Perché la frutta diventa marrone?
Ogni giorno molta frutta e verdura viene scartata prima di arrivare nei negozi perché si scurisce o si deteriora. Questo fenomeno, chiamato imbrunimento enzimatico, è causato dall’enzima polifenolo ossidasi (PPO), che reagisce con l’ossigeno e produce melanina, scurendo il frutto. Il processo si attiva quando il frutto viene tagliato o danneggiato. Per questo motivo notiamo il cambiamento di colore che accelera quando il frutto viene aperto.
Per rallentare l’imbrunimento, l’industria alimentare usa diverse strategie, come la mela Arctic, geneticamente modificata per non produrre PPO, o trattamenti chimici che bloccano l’enzima. Tuttavia, mangiare frutta matura, anche se scurita, è sicuro e spesso più saporito. Il vero problema è la percezione dei consumatori, che porta a sprechi alimentari. Forse la soluzione migliore è accettare che la frutta non deve essere perfetta per essere buona!
(Approfondimenti: Lo sai perché la frutta diventa nera? La causa è l'imbrunimento enzimatico)
Curiosità da sapere assolutamente
Re: Curiosità da sapere assolutamente
Lo zucchero fa venire le rughe?
Lo zucchero influisce sull'invecchiamento della pelle attraverso un processo chiamato glicazione, in cui glucosio e fruttosio si legano al collagene e all'elastina, rendendoli rigidi e meno riparabili. Questo porta alla perdita di elasticità della pelle e alla formazione di rughe.
La luce UV accelera la glicazione, aggravando i danni cutanei. Inoltre, gli zuccheri favoriscono la formazione di AGEs (prodotti finali di glicazione avanzata), che non solo danneggiano la pelle ma influenzano anche altri tessuti del corpo. Il fruttosio, in particolare, accelera questo processo sette volte più del glucosio.
Lo zucchero accelera anche l'accorciamento dei telomeri, strutture protettive del DNA, contribuendo all'invecchiamento cellulare. Per proteggere la pelle, è utile ridurre il consumo di zuccheri, evitare bevande zuccherate, leggere le etichette alimentari e scegliere alternative più sane come frutta e noci. Mantenere una dieta equilibrata aiuta a rallentare il processo di invecchiamento e a preservare la pelle giovane più a lungo.
(Approfondimenti: E' vero che lo zucchero fa venire le rughe e fa invecchiare?)
Lo zucchero influisce sull'invecchiamento della pelle attraverso un processo chiamato glicazione, in cui glucosio e fruttosio si legano al collagene e all'elastina, rendendoli rigidi e meno riparabili. Questo porta alla perdita di elasticità della pelle e alla formazione di rughe.
La luce UV accelera la glicazione, aggravando i danni cutanei. Inoltre, gli zuccheri favoriscono la formazione di AGEs (prodotti finali di glicazione avanzata), che non solo danneggiano la pelle ma influenzano anche altri tessuti del corpo. Il fruttosio, in particolare, accelera questo processo sette volte più del glucosio.
Lo zucchero accelera anche l'accorciamento dei telomeri, strutture protettive del DNA, contribuendo all'invecchiamento cellulare. Per proteggere la pelle, è utile ridurre il consumo di zuccheri, evitare bevande zuccherate, leggere le etichette alimentari e scegliere alternative più sane come frutta e noci. Mantenere una dieta equilibrata aiuta a rallentare il processo di invecchiamento e a preservare la pelle giovane più a lungo.
(Approfondimenti: E' vero che lo zucchero fa venire le rughe e fa invecchiare?)
"Gli uomini discutono, la Natura agisce." (Voltaire)
Re: Curiosità da sapere assolutamente
L'uomo primitivo Australopiteco era prettamente vegetariano
Uno studio recente ha scoperto che l’Australopiteco, un antenato umano vissuto circa 3,5 milioni di anni fa, era quasi esclusivamente vegetariano. Analizzando gli isotopi di azoto nei denti fossilizzati di sette individui, i ricercatori hanno rilevato un rapporto di isotopi simile a quello degli erbivori, confermando che la loro dieta era basata su piante, con poca o nessuna carne.
