Apro un argomento molto dibattuto ultimamente, ovvero quello della sempre maggiore diffusione dell'idea di mangiare insetti come fonti proteiche e sostituiti della carne.
Personalmente sono contraria e non credo che questa sia la soluzione auspicabile, ma mi piacerebbe raccogliere informazioni sui pro e i contro di questa nuova moda alimentare, che temo possa entrare nelle nostre abitudini alimentari.
Dico chiaramente che non mi piacerebbe per niente trovare alimenti di consumo quotidiano contaminati da varie farine di insetti.
Nel sito izsvenezie.it/insetti-cibo-futuro-rischi-alimentari-aspetti-nutrizionali ho trovato queste informazioni che copio.
"Probabilmente grilli, cavallette e tarme delle farina saranno tra le prime specie a comparire sulle nostre tavole.
Nel mondo si consumano più di 1.900 specie di insetti, quelli più comunemente usati come cibo sono:
coleotteri (31%);
lepidotteri (bruchi, 18%);
api, vespe e formiche (imenotteri, 14%),
cavallette, locuste e grilli (Ortotteri, 13%);
cicale, cicaline, cocciniglie e cimici (Emitteri, 10%);
termiti (Isotteri, 3%);
libellule (Odonati, 3%);
mosche (Ditteri 2%).
Il contributo dell’IZSVe
Il riconoscimento ufficiale degli insetti come alimento per l’uomo non può prescindere dalla presenza di dati microbiologici e chimici che ne attestino la sicurezza per il consumatore.
Nonostante il crescente entusiasmo, rimangono numerosi punti interrogativi che riguardano principalmente i rischi, le capacità produttive degli allevamenti e l’impatto ambientale. Non ultimo, anche il reale interesse dei consumatori circa il possibile consumo abituale di insetti in sostituzione della carne.
Valutazione dei rischi alimentari
Le conoscenze attuali sui possibili rischi legati al consumo di insetti non sono ancora sufficienti a garantire pienamente il consumatore. Si è soliti giustificare a priori il loro utilizzo affermando che il consumo in altri Paesi non ha mai evidenziato particolari rischi. Infatti gli studi disponibili non hanno mai evidenziato rischi diversi da quelli dei comuni prodotti alimentari: il problema è capire come e se li hanno cercati.
Larve commestibili
Per tutelare la salute dei consumatori è utile estendere la ricerca di patogeni alimentari e pericoli chimici e il controllo delle condizioni di allevamento anche agli insetti.
Sicuramente la ricerca dei comuni patogeni alimentari è utile per escluderne la presenza e salvaguardare il consumatore ma studi approfonditi dovrebbero escludere la possibilità che altri microrganismi trovati sugli alimenti possano causare problemi. Un discorso simile può essere fatto per i pericoli chimici.
In entrambi i casi le condizioni di allevamento, in particolare la scelta del substrato, sono di notevole importanza. Le caratteristiche del substrato, infatti, impattano sulla flora microbiologica degli insetti in modo molto marcato.
L’Opinione EFSA è stata strutturata proprio per far emergere le differenze di rischio in relazione alla scelta del substrato, e la trattazione riguardo alcuni pericoli biologici come i prioni (agenti eziologici della “mucca pazza”) rappresentano un esempio di questi ragionamenti basati sul substrato.
Se è possibile ipotizzare che i rischi siano molto bassi in caso di utilizzo di mangimi e sottoprodotti vegetali, non è possibile prevedere, senza solide basi scientifiche (attualmente assenti) i rischi derivanti dall’utilizzo di substrati ad alto rischio microbiologico come le deiezioni animali.
Dal punto di vista chimico, dovrebbero essere valutati i rischi derivanti dal possibile accumulo di sostanze pericolose, anch’esso strettamente legato alle caratteristiche del substrato utilizzato.
Sicurezza degli allevamenti di insetti
La concentrazione di animali in ambienti ristretti sicuramente pone alcune criticità igienico-sanitarie. Gli allevamenti intensivi e semi-intensivi rispondono alla necessità di produrre grandi quantitativi di alimenti di origine animale, coniugando logiche di profitto e di gestione.
