Etichette dell'acqua minerale: come leggerle

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Etichette dell'acqua minerale: come leggerle

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Secondo recenti statistiche l'Italia risulta al primo posto in Europa per consumo di acqua minerale in bottiglia e al secondo posto nel mondo.
I motivi sono più di uno, di sicuro gli impianti che portano l'acqua potabile nelle case sono sicuri, ma non in tutti i luoghi d'Italia hanno la stessa qualità (un esempio la mancanza di manutenzione delle tubazioni). In molti casi l'acqua comunale che arriva nei rubinetti di casa ha un alto livello di calcare o di fluoro e gli stessi impianti dei palazzi sono obsoleti con tubi arrugginiti che portano con sè residui di terra o ruggine.

Comunque, in generale, nei servizi televisivi ci rassicurano che l'acqua pubblica è ben controllata ed è migliore di quella in bottiglia. Ognuno valuterà per proprio conto se dai rubinetti di casa sgorga una buona acqua o se si può avere qualche dubbio.
In ogni caso l'alternativa all'acquisto dell'acqua in bottiglia che ha i suoi svantaggi (primo fra tutti l'uso di plastica che può rilasciare ftalati e microplastiche), è quella di fare uso di filtri che rendono l'acqua dei rubinetti più sicura e adatta alle proprie esigenze.

Tuttavia, visto che tutti più o meno ci ritroviamo a fare uso di acque imbottigliate è importante saper leggere le etichette.
Leggere_etichette_acqua_minerale.jpg
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La normativa che regolamenta il tema delle Acque potabili è il D.Lgs. n. 31/2001 modificato con DM (Decreto del Ministero della Salute) del 14 giugno 2017.

Quando si acquista un'acqua in bottiglia si dovrebbe prima di tutto cercare di individuare la fonte: la sorgente migliore è quella di alta quota che è sicuramente più esente da inquinamento e contaminazioni delle falde.

Non sempre è indicata con chiarezza la sorgente e in questo caso si può cercare di interpretare la fonte in base alla temperatura dell'acqua in sorgente (se inserita in etichetta): intorno ai 5°C è acqua di montagna, mentre più alta è la temperatura e più bassa è la quota della sorgente da cui viene presa.


Dati delle etichette dell'acqua

- Residuo fisso: indica il contenuto di residuo di sali minerali nell'acqua e permette di quantificare il loro contenuto in mg/l ottenuti misurando il precipitato residuo in seguito all'evaporazione di 1 litro d’acqua a 180° (residuo fisso a 180 gradi). Più è elevato e più l'acqua è ricca di minerali.

In base al valore espresso in mg/L l'acqua minerale si classifica in:
  • minimamente mineralizzata: ha un residuo fisso inferiore a 50 mg/L ed è un'acqua povera di minerali e sodio, molto indicata per chi ha problemi di calcoli renali ipertensione o per l'alimentazione neonatale.
  • Oligominerale o leggermente mineralizzata: ha un residuo fisso inferiore a 500 mg/L, contiene poco sodio e va bene nei casi di ipertensione prevenzione di calcolosi renale.
  • Mediominerale: ha un residuo fisso che va dai 500 ai 1000 mg/L, il contenuto di sali minerali è discreto e quindi è indicata per chi fa movimento, come gli sportivi o nella stagione calda in cui si perdono molti liquidi.
  • Ricca di sali minerali: il residuo fisso in questo caso è superiore a 1.000 mg/L, è un'acqua molto ricca di sali, è può essere utile in certi casi terapeutici se prescritta specificatamente dal medico.
Minerali contenuti

Il corpo umano ha necessità di diversi minerali e i principali sono: sodio, potassio, magnesio, calcio, fosforo.

- Sodio (Ione Sodio Na+): nell'acqua potabile il sodio non dovrebbe superare 175mg/L e l'ideale sarebbe un contenuto inferiore ai 20mg/L. Un'acqua troppo ricca di sodio, "sodica", è controindicata per chi soffre di ipertensione. Va quindi valutata questa indicazione in etichetta.
Invece un'acqua a basso contenuto di sodio va bene per chi soffre di pressione alta e ritenzione idrica.
Il sodio è l'elemento più disponibile nelle acque perché proviene da più fonti: dalla lisciviazione dei depositi superficiali e sotterranei di sali; dalla alterazione dei minerali silicei; dalle infiltrazioni di acqua marina negli acquiferi di acqua dolce; dalla pioggia.