La ricerca, condotta dal Max Planck Institute e dall’Università di Witwatersrand, ha utilizzato una tecnica innovativa per esaminare lo smalto dentale, un tessuto che conserva informazioni sulla dieta per milioni di anni. I fossili studiati provengono dalle grotte di Sterkfontein in Sudafrica, un sito ricco di reperti di ominidi.
Gli scienziati ora vogliono ampliare lo studio ad altre specie per capire quando i nostri antenati hanno iniziato a consumare carne e se questo ha contribuito all’evoluzione del cervello umano.
(Approfondimenti: L'uomo primitivo Australopiteco era vegetariano: nuova scoperta grazie a isotopi)
Uno studio recente ha scoperto che l’Australopiteco, un antenato umano vissuto circa 3,5 milioni di anni fa, era quasi esclusivamente vegetariano. Analizzando gli isotopi di azoto nei denti fossilizzati di sette individui, i ricercatori hanno rilevato un rapporto di isotopi simile a quello degli erbivori, confermando che la loro dieta era basata su piante, con poca o nessuna carne.
La ricerca, condotta dal Max Planck Institute e dall’Università di Witwatersrand, ha utilizzato una tecnica innovativa per esaminare lo smalto dentale, un tessuto che conserva informazioni sulla dieta per milioni di anni. I fossili studiati provengono dalle grotte di Sterkfontein in Sudafrica, un sito ricco di reperti di ominidi.
Gli scienziati ora vogliono ampliare lo studio ad altre specie per capire quando i nostri antenati hanno iniziato a consumare carne e se questo ha contribuito all’evoluzione del cervello umano.
(Approfondimenti: L'uomo primitivo Australopiteco era vegetariano: nuova scoperta grazie a isotopi)
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Re: Curiosità da sapere assolutamente
Pompelmi e medicine: quando evitarli?
Il pompelmo ha molte proprietà benefiche, come il contenuto di vitamina C, antiossidanti, fibre e potassio, oltre a essere a basso contenuto calorico. Forse, però, non tutti sanno che questo prezioso frutto contiene furanocumarine, molecole che interferiscono con l’enzima epatico CYP3A4, aumentando la concentrazione di alcuni farmaci nel sangue (come statine, antitumorali e antibiotici) e causando potenziali effetti tossici.
Recenti studi hanno scoperto che una mutazione nel gene 2OGD impedisce la produzione di furanocumarine nei mandarini, aprendo la strada a possibili pompelmi “farmaco-compatibili” tramite editing genetico.
Nonostante i benefici, il consumo di pompelmo può essere rischioso per chi assume farmaci specifici, ha acidità gastrica, allergie o problemi di regolazione della glicemia.
(Approfondimenti sull'argomento: Quali farmaci non vanno bene con il pompelmo e perché? Nuova scoperta sulle furanocumarine)
Il pompelmo ha molte proprietà benefiche, come il contenuto di vitamina C, antiossidanti, fibre e potassio, oltre a essere a basso contenuto calorico. Forse, però, non tutti sanno che questo prezioso frutto contiene furanocumarine, molecole che interferiscono con l’enzima epatico CYP3A4, aumentando la concentrazione di alcuni farmaci nel sangue (come statine, antitumorali e antibiotici) e causando potenziali effetti tossici.
Recenti studi hanno scoperto che una mutazione nel gene 2OGD impedisce la produzione di furanocumarine nei mandarini, aprendo la strada a possibili pompelmi “farmaco-compatibili” tramite editing genetico.
Nonostante i benefici, il consumo di pompelmo può essere rischioso per chi assume farmaci specifici, ha acidità gastrica, allergie o problemi di regolazione della glicemia.
(Approfondimenti sull'argomento: Quali farmaci non vanno bene con il pompelmo e perché? Nuova scoperta sulle furanocumarine)
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