Allevamento larve
La gestione del sistema di biosicurezza degli allevamenti di insetti è un aspetto problematico. Esistono agenti patogeni che sono in grado di decimare – se non annientare – le popolazioni di insetti. Il ricorso ad antibiotici può causare residui e un aumento del livello di antibiotico-resistenza.
Questo tipo di allevamento infatti consente un miglior controllo delle condizioni ambientali e della biosicurezza (intesa come l’insieme di misure volte a evitare l’ingresso di pericoli biologici nell’ambiente di allevamento), fattori che, anche nell’allevamento di insetti, risultano essere molto importanti.
Nel caso degli insetti, inoltre, i grandi numeri sono necessari per raggiungere volumi di produzione “interessanti” per il settore alimentare.
Il problema quindi non è l’allevamento intensivo in sé, quanto come vengono/verrebbero gestite eventuali lacune nel sistema di biosicurezza. Ci sono alcuni agenti patogeni che sono in grado di decimare – se non annientare – le popolazioni di insetti dell’allevamento con importanti perdite economiche.
Come vengono gestite queste problematiche? Nella recente Opinion EFSA si sottolinea come in certi casi, anche negli allevamenti di insetti, si faccia ricorso agli antibiotici.
Di conseguenza le problematiche legate ai residui e al possibile aumento del livello di antibiotico-resistenza della popolazione batterica non sono da trascurare. Tali trattamenti non possono che essere somministrati in massa agli animali con pratiche assimilabili a quanto avviene in acquacultura o negli allevamenti di pollame, con il rischio di alta dispersione dei principi attivi.
Per far fronte a questi possibili scenari di rischio andrebbe sviluppata una normativa adeguata, simile a quella esistente per gli altri animali allevati, che al momento non esiste. Non dimentichiamo poi le problematiche, ancora inesplorate, relative al benessere degli insetti."
Perché non dovremmo mangiare insetti: opinioni
Re: Perché non dovremmo mangiare insetti: opinioni
Ciao Stella, una magra consolazione ci arriva oggi dal Governo con 4 decreti che regolamentano la vendita di questi alimenti in Italia.Stella ha scritto: ↑21/03/2023, 5:45Apro un argomento molto dibattuto ultimamente, ovvero quello della sempre maggiore diffusione dell'idea di mangiare insetti come fonti proteiche e sostituiti della carne.
Personalmente sono contraria e non credo che questa sia la soluzione auspicabile, ma mi piacerebbe raccogliere informazioni sui pro e i contro di questa nuova moda alimentare, che temo possa entrare nelle nostre abitudini alimentari.
Questa è la notizia ANSA.
"Oggi sono stati firmati 4 decreti che riguardano 4 diverse farine derivanti da insetti, ovvero cibi non tradizionalmente presenti nell'alimentazione.
Ci si può nutrire di quello che più si ritiene idoneo" ma "per quanto riguarda la farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla, pensiamo serva un'etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti".
Lo ha annunciato il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida in una conferenza stampa congiunta insieme al ministro del made in Italy, Adolfo Urso, e della Salute Orazio Schillaci. I decreti sono stati firmati di concerto dai 3 ministeri.
"Quello che i decreti prevedono è un'etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente, ma abbiamo anche previsto scaffali appositi dove possono essere esposti all'interno dei negozi", in modo che "chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano", ha spiegato Lollobrigida.
Con questo provvedimento, ha aggiunto, "in pieno accordo con le Regioni, garantiamo ai cittadini italiani la consapevolezza di quello che mangiano e facciamo dell'Italia una Nazione all'avanguardia in questo senso".
L'Europa ha autorizzato il commercio di farine con insetti ma "i cittadini devono sapere quello che mangiano, per questo prevediamo la certificazione in modo che chi vorrà consumarli potrà farlo ma chi non vorrà consumarli, potrà fare altrettanto".
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