Il tema dei prodotti di protezione solare è complesso e trovare una crema che abbia una formulazione perfetta è davvero difficile. Inoltre bisogna subito chiarire che creme solari ecologiche al 100% non ce ne possono essere perché per dare la giusta protezione bisogna aggiungere filtri solari che si distinguono nel gergo comune in chimici e fisici.
Quali sono i filtri solari?
I filtri solari servono a schermare i raggi UVB e UVA, e possono essere chimici come salicilati, cinnamati, oxybenzone, octylcrylene (riescono a schermare radiazioni UVA, UVB e UVC) o fisici (minerali metallici) come il biossido di titanio (titanium dioxide) e l'ossido di zinco (zinc oxide) che schermano da raggi UVA e UVB.
Un prodotto solare valido deve schermare sia gli UVA che gli UVB che sono la maggiore causa di scottature.
I filtri definiti "chimici" sono molto inquinanti per l'ambiente e sono da evitare in quanto interferenti endocrini.
I filtri definiti "fisici" o "minerali" sono meno nocivi solo se nella forma NON NANO, ma anch'essi hanno un impatto sull'ambiente seppur minore e possono contenere residui di altri metalli come il piombo.
La distinzione fra chimici e fisici può essere fuorviante facendo credere che quelli fisici o minerali non abbiano chimica, in realtà sono sempre elementi chimici che sono sottoposti ad un loro processo di lavorazione.
(Foto estratta dalla pagina: anteritalia.org/creme-solari-bio-cosa-sono-e-quali-effetti-hanno-sullambiente)
Il fattore di protezione SPF (Sun Protection Factor)
Oltre ai filtri solari, bisogna valutare anche l'SPF cioè il Fattore di Protezione Solare.
Su Wikipedia si legge: "Il fattore di protezione solare è un numero indicato sui cosmetici che contengono filtri solari e che definisce la capacità di difendere la pelle dall'insulto attinico, in particolare da radiazioni UVB."
Negli anni sono state regolamentate le indicazioni di protezione da riportare sul prodotto solare e sono state introdotte le seguenti classi:
- - bassa protezione
- - media protezione
- - alta protezione
- - molto alta.
- - da 6 fino a 10 = bassa
- - da 15 a 25 =media
- - da 30 a 50 = alta
- - 50+ = molto alta.
Il fattore SPF si riferisce alla quantità di raggi UV che vengono filtrati e si può dire che un raggio UV corrisponde ad un SPF.
Sempre su Wikipedia si legge in merito al valore SPF: Il significato di tale numerazione è identificato come una dose di esposizione, durata x potenza radiante x area, multipla della dose che produce eritema. Un SPF 50 dovrebbe portare cioè all'eritema solare con una dose di esposizione 50 volte più alta rispetto a quella previsto in assenza di protezione. Per definizione l'SPF utilizza un marcatore biologico, l'eritema, variabile individualmente, ma funzione della irradianza ultravioletta che raggiunge effettivamente la pelle. Con buona approssimazione, nei primi minuti dopo l'applicazione, l'SPF può indicare la quantità di radiazione filtrata dal prodotto. Un SPF 50 lascerebbe passare non più di un 1/50 della radiazione solare ovvero il 2%, fermandone il 98%. Un SPF 30 lascerebbe passare non più di un 1/30, fermandone il 97%. La misurazione della quantità di radiazione filtrata dal prodotto consente di stimare in vitro l'SPF con la tecnica di Diffrey-Robson.

Altro importante dato è che il valore SPF si riferisce al rapporto fra quantità applicata e la superficie di pelle, per cui per avere la protezione SPF indicata nella crema solare è necessario applicare 2mg/cm2 (ovvero 2 milligrammi di prodotto per centimetro quadrato di superficie di pelle).
La scelta del solare più adatto andrà poi fatta anche sulla conoscenza del proprio fototipo di pelle e a questo link c'è un articolo che ne parla distinguendone i diversi tipi: Fototipi pelle e raggi UV
Come scegliere il prodotto solare più adatto?
Riepilogando la scelta va fatta innanzitutto considerando il proprio fototipo e se la pelle è già abbronzata o meno.
Poi bisogna considerare gli ingredienti cosmetici contenuti evitando i filtri chimici sopra citati in quanto interferenti endocrini.
Scegliere una crema che abbia una buona tenuta e stabilità e che non contenga filtri NANO.
Vanno bene le creme che hanno Ossido di Zinco e Biossido di Titanio che sono minerali metallici, ma al momento è la scelta meno problematica, fermo restando che non possono considerarsi ecosostenibili al 100%.
Nella valutazione per la scelta del prodotto solare bisogna aggiungere la durata dell'esposizione, l'ora, la posizione geografica e le condizioni meteorologiche. Nei bollettini meteo vengono date le informazioni anche sulla quantità di raggi UV presenti durante l'arco della giornata.
In linea di massima per avere rispetto della propria pelle bisognerebbe partire con un filtro SPF30 per poi passare dopo che la pelle è già abbronzata ad un SPF15.
Se si ha un fototipo I o II la protezione dovrà essere sempre alta.
Se si hanno problemi di macchie cutanee, discromie, melasma o cloasma l'esposizione al sole è controindicata, ma qualora non ci si voglia rinunciare bisogna mantenere protezioni molto alte e stabili.
Ingredienti da evitare nella lista INCI di un prodotto solare
Gli ingredienti da evitare nei prodotti solari sono: l'oxybenzone, i salicilati, i cinnamati e octylcrylene (allergeni e interferenti endocrini).
Evitare anche l'additivo retinyl palmitate (Vitamina A) poiché da alcuni studi è emerso che può causare danni alla pelle.
Attenzionare che il prodotto solare NON contenga: petrolati, parabeni, siliconi e coloranti.
Preferire creme spalmabili alle versioni spray, perché è più facile applicare la quantità di prodotto necessario facendo uno strato più spesso.
Non necessariamente una crema solare con SPF50 0 50+ è più efficace di una con SPF30 perché dipende dalla stabilità e durata sulla pelle, nonché da tutti gli altri fattori summenzionati.
Le creme solari proteggono dal melanoma?
Un mito da sfatare è che le creme solari possano prevenire e proteggere dai melanomi. Purtroppo è dimostrato da ricerche e dati raccolti che l'uso di creme solari non incide sulla minore comparsa di tumori alla pelle.
La rivista medica svizzera Revue médicale suisse, dedica un articolo all'argomento intitolato “Il mito delle creme solari“, a firma del direttore Bertrand Kiefer.
I dati che sostengono la tesi si fondano su un'analisi pubblicata in aprile 2018 che sintetizza 29 ricerche con più di 300.000 persone coinvolte. Se ne conclude che non c’è alcun beneficio provato da parte dei filtri solari nella prevenzione del cancro alla pelle.
Come affermato da Kiefer: "Le persone che applicano più creme non hanno avuto meno melanomi di altri“, ciò non mette chiaramente in discussione l'efficacia della protezione contro le scottature causate dai raggi UVB.
Secondo la rivista di medicina l'unica prevenzione dai melanomi sono i corretti comportamenti e cioè "evitare i colpi di sole e proteggere i bambini con mezzi naturali".
E' inoltre importante fare controllare le macchie della pelle e i nei da un dermatologo.