da Bioeco » 07/10/2019, 3:06
Rosaria, io ti posso rispondere su alcuni quesiti, poi aspettiamo anche l'opinione degli altri.
Per quello che riguarda la percentuale di carne negli ingredienti degli omogeneizzati, c'è la
Direttiva Europea 125 del 5 dicembre 2006 che regolamenta che negli omogeneizzati a base di sola carne (manzo, pollo, tacchino ecc...) la minima percentuale di materia prima deve essere un 40%. Invece negli omogeneizzati che contengono anche altri ingredienti tipo quello con pesce al Merluzzo e Verdure, la minima quantità è il 10%.
Diciamo che questi omogeneizzati della Lidl si attengono alle regole inserendo semplicemente il minimo di quantità richiesta dalla Direttiva, nel caso dell'omogeneizzato di Merluzzo e Verdure è al 18% però, quindi WOW!
Detto questo ognuno può fare le proprie considerazioni chiaramente, cioè, sì, è vero, i bambini mangiano un 40% di carne, mentre il resto è farina di riso o altro in base alla lista degli ingredienti.
Sul discorso di Agricoltura Bio UE / NON UE, l'organismo di controllo dovrebbe fare il suo lavoro. Nel caso di questi omogeneizzati è
ICEA (come risulta dalla sigla MI.P.A.A.F.T. IT-BIO-006 stampata sulle confezioni). Ci sono degli operatori certificati nei paesi extra-UE in regime di equivalenza UE. Qui si trova la lista:
https://icea.bio/wp-content/uploads/201 ... alence.pdf
ICEA dice sul loro sito che
"Le aziende che risiedono fuori dall’Unione Europea che intendono esportare prodotti certificati biologici in UE devono essere certificate da Organismi di Controllo accreditati in equivalenza ai Reg CE 834/07 e Reg CE 889/08.
Tali Organismi di Controllo vengono riconosciuti dalla Commissione Europea per Paese di attività e per categoria di prodotto (freschi, trasformati, ecc.)."
Quindi, dovrebbero esserci dei controlli che certificano che i prodotti che entrano in EU rientrano negli standard del biologico richiesti in Europa.
Sul sito di
http://www.suoloesalute.it/indicazione-di-origine/ si fa anche chiarezza su quali criteri si usano per le diciture UE o NON UE e quando è possibile omettere quest'ultima.
Una grande novità in ambito di etichettatura dei prodotti biologici è stata introdotta dal Reg. CE 834/07, che ha reso obbligatoria l’indicazione di origine che deve essere riportata in etichetta direttamente sotto il codice che identifica l’Organismo di Controllo.
L’indicazione di origine, espressa come “AGRICOLTURA UE”, “AGRICOLTURA NON UE”, o “AGRICOLTURA UE/NON UE” indica il luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole di cui il prodotto è composto. Nel caso in cui tutte le materie prime agricole sono state coltivate nello stesso Paese, l’espressione “UE” o “non UE” puo’ essere sostituita o integrata dal nome del Paese.
Come si calcola
Nell’indicazione possono essere omessi, in termini di peso, piccoli quantitativi di ingredienti purché la quantità totale di questi sia inferiore al 2% della quantità totale di materie prime di origine agricola.
Tale indicazione non figura con colori, dimensioni e tipo di carattere che la pongano in risalto rispetto alla denominazione di vendita.
Alla luce di quanto sopra, si raccomanda agli Operatori di verificare sempre il luogo di coltivazione delle materie prime impiegate come ingredienti in quanto, nei prodotti trasformati, si potrebbero avere ripercussioni sulla correttezza delle diciture inserite in etichetta. Per quanto riguarda i prodotti venduti sfusi, non essendo ad oggi prevista l’indicazione del luogo di coltivazione delle materie prime sui documenti accompagnatori degli stessi, si consiglia di richiedere al fornitore (per ogni lotto d’acquisto) un’autodichiarazione sull’origine delle materie prime.
Esempi di ingredienti di origine agricola: ingredienti di origine vegetale (frutta e ortaggi) e animale(latte, miele, carne), E160b (annatto, bissina e norbissina), E306 Estratto ricco in tocoferolo, E322 Lecitine, E410 Farina di semi di carrube), E412 Gomma di guar, E414 Gomma arabica, E440(i) Pectina.
Esempi di ingredienti di origine non agricola: acqua, sale, additivi e coadiuvanti (eccetto i 5 sopra citati), preparazioni a base di microrganismi (es: lievito), enzimi, caglio.
Esempio di calcolo
SUGO DI POMODORO BIO
Per 100 kg di prodotto finito si utilizzano i seguenti ingredienti:
- Ingredienti_Bio_esempio.gif (4.12 KiB) Visto 17268 volte
- Totale ingredienti di origine agricola= 110 kg
- Totale ingredienti di origine agricola NON UE= 2 kg
- Ingredienti di origine agricola
NON UE/ TOTALE ingredienti di origine agricola:
1.8%*
*
Essendo tale valore inferiore a 2%, la
componente “NON UE” può non essere considerata nella determinazione dell’indicazione di origine e quindi il prodotto può avvalersi dell’indicazione “AGRICOLTURA ITALIA”.
A questo link si trova l'altro post su:
Omogeneizzati non fanno bene...
Rosaria, io ti posso rispondere su alcuni quesiti, poi aspettiamo anche l'opinione degli altri.