- Magnesio: è un minerale importante per la prevenzione dell'arteriosclerosi e per prevenire i crampi in chi fa attività sportiva. L'acqua che contiene un valore di Magnesio superiore a 50mg/L è detta "magnesiaca" Mg++" ed ha azione purgativa. Elevata presenza di Magnesio si riscontra in acque che residuano in fondali acquiferi costituiti da sabbie e ghiaie contenenti dolomia o da ofioliti (rocce vulcaniche formatesi in ambiente marino).

- Calcio (Ione Calcio Ca2+): se l'acqua contiene oltre 150mg/L di calcio è detta "calcica Ca++" ed è importante per prevenire osteoporosi e per le ossa in generale, ma anche per l'ipertensione e per il fegato. L'acqua calcica è una buona scelta per chi non assume altri alimenti fonti di calcio (es. intolleranti al lattosio o vegani). Le acque che contengono più Calcio sono quelle tipiche che provengono da rocce calcari (carbonato di calcio) e dolomie (carbonato doppio di calcio e magnesio).

- Ferro: con valore superiore a 1 mg/L di ferro è detta acqua "ferruginosa" o "contenente ferro". Il Ferro è indispensabile in caso di diete povere come quelle vegetariane o vegane e nei casi di patologie come l'anemia. E' indicata anche agli sportivi ed in alcuni periodi della vita come durante la gravidanza, l'infanzia e l'adolescenza.

- Cloruro: se l'acqua contiene più di 200mg/L di cloruro è "clorurata". E' buona per equilibrare l'intestino, il fegato e le vie biliari. E' lassativa e purgativa. Il cloruro è presente soprattutto in tutte le acque sotterranee, fluviali e lacustri, ma quantità più significative sono presenti in acque che derivano da fondali con con rocce evaporitiche (salgemma). Un valore troppo alto di cloruri dà all'acqua un gusto tendente al salato. Non ci sono valori limite stabiliti.

- Bicarbonato (Ione Bicarbonato HCO3): un'acqua ricca di bicarbonato (con livelli superiori a 600mg/L), è consigliata contro l'acidità di stomaco e in caso di patologie renali, al fegato e diabete. E' una buona acqua per chi fa sport perché riesce a tamponare l'acido lattico, stimolano la diuresi e ed aumentano il pH urinario. Alti livelli di bicarbonato denotano un'acqua che è venuta a contatto con rocce calcaree, dolomitiche e silicatiche.

- Solfati (Ione Solfato SO4): sono utili per la digestione, hanno un effetto leggermente lassativo, ma non devono essere superiori a 250mg/L. Alti contenuti di solfati possono dare problemi all'intestino e limitare l'assorbimento di calcio. Sono da evitare dopo la menopausa e nei bambini. Anche i Solfati sono più presenti in acque sotterranee, lacustri e fluviali. Quelle che lo contengono maggiormente sono le acque con fondali di sedimenti evaporitici a gesso.

- Potassio (Ione Potassio K+): è un minerale importante per la salute umana. Le acque non ne contengono molto e non c'è un limite stabilito per legge. Le acque che hanno maggiore Potassio provengono da rocce magmatiche o argillose.

- Fluoro (Ione Floruro F-): se contiene un valore superiore a 1 mg/L di fluoro l'acqua è definita "fluorata" o "contenente fluoro". Il fluoro svolgerebbe la funzione di rinforzare i denti e sarebbe utile contro l'osteoporosi, tuttavia si sa che l'eccesso di fluoro ha i suoi effetti collaterali, quindi è sconsigliata l'assunzione prolungata di alti livelli. Il valore limite di fluoro nelle acque potabili è di 1,5 mg/L, ma è meglio se si è al di sotto del milligrammo.

Altri dati contenuti

- Anidrite carbonica: se contiene anidrite carbonica libera superiore a 250 mg/L, si tratta di un'acqua "acidula" che favorisce la digestione. Se c'è molta anidrite carbonica l'acqua è gassata, ma non c'è bisogno di esagerare con questo tipo di acque perché l'alimentazione ci offre già parecchi cibi con sostanze acide.

- Alcalinità totale: è il parametro che si riferisce alla quantità di carbonati, bicarbonati e idrati presenti in un'acqua.

- Nitrati (Ione Nitrato NO3), nitriti e ammoniaca: se presenti in alte dosi indica che la fonte è microbicamente inquinata.
E' meglio scegliere un'acqua in cui ammoniaca e nitriti sono assenti. I nitrati invece (indicati anche con la dicitura "ione nitrico") hanno dei valori limite che sono max 45 mg/L nelle acque minerali comuni e un massimo di 10 mg/L per l'acqua destinata all'infanzia. Tuttavia un'acqua di buona qualità ne deve contenere bassi livelli.
I nitrati assunti in eccesso possono causare problemi nel trasporto dell'ossigeno nel sangue. Sono presenti nell'acqua sia per cause naturali (ma in basse concentrazioni), sia a causa dell'inquinamento causato dall'uso di fertilizzanti azotati.

