Triclosan: che cos'è e perché è pericoloso

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Bioeco
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Triclosan: che cos'è e perché è pericoloso

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Che cos'è il Triclosan

Il Triclosan è un clorofenolo attivo che agisce bloccando l’enzima che favorisce la crescita e proliferazione dei batteri; è un antibatterico e antimicrobico che viene ampiamente utilizzato nei prodotti per la detergenza e l'igiene della persona e della casa. Ha un'azione disinfettante molto profonda.
Fu introdotto inizialmente negli anni '70 per l'igiene dei presidi ospedalieri e in seguito l'impiego si è ampiamente diffuso grazie alla sua riconosciuta efficacia.

I prodotti in cui si trova maggiormente sono:
- saponi;
- detergenti intimi;
- dentifrici e spazzolini da denti;
- cosmetici;
- detersivi igienizzanti per la pulizia domestica;
- detersivo per i piatti;
- stoviglie e contenitori di plastica per alimenti.

Il suo utilizzo è consentito dal Regolamento (CE) n. 1223/2003 ad una concentrazione massima dello 0,3%, ed è in questo dosaggio che viene utilizzato come conservante nei dentifrici, saponi, deodoranti, ciprie e correttori, mentre nei colluttori il dosaggio consentito è dello 0, 2%.

Il Triclosan si presenta sotto forma di polvere bianca dall'odore quasi aromatico; è insolubile all'acqua, ma solubile in alcol.

Purtroppo è un ingrediente non biodegradabile e presenta quindi numerosi effetti negativi sull'ambiente.

Il Triclosan è dannoso anche per la salute?

Il Triclosan venne registrato come pesticida per la prima volta nel 1969 dall'EPA (The Environmental Protection Agency), l’ente americano per la protezione dell'ambiente per poi passare al largo impiego nell'industria della detergenza.

Già da parecchi anni l'uso del Triclosan è monitorato dalla Food and Drug, l'ente americano che vigila sulla sicurezza alimentare, perché si sospettano effetti nocivi sull'ambiente (flora e fauna) e di conseguenza anche per l'uomo.

"Nel 2002 in Svezia si trovarono tracce di Triclosan nelle acque, nei pesci e persino in 3 campioni su 5 di latte materno. Definita una sostanza dall'elevata persistenza, tendente ad accumularsi negli organismi, non furono presi provvedimenti perché la tossicità del Triclosan era stata attestata solo in relazione agli organismi acquatici viventi.
Nel 2008 fu la rivista Toxicological Science ad accendere ancora una volta i riflettori sull'antibatterico pubblicando i dati di uno studio americano che dimostrava la capacità del Triclosan di interferire con il sistema endocrino agendo come perturbatore sugli ormoni della tiroide e sugli ormoni sessuali di alcun animali da laboratorio.
Di recente si è ipotizzato che, a causa del suo grande utilizzo, il Triclosan possa aumentare la resistenza dei batteri presenti in natura rafforzandoli contro l’azione degli antibiotici e possa rendere i bambini più sensibili ad allergie alimentari ed ambientali interferendo col sistema immunitario sin dall’infanzia. (Tratto da salute.doctissimo.it)"

Le prime conferme sui possibili effetti nocivi del Triclosan arrivarono da studi condotti dall'Università della California (Davis School of Veterinary Medicine) in un articolo pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS), in cui si legge che, la somministrazione di una dose di Triclosan sui topi (in quantità proporzionale a quella consentita per legge ed assunta dall'uomo) provoca un'alterazione della funzione del muscolo cardiaco e, dopo soli 20 minuti di esposizione al prodotto, si è registrato un rallentamento delle contrazioni del cuore.
Si ipotizza quindi che l'eccessivo utilizzo e contatto con il Triclosan possa contribuire all'insorgenza di malattie cardiovascolari.

Le ultime ricerche della California University intitolate "The commonly used antimicrobal additive Triclosane is a liver promoter", parlano della possibilità che il consumo di prodotti contenenti Triclosan predisponga al cancro al fegato.
Lo studio si è limitato su test eseguiti su animali, ma è emerso che la lunga esposizione al Triclosan ha danneggiato il funzionamento del fegato e causato fibrosi epatica e tumori.

Da questi risultati gli esperti ricercatori hanno confermato il rischio di tossicità per l'uomo.

Il rischio di avere serie conseguenze sul fegato è legato ad un periodo medio di tempo di 18 anni di continua esposizione al Triclosan, che causerebbe tali problemi poiché interferisce con lo sviluppo del recettore dell'androstano, una proteina che si occupa di metabolizzare le sostanze chimiche estranee al corpo.
Se questa proteina viene danneggiata, avviene una proliferazione anomala delle cellule epatiche che può portare alla fibrosi.

E' poi accertato che il Triclosan rimane nel latte materno e nelle urine.

In sintesi, ove non è necessario, è bene evitare prodotti che contengono Triclosan.

Come scegliere i prodotti Triclosan Free

Per evitare di avere un eccessivo contatto con questa sostanza, si possono scegliere quei prodotti che nell'etichetta dell'inci non riportano: Triclosan.
Quindi occorre sempre leggere l'etichetta con gli ingredienti.

Altre fonti di informazioni sull'argomento possono essere trovate a questi link:

http://www.fda.gov/forconsumers/consume ... 205999.htm

http://www.epa.gov/oppsrrd1/REDs/factsh ... san_fs.htm


"Gli uomini discutono, la Natura agisce." (Voltaire)

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Amelia
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Re: Triclosan: che cos'è e perché è pericoloso

Messaggio da Amelia »

Da una nuova ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell'università di Washington a St. Louis e pubblicata su Antimicrobial Agents and Chemotherapy, si ha la conferma che il Triclosan aumenta la resistenza dei batteri agli antibiotici, invece di ucciderli.

I ricercatori spiegano che il Triclosan mantiene i batteri in una condizione in cui riescono a sopravvivere ai dosaggi di antibiotici che normalmente li avrebbero uccisi, in particolare diventano resistenti contro gli antibiotici usati per combattere le infezioni del tratto urinario.

La professoressa Petra Levin, una delle autrici della ricerca, conferma infatti che il Triclosan permane all'interno del corpo per un lungo periodo e in una maniera molto stabile. Ciò interferisce con la vita dei batteri.

I risultati della ricerca si sono basati su esperimenti sui topi ai quali era stato somministrato prima del Triclosan e poi degli antibiotici.
Secondo Petra Levin, il “Triclosan ha aumentato il numero di cellule batteriche sopravvissute in modo sostanziale. Normalmente, una su un milione di cellule sopravvive agli antibiotici e un sistema immunitario funzionante può controllarle, ma il triclosan stava modificando il numero di cellule: invece di sopravvivere solo uno su un milione di batteri, ne sopravviveva uno su 10 dopo 20 ore. Il sistema immunitario era sopraffatto”.

Inoltre questi effetti si sono riscontrati con più tipi di antibiotici e con nello specifico con la ciprofloxacina (usata per infezioni urinarie).

Saranno necessari altri approfondimenti e ricerche per dare certezze definitive, ma lo studio dimostra che il Triclosan dovrebbe essere usato con molta cautela, ma l'allarme non è nuovo poiché già nel 2017 la Food and Drug Administration USA aveva allertato rispetto alla mancanza di efficacia di questo ingrediente. Purtroppo ancora oggi è in uso nei prodotti!

(Fonte notizia web: notiziescientifiche.it/triclosan-rende-antibiotici-inutili-aiutando-batteri-a-resistere)


Non cercare di splendere come la giada, ma sii semplice come la pietra.
(Lao Tzu)
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