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Inquinamento da microplastiche nell'Artico

Inviato: 02/02/2021, 4:48
da NaturAthanor
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L'inquinamento principale nell'Artico è rappresentato dalle fibre sintetiche, di cui il 92% sono microplastiche trovate nelle acque di superficie. Di queste microplastiche il 73% è composto di poliestere che è il materiale più usato nei tessuti sintetici e che viene disperso nell'ambiente attraverso il bucato.
Questo evidenzia come l'uso di capi sintetici e il suo conseguente trattamento di lavaggio contribuisce notevolmente al rilascio di microfibre nelle acque reflue e di conseguenza ha un peso rilevante nell'inquinamento di mari e oceani.

La notizia è pubblicata sulla rivista Nature Communications a cura del gruppo della canadese Ocean Wise Conservation Association coordinato da Peter Ross.

Come si legge nell'articolo "Il bucato si sta rivelando un canale potenzialmente importante per il rilascio di microfibre nelle acque. Noi recentemente abbiamo stimato che un singolo capo di abbigliamento può rilasciare milioni di fibre durante un tipico lavaggio domestico".

I ricercatori hanno analizzato 2016 campioni di acqua raccolti vicino la superficie dell'Artico europeo e nordamericano (comprese aree vicino al Polo Nord), ad una profondità dai 3 agli 8 metri per un totale di 71 stazioni. I risultati hanno indicato la presenza media di circa 40 particelle di microplastiche per metro cubo di acqua.
Di tutti i campioni il poliestere è quello più presente, comportando un bel 92% delle microplastiche rilevate!
Ma, quasi tre volte in più di quantità di microparticelle è stata ritrovata nell'Artico orientale rispetto a quello occidentale: la spiegazione è nelle correnti dell'Atlantico che trasportano nuove fibre di poliestere nell'area orientale artica.

"In generale tutte le microplastiche sono fonte di preoccupazione, avendo raggiunto i confini più remoti del mondo, dall'Himalaya alle profondità oceaniche. Microplastiche erano già state individuate nell'Artico, sulla banchisa, nell'acqua di mare e nei sedimenti del fondo marino. Tuttavia, restavano dubbi sulla loro distribuzione, sulle fonti e sull'entità della contaminazione."

(Fonte notizia Ansa)