da NaturAthanor » 21/01/2021, 5:49

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Un bel primato per la
maggiore quantità di rifiuti sui fondali va allo
Stretto di Messina: in alcuni punti viene superato il milione di oggetti per chilometro quadrato.
A dare la notizia è stato un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall'Università di Barcellona, che hanno pubblicato i dati sulla rivista
Environmental Research Letters.
Allo studio hanno collaborato diversi enti italiani come l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l'Università di Cagliari e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs).
Nella ricerca viene spiegato che i rifiuti nei fondali marini stanno aumentando in tutto il mondo e ci sono casi in cui la loro densità è paragonabile alle grandi discariche della terraferma.
Purtroppo secondo le previsioni degli esperti questo disastro continuerà ed entro i prossimi 30 anni i rifiuti marini potrebbero superare i tre miliardi di tonnellate!
Nonostante gli sforzi della comunità scientifica, "la diffusione dei rifiuti nei nostri mari e oceani non è ancora pienamente conosciuta", spiega Miquel Canals dell'Università di Barcellona. "Le regioni marine più colpite sono quelle circondate da terre o semi chiuse, i fondali vicino la costa, le aree prossime allo sbocco di grandi fiumi e quelle dove c'è un'intensa attività di pesca, anche lontane dalla terra". Plastiche, metalli, vetro, ceramica, attrezzature da pesca, tessuti e carta sono tra i materiali più abbondanti.
"Nel Mediterraneo - aggiunge Canals - la spazzatura sui fondali è già un serio problema ecologico. In alcuni luoghi della costa catalana ci sono grandi accumuli. Quando ci sono forti tempeste, come la tempesta Gloria del gennaio 2020, le onde riportano i rifiuti sulla spiaggia. Alcune spiagge sono state letteralmente ricoperte".
(Fonte notizia Ansa)
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Un bel primato per la [b]maggiore quantità di rifiuti sui fondali[/b] va allo [b]Stretto di Messina[/b]: in alcuni punti viene superato il milione di oggetti per chilometro quadrato.
A dare la notizia è stato un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall'Università di Barcellona, che hanno pubblicato i dati sulla rivista [i]Environmental Research Letters[/i].
Allo studio hanno collaborato diversi enti italiani come l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l'Università di Cagliari e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs).
Nella ricerca viene spiegato che i rifiuti nei fondali marini stanno aumentando in tutto il mondo e ci sono casi in cui la loro densità è paragonabile alle grandi discariche della terraferma.
Purtroppo secondo le previsioni degli esperti questo disastro continuerà ed entro i prossimi 30 anni i rifiuti marini potrebbero superare i tre miliardi di tonnellate!
[i]Nonostante gli sforzi della comunità scientifica, "la diffusione dei rifiuti nei nostri mari e oceani non è ancora pienamente conosciuta", spiega Miquel Canals dell'Università di Barcellona. "Le regioni marine più colpite sono quelle circondate da terre o semi chiuse, i fondali vicino la costa, le aree prossime allo sbocco di grandi fiumi e quelle dove c'è un'intensa attività di pesca, anche lontane dalla terra". Plastiche, metalli, vetro, ceramica, attrezzature da pesca, tessuti e carta sono tra i materiali più abbondanti.
"Nel Mediterraneo - aggiunge Canals - la spazzatura sui fondali è già un serio problema ecologico. In alcuni luoghi della costa catalana ci sono grandi accumuli. Quando ci sono forti tempeste, come la tempesta Gloria del gennaio 2020, le onde riportano i rifiuti sulla spiaggia. Alcune spiagge sono state letteralmente ricoperte".[/i]
[i](Fonte notizia [b]Ansa[/b])[/i]