Per quello che riguarda la percentuale di carne negli ingredienti degli omogeneizzati, c'è la[b] Direttiva Europea 125 del 5 dicembre 2006[/b] che regolamenta che negli omogeneizzati a base di sola carne (manzo, pollo, tacchino ecc...) la minima percentuale di materia prima deve essere un 40%. Invece negli omogeneizzati che contengono anche altri ingredienti tipo quello con pesce al Merluzzo e Verdure, la minima quantità è il 10%.
Diciamo che questi omogeneizzati della Lidl si attengono alle regole inserendo semplicemente il minimo di quantità richiesta dalla Direttiva, nel caso dell'omogeneizzato di Merluzzo e Verdure è al 18% però, quindi WOW!
Detto questo ognuno può fare le proprie considerazioni chiaramente, cioè, sì, è vero, i bambini mangiano un 40% di carne, mentre il resto è farina di riso o altro in base alla lista degli ingredienti.
Sul discorso di Agricoltura Bio UE / NON UE, l'organismo di controllo dovrebbe fare il suo lavoro. Nel caso di questi omogeneizzati è [b]ICEA[/b] (come risulta dalla sigla MI.P.A.A.F.T. IT-BIO-006 stampata sulle confezioni). Ci sono degli operatori certificati nei paesi extra-UE in regime di equivalenza UE. Qui si trova la lista: https://icea.bio/wp-content/uploads/2017/09/List_of_certified_operators_based_on_EU_Equivalence.pdf
ICEA dice sul loro sito che [i]"Le aziende che risiedono fuori dall’Unione Europea che intendono esportare prodotti certificati biologici in UE devono essere certificate da Organismi di Controllo accreditati in equivalenza ai Reg CE 834/07 e Reg CE 889/08.
Tali Organismi di Controllo vengono riconosciuti dalla Commissione Europea per Paese di attività e per categoria di prodotto (freschi, trasformati, ecc.)."[/i]
Quindi, dovrebbero esserci dei controlli che certificano che i prodotti che entrano in EU rientrano negli standard del biologico richiesti in Europa.
Sul sito di http://www.suoloesalute.it/indicazione-di-origine/ si fa anche chiarezza su quali criteri si usano per le diciture UE o NON UE e quando è possibile omettere quest'ultima.
[i]Una grande novità in ambito di etichettatura dei prodotti biologici è stata introdotta dal Reg. CE 834/07, che ha reso obbligatoria l’indicazione di origine che deve essere riportata in etichetta direttamente sotto il codice che identifica l’Organismo di Controllo.
L’indicazione di origine, espressa come “AGRICOLTURA UE”, “AGRICOLTURA NON UE”, o “AGRICOLTURA UE/NON UE” indica il luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole di cui il prodotto è composto. Nel caso in cui tutte le materie prime agricole sono state coltivate nello stesso Paese, l’espressione “UE” o “non UE” puo’ essere sostituita o integrata dal nome del Paese.[/i]
[b]Come si calcola[/b]
[i][u]Nell’indicazione possono essere omessi, in termini di peso, piccoli quantitativi di ingredienti purché la quantità totale di questi sia inferiore al 2% della quantità totale di materie prime di origine agricola.[/u]
Tale indicazione non figura con colori, dimensioni e tipo di carattere che la pongano in risalto rispetto alla denominazione di vendita.
Alla luce di quanto sopra, si raccomanda agli Operatori di verificare sempre il luogo di coltivazione delle materie prime impiegate come ingredienti in quanto, nei prodotti trasformati, si potrebbero avere ripercussioni sulla correttezza delle diciture inserite in etichetta. Per quanto riguarda i prodotti venduti sfusi, non essendo ad oggi prevista l’indicazione del luogo di coltivazione delle materie prime sui documenti accompagnatori degli stessi, si consiglia di richiedere al fornitore (per ogni lotto d’acquisto) un’autodichiarazione sull’origine delle materie prime.[/i]
[b]Esempi di ingredienti di origine agricola[/b]: ingredienti di origine vegetale (frutta e ortaggi) e animale(latte, miele, carne), E160b (annatto, bissina e norbissina), E306 Estratto ricco in tocoferolo, E322 Lecitine, E410 Farina di semi di carrube), E412 Gomma di guar, E414 Gomma arabica, E440(i) Pectina.
[b]Esempi di ingredienti di origine non agricola[/b]: acqua, sale, additivi e coadiuvanti (eccetto i 5 sopra citati), preparazioni a base di microrganismi (es: lievito), enzimi, caglio.
[b][color=#BF0000]Esempio di calcolo[/color][/b]
SUGO DI POMODORO BIO
Per 100 kg di prodotto finito si utilizzano i seguenti ingredienti:
[attachment=0]Ingredienti_Bio_esempio.gif[/attachment]
- Totale ingredienti di origine agricola= 110 kg
- Totale ingredienti di origine agricola NON UE= 2 kg
- Ingredienti di origine agricola [b]NON UE[/b]/ TOTALE ingredienti di origine agricola: [b]1.8%[/b]*
*[u]Essendo tale valore inferiore a 2%[/u], la [color=#000080]componente “NON UE” può non essere considerata nella determinazione dell’indicazione di origine e quindi il prodotto può avvalersi dell’indicazione “AGRICOLTURA ITALIA”.[/color]
A questo link si trova l'altro post su: [url=https://www.siiecobio.com/cibo-salute-e-stili-di-vita-f22/gli-omogeneizzati-non-fanno-bene-non-sono-sicuri-sani-t269.html][b]Omogeneizzati non fanno bene...[/b][/url]