prodotti chimici per sempre (PFAS)?
I PFAS (per- e polifluoroalchiliche) sono una famiglia di sostanze chimiche utilizzate per rendere i materiali resistenti all'acqua, all'olio, al calore, ecc. Il PFOA è uno dei membri più noti di questa famiglia. Queste sostanze sono utilizzate in applicazioni industriali come rivestimenti antiaderenti (es. teflon), imballaggi alimentari e schiume antincendio, ma la loro struttura chimica estremamente stabile le rende molto difficili da eliminare. Il problema principale è che non si degradano facilmente nell'ambiente, portando all'accumulo e quindi a un rischio elevato per la salute.

Soluzione proposta: uso di nitrato di boro e biossido di titanio
I ricercatori hanno cercato una soluzione per degradare il PFOA nell'acqua, e inizialmente hanno scoperto che il nitrato di boro, attivato da radiazioni ultraviolette a 254 nanometri (UV a onde corte), poteva distruggere il 99% del PFOA. Questo risultato è stato definito promettente perché la distruzione del PFOA è molto difficile da ottenere. Tuttavia, c’era un limite significativo: questo tipo di radiazione UV non è abbondante sulla Terra perché viene filtrata dall’atmosfera.

Per migliorare questo processo, i ricercatori hanno usato una combinazione di nitrato di boro e biossido di titanio. Il biossido di titanio, comunemente usato nelle creme solari, può essere attivato da lunghezze d'onda UV più lunghe, che raggiungono la superficie terrestre. La combinazione di queste due sostanze ha portato a un materiale che:
- può essere attivato dalla luce solare disponibile (non solo dalle radiazioni UV a onde corte).
- degrada il PFOA molto più velocemente rispetto al solo biossido di titanio.

Risultati e implicazioni
Nel loro esperimento, usando questo composito in acqua deionizzata, hanno degradato il 99% del PFOA in meno di tre ore, riducendolo a sottoprodotti innocui come anidride carbonica, fluoro e minerali. In acqua salata, il processo era un po' più lento, richiedendo circa nove ore per raggiungere lo stesso risultato.

Prossimi passi
Il prossimo passo per i ricercatori sarà verificare se questo composito può degradare altre sostanze della famiglia dei PFAS, dato che il PFOA è solo uno dei tanti composti problematici. Questo studio apre la strada a nuove tecniche per affrontare l'inquinamento causato da questi prodotti chimici, riducendo potenzialmente il loro impatto sull'ambiente e sulla salute umana.
Lo studio è un passo verso il progresso nella lotta contro l'inquinamento da PFAS, sfruttando materiali comuni come il biossido di titanio e il nitrato di boro, potenzialmente apre la strada a tecnologie più sostenibili ed efficaci per la purificazione dell'acqua.
(Studio pubblicato su Science Direct: Titanium oxide improves boron nitride photocatalytic degradation of perfluorooctanoic acid)


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