Tumore al seno: individuate 921 sostanze chimiche che aumentano il rischio

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Tumore al seno: individuate 921 sostanze chimiche che aumentano il rischio

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I risultati di uno studio scientifico evidenziano la possibile connessione tra la presenza di diverse sostanze chimiche presenti in oggetti di uso quotidiano e un aumento del rischio di sviluppare il cancro al seno. Il cancro al seno è il secondo tumore più comune tra le donne negli Stati Uniti, con gravi conseguenze in termini di mortalità.

Molte sostanze chimiche, presenti comunemente in cibo, bevande, pesticidi, farmaci e ambienti di lavoro, possono agire in modo indiretto, alterando gli ormoni come estrogeni e progesterone. Poiché il cancro al seno è una malattia ormonale, la modifica di tali ormoni può aumentare il rischio di sviluppare questa forma tumorale.

Il team di ricercatori, guidato da Jennifer Kay del Silent Spring Institute, ha esaminato diversi database internazionali e governativi per identificare sostanze chimiche precedentemente associate a tumori mammari negli animali. Hanno inoltre utilizzato il programma Toxicity Forecaster dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente degli Stati Uniti per individuare sostanze chimiche in grado di alterare gli ormoni e potenzialmente innescare il cancro al seno.

Il risultato è la scoperta di 921 sostanze chimiche che potrebbero avere il potenziale di promuovere lo sviluppo del cancro al seno. Di queste, il 90% si trova comunemente in prodotti di consumo.

Le conclusioni dello studio suggeriscono la necessità di identificare le esposizioni ambientali che contribuiscono a questo rischio e sviluppare strategie di prevenzione per ridurre l'incidenza del cancro al seno. La ricerca sottolinea l'importanza di nuovi strumenti per valutare e monitorare le sostanze chimiche nei prodotti di consumo e nell'ambiente al fine di proteggere la salute pubblica.
(Tratto da scienzenotizie.it)

17 Gruppi di sostanze cancerogene già conosciute

Tratto da quotidianosanita.it

- 1,3 butadiene: l’esposizione a questa sostanza avviene principalmente attraverso l’inalazione del fumo di sigaretta, il gas di scarico delle automobili e vapori della benzina.

- Acrilamide: l’esposizione include il fumo di tabacco e particolari cibi ricchi di amido e cotti in un certo modo (patatine fritte ad alta temperatura); si ritiene inoltre che sia presente in alcuni materiali (malta liquida, adesivi, gel al poliacrilamide utilizzati in molti prodotti di consumo – ad esempio si possono trovare nei pannolini e nell’acqua potabile trattata).

- Ammine aromatiche I: in generale, nelle ammine aromatiche l’azoto è legato al benzene o ad un altro anello aromatico. Sono state individuate 15 ammine aromatiche che causano tumori nei dosaggi biologici dei tumori di roditore.

- TDA e TDI: in generale, tali sostanze vengono utilizzate per la sintesi industriale di poliuretano, pesticidi, tinture ed altri prodotti.

- Altre ammine aromatiche (benzidina e anilina): alcune tinture possono derivare dall’uso di questi composti, che possono essere utilizzati anche nell’industria tessile, vernici, inchiostri per stampanti, carta, farmaci; reagenti e colorazioni biologiche in laboratorio, nell’industria del cibo; laser, stampanti ink-jet, cristalli liquidi, schermi, dispositivi elettro-ottici.

- Benzene: oltre ai vapori di benzina, si trova nel fumo di tabacco, ma anche nei gas di scarico delle automobili e in altri tipi di inquinamento urbano e industriale. E poi, nei composti per rimuovere gli adesivi, nelle vernici, nei sigillanti, rifinitori, combustibili ed oli dei motori.

- Solventi organici alogenati: cloruro di metilene e altri nove solventi organici. Utilizzati soprattutto in passato, si possono trovare in alcuni prodotti (lavaggio a secco, propellente spray per capelli, fumiganti, trasformazione dei prodotti alimentari, additivi della benzina,vernice e smacchiatori).

- Ossido di etilene e propilene: è un gas che può essere utilizzato per sterilizzare attrezzature mediche, cibo e spezie, vestiti e strumenti musicali; ma anche nelle vernici, fumo di tabacco e gas di scarico dei veicoli.

- Ritardanti di fiamma e metaboliti: possono essere presenti nella resina poliestere, polimeri plastici e schiume di poliuretano rigide.

- Ammine eterocicliche: composti che per definizione contengono almeno un anello eterociclico, presenti soprattutto nel fumo di tabacco e nella carne cucinata ad alte temperature.

- Ormoni endogeni o farmaceutici e ‘distruttori endocrini’: estrogeni, progesterone e l’ormone DES e con effetto minore sui roditori le sostanze ECDs.

- MX: è uno dei prodotti che possono essere utilizzati per la disinfezione dell’acqua potabile.

- Nitro- PAHs: si trovano nel gas di scarico del diesel.

- Ocratossina A: la principale fonte di esposizione è legata ad alimenti contaminati tra cui grano, carne di maiale e noci contaminati.

- PAHs: fumo di tabacco, aria inquinata e cibi carbonizzati

- Acido perfluoroottanoico (PFOA): l’PFOA insieme ad altri composti perfluorinati (PFC) possono essere utilizzati per rivestimenti resistenti e antiaderenti su tappeti, mobili, vestiti e stoviglie, ma anche cosmetici, lubrificanti, vernici e presidi anti-incendio.

- Farmaci non ormonali: questi includono quattro agenti chemioterapici, due farmaci veterinari eventualmente presenti negli alimenti, il diuretico furosemide e la griseofulvina antifungino, vari agenti anti-infettivi, e due farmaci non più molto utilizzati, la fenacetina, un antidolorifico da banco, e il farmaco anti-ipertensivo reserpina.

- Stirene: si parla di un’esposizione in microgrammi al giorno legata alla presenza di fumo di sigaretta, componenti dell’aria all’interno dell’abitazione e quantità di cibo che sono state in contatto con polistirene.


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