Pagina 1 di 1

Diossine e PCB negli alimenti: EFSA aggiorna il livello di assunzione tollerabile

Inviato: 21/11/2018, 2:54
da greensoul
Efsa_diossine_dosi_tollerabili_2018.jpg
Efsa_diossine_dosi_tollerabili_2018.jpg (72.65 KiB) Visto 1663 volte
L'EFSA (European Food Safety Authority) ha aggiornato il livello massimo di assunzione tollerabile negli alimenti per Diossine e relativi PCB.

"Il gruppo di esperti scientifici ha stabilito una nuova assunzione settimanale tollerabile [DST] per diossine e PCB diossina-simili negli alimenti di 2 picogrammi* per chilogrammo di peso corporeo".
*(Un picogrammo è un trilionesimo (o10−12) di un grammo).

Il limite risulta essere 7 volte inferiore rispetto alla precedente dose settimanale tollerabile che era stata stabilita nel 2001 e tale aggiornamento è dovuto alle nuove valutazioni sui rischi per la salute che derivano dalla presenza di tali sostanze.

Come viene spiegato i "Motivi principali dell’abbassamento sono stati la disponibilità di nuovi dati epidemiologici e sperimentali da animali circa la tossicità di queste sostanze e la disponibilità di tecniche di modellazione più precise per prevederne i livelli di accumulo nell’organismo umano nel corso del tempo".

Nonostante negli ultimi decenni si è cercato di ridurre la produzione di Diossine a livello industriale, il dott. Ron Hoogenboom, membro del gruppo di esperti scientifici CONTAM e presidente del gruppo di lavoro sulle diossine ha comunicato che: "Abbiamo riscontrato esposizioni medie ed elevate rispettivamente fino a 5 e 15 volte la nuova dose settimanale tollerabile in adolescenti, adulti e anziani".
Sopratutto il superamento del limite si è notato in maniera preoccupante nei bambini fino a i 10 anni di età.

I danni sulla salute umana che si sono osservati riguardano la qualità dello sperma ed un effetto nocivo sul sangue. In altri studi si è riscontrato che piccole quantità di Diossine portano a percentuale inferiore di nascite di sesso maschile rispetto a quelle di sesso femminile, livelli più elevati di ormoni tireostimolanti nei neonati e difetti nello sviluppo dello smalto dentale.


Cosa sono le Diossine?

Diossine e PCB diossina-simili sono sostanze chimiche tossiche che permangono nell'ambiente per anni e si accumulano a bassi livelli nella catena alimentare, di solito nei tessuti grassi degli animali. Negli ultimi 30 anni la loro presenza in alimenti e mangimi è diminuita grazie alle azioni intraprese dalle autorità pubbliche e dall'industria.

Le Diossine sono un gruppo di sostanze (le policlorodibenzodiossine, i policlorodibenzofurani, e alcuni policlorobifenili anche conosciuti con le rispettive sigle: PCDD, PCDF e DL-PCB) che si formano nell'ambiente a causa di processi naturali come incendi, incenerimento dei rifiuti, processi industriali o dalle emissioni di gas vulcaniche.

Le Diossine che sono persistenti e si accumulano nell'ambiente, sono molecole inquinanti (POP persistent organic pollutants) che hanno un'alta stabilità chimica e si non si degradano facilmente, non sono solubili, si sciolgono poco nell'acqua e per le loro caratteristiche chimiche simili alle sostanze grasse, permangono per lunghi periodi nell'ambiente e negli organismi viventi fra cui il corpo umano.
Si localizzano specialmente nel tessuto adiposo e per eliminare il 50% di Diossine occorrono circa 10 anni.

Purtroppo queste sostanze chimiche hanno anche la capacità di distribuirsi molto facilmente nell'ambiente, inquinando luoghi anche a lunghe distanze dal punto di origine. Si può dire che le Diossine sono presenti ovunque sulla Terra, dalle zone più abitate a quelle più estreme, visto che la loro produzione è dovuta anche a processi naturali.

L'industrializzazione, il cattivo smaltimento dei rifiuti, gli incendi ecc... hanno aumentato in modo sproporzionato la loro presenza nell'ambiente.

Come si viene a contatto con le Diossine?

La principale fonte di contatto per l'uomo è l'alimentazione. I cibi più soggetti ad essere contaminati da Diossine sono quelli grassi: carne, formaggi, salumi e prodotti caseari.

Altre fonti di contatto possono essere l'inalazione di aria inquinata da polveri, l'ingestione di terra o il contatto con la pelle.

Dagli anni '70 si è cercato di limitarne sempre più l'esposizione dell'uomo fino a giungere ad una diminuzione negli anni '90 di circa 4 volte.
Ogni organismo umano ha una certa "dose interna" di Diossine che è rilevabile nel sangue e nei tessuti; se i valori risultano alti è indice di un'avvenuta esposizione.

In media nella popolazione la dose interna di Diossina rilevata è relativamente bassa.
Diossine_percentuali_negli_alimenti.jpg
Diossine_percentuali_negli_alimenti.jpg (28.78 KiB) Visto 1641 volte
(Grafico ricavato da dati EPA 2004)

Conseguenze dell'esposizione alle Diossine sulla salute

Una massiccia e accidentale esposizione del corpo alle Diossine può portare allo sviluppo di alcune malattie:
  • malattie della pelle (come la cloracne)
  • alterazioni delle funzioni del fegato
  • difficoltà nel metabolismo del glucosio
Questi casi si verificano quando ci sono incidenti ambientali come incendi industriali o roghi di rifiuti tossici.

Un'esposizione a basse dosi, ma prolungata nel tempo può invece causare:
  • danni sia al sistema immunitario che a quello endocrino
  • interferire con l’equilibrio fisiologico degli ormoni tiroidei e steroidei
  • determinare effetti sullo sviluppo del feto, quando l’esposizione avviene durante la gravidanza (esposizione prenatale) o nelle fasi immediatamente successive alla nascita (esposizione postnatale).
Alcune tra le policlorodibenzodiossine ed i policlorodibenzofurani e tutti i policlorobifenili sono considerati cancerogeni per l’uomo. Possono infatti determinare tumori del tessuto linfatico, tumori del tessuto emopoietico (colpendo, quindi, organi e tessuti responsabili della produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine) diverse forme di leucemia, linfomi non-Hodgkin e tumore al seno. Per questo motivo la agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International Agency for Research on Cancer, IARC) classifica alcune diossine nel gruppo 1 tra gli elementi cancerogeni per l’uomo.

Per tali ragioni vengono monitorate le emissioni che a livello industriale nei nuovi impianti sono state abbassate dell'80%, e nell'alimentazione si hanno ristretti limiti tollerabili visto che rappresenta la principale fonte di contatto per l'uomo.

Bibliografia:
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/181120
issalute.it

Approfondimenti:
Interferenti endocrini: il decalogo del Ministero dell'Ambiente per evitarli