Valore pH

Il pH definisce l'acidità dell'acqua. La scala di misurazione va da 0 (massima acidità) a 14 (massima basicità), al centro con valore pH 7 si ha la neutralità ed è il valore che ha l'acqua distillata alla temperatura di 25°C.

Le acque potabili dovrebbero avere un pH compreso fra 6,5 e 8,0.

Se il pH è più basso è indice di alti contenuti di anidrite carbonica e solfati che la rendono più acida.

Conducibilità elettrica

In etichetta si trova la scritta "conducibilità elettrica specifica a 20°C" , più è alta la conducibilità, più minerali sono contenuti nell'acqua, infatti i sali minerali favoriscono il passaggio di corrente.

In commercio le acque hanno questo valore compreso in linea di massima tra 100 e 2000 µS/cm-1.
Secondo il Decreto Legislativo 31/2001 il valore di conducibilità elettrica dell'acqua non deve superare i 2.500 µScm-1.

Durezza

Questo valore è misurato in °F e non è stabilito un limite per la durezza delle acque minerali.
Il valore più ideale è quello compreso fra 15 e 50 °F. La variabilità di questo valore dà una diversità nel "gusto" dell'acqua.
Inoltre il valore di durezza alto è indice di più elevate quantità di calcio e magnesio. Un'acqua molto dura è calcarea.

In base a questi valori si possono definire:
- acque leggere o dolci: durezza inferiore a 15 °F;
- acque mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 30 °F;
- acque dure: durezza superiore a 30 °F.

Quale acqua è migliore per chi ha i calcoli?

Dipende dal tipo di calcoli: per i calcoli causati da sali di calcio si deve evitare l'acqua dura; chi ha calcolosi uratica o cistinuria deve prediligere le acque con più bicarbonato che mantengono le urine più alcaline.

Nella media del consumo, si dovrebbero preferire acque con effetti diuretici che hanno un residuo fisso non superiore ai 200mg /L.

Infine sull'etichetta di leggono le date delle ultime analisi chimiche e batteriologiche effettuate: più recenti sono e meglio è!

Si può consultare la Guida del Ministero delle Attività Produttive a questo link: Etichettatura acque minerali naturali
Etichetta_Acqua_come_leggerla.jpg



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greensoul
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Parametri organolettici dell'acqua potabile

Sono i parametri regolamentati per legge e che definiscono:
- colore;
- torbidità;
- odore;
- sapore.

Tutti questi parametri devono essere tali da rendere l'acqua potabile e gradevole. L'alterazione di uno di questi valori potrebbe indicare inquinamento o adulterazione dell'acqua.

Parametri chimico-fisici

Con questi parametri si valutano le condizioni igieniche e la potabilità delle acque che si devono prestare agli usi casalinghi (cottura, bucato ecc...).

I parametri chimico fisici sono:
- temperatura;
- pH;
- durezza totale;
- cloruri;
- Ione ammonio (NH4+) che deriva dall'azoto proteico e che è la spia di inquinamento in atto;
- Ione ferroso (Fe2);
- Ione manganoso (Mn2);

Altri importanti valori da analizzare per la potabilità dell'acqua sono: presenza di metalli pesanti, cianuri, arsenico, antimonio, vanadio, selenio, pesticidi e antiparassitari.
I metalli e gli altri elementi presenti in tracce, sono riportati nell'elenco dell'articolo 6 del Decreto 542/92 e classificati come contaminanti o sostanze indesiderate.

Parametri microbiologici

Questi parametri vengono rilevati per definire se vi è contaminazione da agenti patogeni quali Escherichia coli, enterococchi, ecc..

Le fonti di inquinamento idrico sono:
- piogge acide dovute alle emissioni industriali che fanno ricadere sul suolo acido nitrico e solforico, si infiltrano nelle falde acquifere e trascinano anche metalli pesanti;
- l'uso di fitofarmaci, pesticidi, fertilizzanti chimici in agricoltura con grave compromissione delle falde;
- vicinanza della sorgente di acqua potabile all'acqua marina o salmastra;
- vicinanza di discariche;
- acque reflue di scarico urbane e industriali.

Altri approfondimenti:
- Arsenico nelle acque minerali e nel cibo: gli effetti sulla salute

- Elenco acque minerali con valori Arsenico


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