Microplastiche nei cosmetici proibite. Quali sono?

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Amelia
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Microplastiche nei cosmetici proibite. Quali sono?

Messaggio da Amelia »

Microplastiche_divieto_cosmetici.jpg
Dal primo gennaio 2020 è entrato in vigore il divieto di utilizzo di microplastiche nei cosmetici da risciacquo. La Legge di Bilancio 2018 aveva infatti previsto di mettere al bando quelle sostanze che nei cosmetici erano presenti sottoforma di frammenti o sfere di plastica della dimensione inferiore a 5 mm: "dal 1° gennaio 2020 è vietato mettere in commercio prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche (Art.1 Comma 546)".

E' un passo avanti sicuramente per l'ambiente e per la salute.

Ma quali sono le microplastiche nei cosmetici?

Le microplastiche sono state molto usate in prodotti quali: dentifrici, creme, saponi, gel ecc... per la loro funzione di esfoliazione e abrasione.

Nell'etichetta degli ingredienti sono inserite con i seguenti nomi INCI e spesso si trovano ai primi posti: Polyethylene (PE), Polymethyl methacrylate (PMMA), Nylon, Polyethylene terephthalate (PET), Polypropylene (PP).

Questo tipo di esfolianti trovano alternativa in ingredienti naturali, organici e biodegradabili come il sale, i noccioli di frutti e i semi.

:!: Ma attenzione perché non tutti i cosmetici sono salvi dalle microplastiche, infatti la Legge parla solo di quelli da risciacquo, mentre per esempio, make up con glitter che luccicano possono ancora contenere nell'INCI le microplastiche.

Inoltre il testo dell'Art.1 Comma 547 e 548 della Legge n.205 del 27/12/2017 specifica quanto sotto riportato:

Articolo 1 Comma 547.

In vigore dal 01/01/2018.

547. Ai fini di cui al comma 546, si intende per:

a) microplastiche: le particelle solide in plastica, insolubili in acqua, di misura uguale o inferiore a 5 millimetri, intenzionalmente aggiunte nei prodotti cosmetici di cui al comma 546;

b) plastica: i polimeri modellati, estrusi o fisicamente manipolati in diverse forme solide, che, durante l'uso e nel successivo smaltimento, mantengono le forme definite nelle applicazioni previste.

Articolo 1 Comma 548.
La violazione del divieto di cui al comma 546 e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione riguarda quantita' ingenti di prodotti cosmetici di cui al comma 546 oppure un valore della merce superiore al 20 per cento del fatturato del trasgressore. In caso di recidiva, si applica la sospensione dell'attivita' produttiva per un periodo non inferiore a dodici mesi. Le sanzioni sono applicate ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689. Fermo restando quanto previsto in ordine ai poteri di accertamento degli ufficiali e degli agenti di polizia giudiziaria dall'articolo 13 della citata legge n. 689 del 1981, all'accertamento delle violazioni provvedono, d'ufficio o su denunzia, gli organi di polizia amministrativa. Il rapporto previsto dall'articolo 17 della citata legge n. 689 del 1981 e' presentato alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura della provincia nella quale e' stata accertata la violazione.



(Altri approfondimenti su Microplastiche nei cosmetici, attenti all'etichetta)
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greensoul
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Re: Microplastiche nei cosmetici proibite. Quali sono?

Messaggio da greensoul »

Grazie Amelia mipiace;)

Aggiungo anche il link della Risoluzione del Parlamento Europeo su Una strategia europea per la plastica nell'economia circolare


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TuttoConoscenza
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Re: Microplastiche nei cosmetici proibite. Quali sono?

Messaggio da TuttoConoscenza »

Greenpeace ha pubblicato un nuovo report che mostra i risultati dell'indagine sugli ingredienti di 11 marchi di cosmetici noti. Dall'analisi della consultazione online dell'Inci nel 79% di 672 prodotti è risultata la presenza di materie plastiche, e fra questi prodotti il 38% è costituito da particelle solide, conosciute come microplastiche; il restante da polimeri in forma liquida, semisolida o solubile.

I prodotti di make up in cui se ne rilevano di più sono i mascara (90% di quelli analizzati); i rossetti e lucidalabbra (85%) e i fondotinta (74%).

Gli ingredienti rilevati non sono vietati, ma necessita certamente un cambiamento in direzione ecosostenibile.

Il report di Greenpeace si può leggere a questo link "Il Trucco c'è ma non si vede"

Microplastiche nei cosmetici: quali sono?

Greenpeace ha comunicato che i marchi analizzati sono: Bionike, Deborah, Kiko, Lancôme, Lush, Maybelline, Nyx, Pupa, Purobio, Sephora e Wycon, i quali prima dell’indagine sono stati contattati, come riferisce la ONG, “al fine di fornire un quadro esaustivo che tenesse in considerazione anche il loro punto di vista: solo una ha risposto al questionario. Mentre Cosmetica Italia divisione di Confindustria di cui fanno parte più di 600 realtà e principale organizzazione di categoria, come tutte le altre aziende interpellate, non hanno ritenuto di rispondere alle richieste”.


Le 5 marche con le percentuali maggiori di prodotti contenenti ingredienti in plastica sono risultate: Lush (99%), Maybelline (85%), Deborah (84%), Sephora (83%) e Wycon (78%).

Come si legge nel report: “[…] le categorie merceologiche dove la presenza di materie plastiche è risultata più frequente sono risultate nell’ordine mascara (90%), rossetti e lucidalabbra (85%), fondotinta (74%), illuminanti (69%), e ciprie (43%). L’alta frequenza di prodotti con plastica dell’azienda Lush è però imputabile a un solo ingrediente: il Polyvinylpyrrolidone o PVP, una plastica liquida già sostituita da alcune aziende.“

L’ONG ha effettuato anche analisi di laboratorio in 14 prodotti ed è stata evidenziata la presenza di piccole particelle (inferiori ai 5 millimentri) come il Polietilene (in 6 prodotti), il Polimetilmetacrilato (in 2 prodotti), il Polyamide/ Nylon-12 (in 2 prodotti) e il polietilene tereftalato (in 1 prodotto).

(Tutti gli approfondimenti al seguente link: Microplastiche nei cosmetici: quali sono? Il report di Greenpeace)


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