Finocchio selvatico: proprietà, benefici e utilizzi

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greensoul
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Finocchio selvatico: proprietà, benefici e utilizzi

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Il finocchio selvatico, Foeniculum vulgare, appartiene alla famiglia delle Apiaceae ed è conosciuto anche con i nomi di: finocchietto, finocchiello, finocchiastro, finocchio cavallo, anicetto, scartoccini.
E' una pianta erbacea perenne, a radice cilindrica e rizoma breve e ramificato.

Le foglie hanno una forma caratteristica che le rende riconoscibili: sono bislunghe, suddivise in sottilissime lacinie regolari e lineari. Quelle superiori sono dotate di guaina che avvolge il fusto e possono essere considerate sessili, quelle inferiori sono picciolate.

I fiori sono raccolti in ombrelle con un numero variabile di raggi dai 5 ai 15. I petali inizialmente verdognoli diventano gialli. I frutti, sono di forma oblungo-ovata (erroneamente considerati semi), con coste rilevate ed equidistanti, glabri, grigiastri.

Esistono diverse varianti di finocchio selvatico le quali riservano una differenza nell'aroma.
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Calorie:
- 100 g di finocchietto apporta circa 10 calorie. E’ composto per il 43% di Glucidi e 56% di Proteine.


Dove si trova

Il finocchietto selvatico è una pianta tipica delle regioni mediterranee e costiere. L'habitat ideale sono gli angoli aridi, sassosi, assolati, zone rocciose, vecchi muri a secco, terreni calcarei.

L'area di crescita del finocchietto si può spingere a volte anche alla zona submontana (fino a 1000 metri di quota) dove si trova sporadicamente in angoli sempre ben soleggiati, ai margini delle strade o di terreni coltivati, sui pendii rocciosi e nei prati.

Predilige il sole, ma si adatta anche all'ombra parziale.

La raccolta per l'uso alimentare si pratica senza toccare in alcun modo le radici e il rizoma in modo da garantire che la pianta possa continuare a ricrescere per futuri approvvigionamenti.

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Quando si raccoglie

Il finocchietto si raccoglie solo quando è ben sviluppato, ma sempre prima della fioritura perché non sia stopposo.
Non si raccolgono tutte le piante per lasciare che una parte di queste a fine stagione produca i semi per uso aromatico.
Le foglie si raccolgono in primavera quando sono molto tenere e vengono utilizzate fresche, mentre i fiori si raccolgono nel periodo compreso tra agosto e la prima metà di settembre quando sono ben aperti.



Usi del finocchio selvatico

Uso in fitoterapia

Il finocchio selvatico è molto usato in fitoterapia perché è un antico rimedio naturale molto conosciuto per le sue virtù diuretiche, antispasmodiche e antiemiotiche; è impiegato anche per disturbi gastro-intestinali e per le coliche dei neonati.

I principi attivi contenuti sono: anetolo (che gli dà l'aroma), chetone anisico, dipinene, canfene, fencone, fellandrene, dipentene e acido metilcavicolo.

Agisce come: emmenagogo, diuretico, carminativo, antiemetico, aromatico, antispasmodico, antinfiammatorio, tonico epatico.

È indicato per i seguenti disturbi: problemi digestivi, aerofagia, vomito, nell'allattamento per ridurre le coliche d'aria nei bambini.
Contrasta i processi fermentativi dell'intestino crasso diminuendone il gas intestinale. E' perciò utile per ridurre i dolori derivanti dalla sindrome da colon irritabile.

Le tisane fatte con i semi del finocchio selvatico sono ottime contro gonfiori addominali e aerofagia.

A dosi elevate (concentrati nell'olio essenziale estratto dai semi), i principi attivi in esso contenuti possono avere effetti allucinogeni.


Uso in cucina

In cucina il finocchietto selvatico è proprio un'eccellente erba aromatica che si può aggiungere nelle insalate, comprese le sue foglie tritate.
Si può aggiungere anche in altri piatti di verdura, nelle zuppe e minestre, per la pasta e nei piatti di pesce, negli insaccati e nei formaggi per aromatizzarli, nelle olive in salamoia. Inoltre si sposano bene nei piatti con funghi e si usano per preparare i tarallini pugliesi.

Tipica di Palermo è la pasta con le sarde e il finocchietto selvatico.

Vedi qui ricette con finocchio selvatico



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