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Sappiamo che una dieta ricca di grassi porta allo sviluppo di diverse patologie. Grazie alle attuali conoscenze abbiamo compreso che bisogna limitare l'apporto di
grassi saturi che sono i più dannosi. Per fare ciò è bene leggere le etichette dei cibi che si consumano e vedere la tabella dei valori nutrizionali.
Qual'è la differenza fra grassi saturi e insaturi?
I grassi sono dei nutrienti che hanno una composizione e struttura chimica formata da una catena di atomi carboniosa: inizia con un gruppo carbossilico (-COOH), termina con un gruppo metilico (CH3), ma nella parte centrale ha una serie di atomi di carbonio, ciascuno dei quali è accoppiato a due atomi di idrogeno.
Si parla quindi di
grassi saturi quando questa catena è lineare, mentre si dicono
grassi insaturi se lungo la catena una o più coppie di atomi di carbonio legano a sé un solo atomo di idrogeno per unità.
Quindi la principale differenza fra
grassi saturi ed insaturi è nella composizione della loro struttura chimica: i grassi saturi in generale presentano una catena senza doppi legami, mentre i grassi insaturi hanno una catena medio lunga e con doppi legami di atomi di carbonio.
Se c'è un solo legame doppio nella catena chimica si dicono "
acidi grassi monoinsaturi" se ci sono più legami doppi lungo la catena si parla di "
acidi grassi polinsaturi"
Inoltre i grassi saturi (per la maggior parte derivanti dagli alimenti di tipo animale) sono comunemente definiti "grassi cattivi" perché tendono ad innalzare il
colesterolo LDL circolante favorendo l'insorgenza di malattie cardiovascolari, questo perché avendo una catena chimica lineare priva di doppi legami chimici, hanno una maggiore stabilità e quindi un maggior punto di fusione, maggiore resistenza all'ossidazione e sono meno aggredibili dal metabolismo,
ovvero meno digeribili per cui si depositano nel fegato, negli accumuli di adipe, nel sistema linfatico e sanguigno, predisponendo a malattie metaboliche.
Viceversa, i
grassi insaturi grazie alla loro struttura chimica sono più facilmente digeribili perché i loro legami non sono stabili e possono essere trasformati in energia dall'organismo.

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Alcuni acidi grassi saturi non sono di origine animale, come l'
acido palmitico, margarico e stearico che derivano da vegetali.
Non tutti i grassi saturi (trigliceridi) sono pericolosi per la salute, infatti esiste una distinzione fra quelli a media catena (MCT Medium chain triglicerides) e quelli a catena lunga che sono i più nocivi.
I grassi saturi a media catena:
- non alzano il colesterolo LDL nel sangue;
- non necessitano di scissione tramite idrolisi per essere assimilati, ma possono essere assorbiti direttamente dalla mucosa intestinale;
- possono essere utilizzati dai mitocondri per produrre energia senza che sia necessaria la carnitina, con un processo più efficiente.
Quindi questi grassi saturi (MCT) vengono digeriti e utilizzati dall'organismo in modo simile ai carboidrati, ma apportano un'energia più che doppia. Questa caratteristica li rende utili per alimentare quei pazienti con gravi disturbi digestivi, come il mancato assorbimento dei grassi a livello intestinale.

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I trigliceridi a catena media sono presenti nell'
olio di guscio di palma e nell'olio di cocco, nelle mandorle e nel burro.
Nella dieta giornaliera si consiglia di non superare il 10% di assunzione di grassi saturi nelle calorie totali e di sostituire gli alimenti che contengono maggiore quantità di grassi saturi con oli vegetali, frutta secca e cereali integrali.
Acidi grassi - Trans
Esistono i cosiddetti
grassi acidi trans ottenuti da processi chimici come l'idrogenazione degli oli alimentari (molto sfruttata nell' industria alimentare allo scopo di trasformarli in grassi semisolidi o solidi).
L'idrogenazione si produce aggiungendo atomi di idrogeno agli
acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, che li trasforma in acidi grassi saturi.
A causa di questo procedimento si producono gli acidi grassi trans che sono rari in natura, poiché in effetti i loro legami chimici non sono naturali (cis), ma la loro struttura (trans) presenta una conformazione chimica ottenuta sinteticamente in cui la posizione spaziale degli atomi è differente da come si trovano normalmente in natura.
Per queste ragioni gli
acidi grassi trans sono molecole estranee all'organismo e da varie ricerche si è trovata una relazione fra diete ad elevato contenuto di acidi grassi trans (idrogenati) e insorgenza di malattie coronariche, insulinoresistenza ed aterosclerosi.
Pertanto per il mantenimento di una buona salute e per la prevenzione alle malattie si raccomanda di assumere il meno possibile
acidi grassi trans (o conosciuti come
grassi idrogenati).
Come si assimilano i grassi nell'organismo
I grassi alimentari vengono scissi nell'intestino e assorbiti dall'epitelio intestinale da dove sottoforma di piccolissime gocce vanno a distribuirsi nel sistema linfatico (attraverso i vasi linfatici) e nel sangue.
Si depositano poi nel fegato in cui subiscono una deidrogenazione (viene tolto l'idrogeno) per essere sfruttati dall'organismo. I grassi non utilizzati si depositano nelle riserve di adipe del corpo.
I grassi che vengono invece utilizzati, vengono trasformati in energia e vengono per così dire "bruciati" attraverso una serie di ossidazioni che spezzando la molecola dell'acido grasso, la riducono in anidride carbonica e acqua.
Come spiegato sopra i grassi saturi non si prestano facilmente a questo processo.
Alimenti con maggior contenuto di grassi
Tutti gli alimenti, sia animali che vegetali, contengono grassi. Gli alimenti di origine animale contengono prevalentemente i grassi saturi, mentre quelli vegetali contengono grassi insaturi.
Ecco il contenuto di grassi saturi di alcuni alimenti:
- Le carni rosse contengono in media 15 g di grassi saturi su 100 g di prodotto (dipende dal tipo di taglio).
- Il burro ha un contenuto molto alto di grassi saturi 51 g su 100 g.
- Il lardo contiene 31 g di grassi saturi su 100 g di prodotto.
- I formaggi e i latticini dai 15 ai 25 g di grassi saturi su 100 g (dipende dal tipo di formaggio).
- I salumi, un po' tutti gli insaccati hanno molti grassi saturi, che variano 13 g a 39 g su 100 g di prodotto (la pancetta ne contiene più di altri salumi).
- L'olio di cocco è fra gli alimenti vegetali che contengono più grassi saturi, ovvero 82 g su 100 g.
(Fonti web:
- my-personaltrainer.it: "Quando_i_grassi_saturi_diventano_buoni_e_quando_gli_insaturi_diventano_cattivi";
- focus.it: "perche-gli-acidi-grassi-saturi-fanno-male")