Fiume Po trovati nuovi PFAS allarme inquinamento
Inviato: 16/04/2019, 21:10
Purtroppo rendo nota la notizia che sono stati trovati nel fiume Po Pfas C6O4 (Pfas di nuova generazione). E' un disastro ambientale che è stato reso noto dall'Arpav.
Luca Zaia presidente della regione Veneto ha annunciato che si sta provvedendo al segnalare il problema alle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.
Tale situazione è da non sottovalutare ed è un'emergenza ambientale nazionale.
Le rilevazioni delle sostanze perfluoro-alchiliche nelle falde idriche di Verona, Vicenza e Padova sono state campionate ed esaminate dall'Arpav.
Già in passato c'era stata contaminazione delle acque con queste sostanze causata dalla Miteni che le utilizzava nel processo produttivo a posto dei Pfas tradizionali.
Ora a marzo 2019 si è trovata la contaminazione anche presso la stazione di acque superficiali sul fiume Po in località Corbola con la determinazione di un quantitativo di alcune decine di nanogrammi litro. Poi l'analisi di campionamento è stata ripetuta il 2 aprile ed ha confermato la presenza dell'inquinante sia nella stazione, che a monte e a valle.
Visto i punti in cui si è ritrovato questo Pfas di nuova generazione, si esclude derivi dall'area inquinata della Miteni e si suppone che l'inquinante venga dalle regioni del bacino padano a monte idraulico (in cui la concentrazione era di circa 80 nanogrammi/litro), stazione che si trova nelle vicinanze di Castelmassa (al confine fra Lombardia ed Emilia Romagna).
Poiché si tratta di una sostanza ancora poco utilizzata si pensa che considerati i quantitativi riscontrati nel fiume Po, ci possano essere importanti siti a monte che siano la fonte di grave inquinamento.
Intanto Acque Venete ha ordinato nuove batterie di filtri in via precauzionale.
Luca Zaia presidente della regione Veneto ha annunciato che si sta provvedendo al segnalare il problema alle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.
Tale situazione è da non sottovalutare ed è un'emergenza ambientale nazionale.
Le rilevazioni delle sostanze perfluoro-alchiliche nelle falde idriche di Verona, Vicenza e Padova sono state campionate ed esaminate dall'Arpav.
Già in passato c'era stata contaminazione delle acque con queste sostanze causata dalla Miteni che le utilizzava nel processo produttivo a posto dei Pfas tradizionali.
Ora a marzo 2019 si è trovata la contaminazione anche presso la stazione di acque superficiali sul fiume Po in località Corbola con la determinazione di un quantitativo di alcune decine di nanogrammi litro. Poi l'analisi di campionamento è stata ripetuta il 2 aprile ed ha confermato la presenza dell'inquinante sia nella stazione, che a monte e a valle.
Visto i punti in cui si è ritrovato questo Pfas di nuova generazione, si esclude derivi dall'area inquinata della Miteni e si suppone che l'inquinante venga dalle regioni del bacino padano a monte idraulico (in cui la concentrazione era di circa 80 nanogrammi/litro), stazione che si trova nelle vicinanze di Castelmassa (al confine fra Lombardia ed Emilia Romagna).
Poiché si tratta di una sostanza ancora poco utilizzata si pensa che considerati i quantitativi riscontrati nel fiume Po, ci possano essere importanti siti a monte che siano la fonte di grave inquinamento.
Intanto Acque Venete ha ordinato nuove batterie di filtri in via precauzionale.